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Cibo

I ricercatori italiani hanno scoperto come stimolare il cervello per ridurre la voglia di cibo nelle persone obese

Praticamente ti fanno un piccolo frullato in testa shakerandola con dei magneti e puff: passa la gratificazione nell’ingozzarsi di pollo fritto.
Andrea Strafile
Rome, IT
Foto via Flickr

Nelle sue Lezioni Spirituali Per Giovani Samurai lo scrittore Yukio Mishima dice, proprio all’inizio del libro, che nel mondo in cui viviamo, dove le malattie mortali non esistono praticamente più, l’essere umano non sa dove ricercare la vita in assenza della paura di morire. Non c’entrava niente se non per il fatto che è un pensiero vero e bellissimo e che la notizia di oggi riguarda, in effetti, un passo medico in avanti che potrebbe risolvere un problema bello grosso. Pare infatti che dei ricercatori del Policlinico di San Donato milanese, guidati dal professor Livio Luzi, abbiano recentissimamente dimostrato che con una tecnica speciale è possibile ridurre nel paziente il desiderio di cibo. Attraverso uno strumento non invasivo riescono a stimolare una determinata area del cervello responsabile della dipendenza et voilà, passa la fame.

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Il nome corretto di questa cosa sarebbe Stimolazione Magnetica Transcranica Profonda e funziona esattamente come il nome suggerisce: ti applicano una roba sulla capoccia, questa cosa ti stimola l’area interessata con dei magneti, tipo danza hawaiana, e dopo mezz’ora di trattamento il tuo desiderio di fame si riduce. Ovviamente è un trattamento medico, e non funziona facendo passare la fame, ma attenuando momentaneamente una dipendenza. Quindi non sperate di correre dal medico per diventare magrissimi e bellissimi perché non è una valida giustificazione - oltre al fatto che i magrissimi non vanno più di modah dal 2008. Secondo i suoi scopritori il trattamento, presentato al meeting annuale della European Society of Endocrinology a Barcellona, sarebbe un ottimo metodo per combattere l’obesità: il cervello di una persona obesa (così come di un fumatore o un alcolizzato o di una persona con qualsiasi dipendenza) produce un senso di gratificazione nel momento in cui riceve del cibo. La stimolazione toglierebbe proprio questo senso di gratificazione e, di conseguenza, la persona obesa tornerebbe a mangiare seguendo stimoli normali.

La stimolazione magnetica dei neuroni non è una nuova scoperta fatta in questi giorni sulla spiaggia di Barceloneta, esiste da diverso tempo e funziona già efficacemente contro la depressione, per studiarla e a volte per attenuarla. Il merito di questi studiosi è stato quello di applicarla a pazienti con problemi di obesità. In genere queste scoperte mi affascinano un casino, ma devo ammettere che quando ho letto il titolo della notizia ho detto tipo: che paura, dove siamo arrivati? E invece poi viene fuori che potrebbe essere forse una delle più valide soluzioni a uno dei veri problemi dei nostri tempi e dici: che mondo incredibile in cui viviamo. Non è una novità, delle pasticche che facevano passare la fame esistevano anche negli anni ’50.
Ma è la prima volta che si trova il modo di fare un trattamento completamente sicuro senza ricorrere a farmaci, o robe che spaccano il corpo ancora di più. Quindi niente.
Viva la modernità, grazie Galileo.

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