FYI.

This story is over 5 years old.

Cibo

In questo bar afghano gli uomini non possono entrare. E ora rischia di chiudere

A causa di pressioni politiche, il Bamiyan Women's Café ho dovuto chiudere le porte agli uomini non accompagnati da donne.
Tutte le foto dell'autrice

Siamo a Bamiyan, nell’Afghanistan centrale. È pomeriggio, e per le strade della città la vita va avanti freneticamente come al solito. Da un lato ci sono gli uomini in turbante e copricapo che, dopo l’usuale momento di preghiera, tornano a lavoro in uno dei negozi del bazar; dall’altro, girato l’angolo, delle giovani donne sono sedute ai tavolini di un bar; fra una risata e l’altra, scattano foto alle proprie insalate, panini o kebab. Anche dagli altoparlanti la musica che esce segue un ritmo frenetico.

Pubblicità

Il bar in questione è il Bamiyan Women’s Café. Fa parte di un progetto della HELP, una ONG tedesca, e tra cibo, tazze di caffè e snack vari, offre i propri servizi alle donne afgane da quasi tre anni. Il bar ha aperto i battenti nel 2015, diventando subito un punto di riferimento per chiunque senta il bisogno di placare i morsi della fame. Ma non solo: il Bamiyan Women’s Café è ormai un punto di ritrovo estremamente popolare fra tutte quelle ragazze che, altrimenti, faticherebbero a trovare un luogo sicuro (all’infuori delle proprie case) in cui poter trascorrere il tempo libero.

La città di Bamiyan è situata in una zona remota e povera del Paese, e il suo nome è tristemente legato alla distruzione delle statue del Buddha per opera del regime talebano, agli inizi del 2001, poco prima dell’invasione statunitense. La situazione ora si è più o meno ribaltata. La provincia è una delle più sicure e liberali dello Stato, che perlopiù consta di zone conflittuali a maggioranza conservatrice. Ciononostante, quello che in Afghanistan viene bollato come liberale è comunque estremamente conservatore agli occhi degli standard Occidentali.

Le donne qui si sentono a proprio agio,” rivela sorseggiando del tè la ventiduenne Wazira Ibadi. Secondo lei questo condizione di tranquillità è dovuta all’obbligo per gli uomini di poter entrare solo se accompagnati da una donna.

Il bar emana vibrazioni amichevoli e fresche, di novità. Oggi non ci sono uomini e la maggior parte dei clienti è giovane, istruita e decisamente alla moda. Il Bamiyan Women’s Café è anche un luogo particolarmente apprezzato da chi organizza eventi, che di per sé sono una rarità in un Paese in cui le celebrazioni si svolgono nel privato delle proprie case, in stanze separate a seconda del genere.

Pubblicità

Che poi avere il lusso di potersi sedere, chiacchierare e rimanere tranquille senza preoccuparsi di chi possa arrivare (ossia gli uomini) è già fonte di festa.

Benazir Ibadi ha 24 anni, è la sorella di Wazira e ha una laurea in giornalismo e comunicazione. Anche lei chiacchiera con me fra un sorso di tè verde e l’altro.

“Io frequento questo posto regolarmente, anche solo per bere del tè o scambiare quattro chiacchiere con le mie amiche. Cose di questo tipo, insomma. Siamo felici esista un posto come il Bamiyan, perché ci rende libere di fare proprio questo, di entrare, sederci, sgranocchiare qualcosa e parlare.”

Foto dell'autrice.

Ibadi mi racconta di aver visto donne portare alcuni amici maschi. Una situazione analoga, altrove, risulterebbe parecchio difficile per via delle restrizioni vigenti in materia d’interazioni pubbliche fra donne e uomini.

Aziza Mohammadi ha 20 anni e gestisce il ristorante del bar. Mi parla tra una corsa e l’altra fra i tavoli e il bancone, fra un ordine di patatine fritte, hamburger e bulani, una focaccina tipica afghana farcita con erba cipollina o patate. “Le donne qui hanno poca scelta quando si tratta di ristoranti. Ecco perché il Bamiyan Women’s Café è così famoso.”

Mi basta mettere velocemente naso all’interno di un ristorante dall’altra parte della strada per confermare la tesi di Mohammadi: lì i clienti sono tutti uomini.

Mohammadi lavora e dirige lo staff di sole donne (per ora due) del bar da tre anni. Prima c’erano più dipendenti ma recentemente, nonostante la fama crescente del Bamiyan Women’s Café, gli introiti non hanno tenuto il ritmo.

Pubblicità

Khadija Ahmadi (25 anni), ex proprietaria del bar fino al 2015, sostiene la colpa sia degli uomini. “[Lo scorso anno] agli uomini single era permesso entrare ma, in seguito a pressioni e richieste dalle istituzioni provinciali e da persone esterne, abbiamo dovuto mettere un freno” mi racconta.

Nonostante il bar abbia sempre avuto come focus una clientela prettamente femminile, la presenza di uomini single si è rivelata fonte di disagio per alcune donne. “Alcune persone, poi, hanno iniziato a insinuare che qui le ragazze venissero per incontrare i propri fidanzati” continua Ahmadi, rivelando l’altra grande motivazione dietro al “ban” degli uomini single che erano soliti frequentare il bar.

"Non avevamo intenzione di dare una piega politica o sociale alla questione, quindi abbiamo dato ascolto alle richieste esterne"

Le norme sociali, in Afghanistan, non consentono alle persone di fissare i classici appuntamenti fuori, e il sesso prima del matrimonio è vietato per legge. “Non potevamo sapere se gli uomini che entravano fossero i fratelli delle ragazze o i fidanzati” sostiene Ahmadi.

Non avevamo intenzione di dare una piega politica o sociale alla questione, quindi abbiamo dato ascolto alle richieste esterne” continua “ma non è stata una grande idea, dal punto di vista finanziario.”

Data la decisione di escludere gli uomini accompagnati dalle donne dalla clientela, il bar è dovuto correre ai ripari, riducendo lo staff da 15 persone a sei, con tre delle quali impiegate nella piccola bottega artigiana vicino alle rovine delle statue del Buddha.

Pubblicità

La maggior parte delle donne di Bamiyan non percepisce stipendio alcuno, non guadagna,” dice Ahmadi. È agli uomini che spetta il compito di portare la pagnotta a casa. Sandra Schiller, addetto stampa di HELP, crede che gli impatti negativi siano dovuti solo a una nuvola passeggera posizionata sopra al bar. “Se la vediamo sul lungo termine, il Bamiyan Women’s Café guadagnerà la buona reputazione di un posto sicuro per le donne, le ragazze e le famiglie della zona, rassicurando di conseguenza tutti,” mi spiega.

Ahmadi, però, è tutt’altro che ottimista. Teme il bar possa chiudere presto ed è molto preoccupata per il futuro.

Oggi il locale è pieno di donne sorridenti e, in un Paese come l’Afghanistan, questa è già una conquista.


Quest'articolo è originariamente apparso su Munchies US.