Tutto quello che la scienza ci ha detto di non bere e non mangiare nel 2017
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Cibo

Tutto quello che la scienza ci ha detto di non bere e non mangiare nel 2017

L’acqua nel whisky è ok, le bottiglie di vetro per il ketchup no. Che anno fantastico, per la scienza del cibo.

Quasi tutte le news riguardanti il mondo del cibo tendono ad essere un po' troppo normative, intimandoci spesso a smettere di mangiare un dato alimento poiché questo, dalle tenebre dalla gastronomia, in realtà sta cercando di ucciderci lentamente. E perché mai dovremmo mangiare un sacco di verdure e basta, quando in realtà vogliamo solo delle belle bistecche? Dobbiamo davvero stare ad ascoltare delle autorità che, in materia di cibo, sanno effettivamente poco? Non ha senso.

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Ovviamente, a meno che le autorità competenti non siano degli scienziati.

Sembra quasi che, al sorgere di una nuova alba, un “nuovo studio recente” sia sempre pronto a rivelare una qualche verità nascosta su ciò che ci riempie la pancia o che, ancora meglio, conferma il sospetto culinario che avevamo sempre avuto ma che nessuno aveva mai testato o studiato.

Il ritmo serrato di questo ciclo di news rischia di ridurre o addirittura eclissare ciò che questi studi voglio davvero dirci. È assolutamente necessario, quindi, riassumere e mettere in ordine tutto quello che la scienza ha cercato d’insegnarci nel 2017. Tenetevi pronti.

Il perché degli attacchi di fame da sbornia

Come non iniziare menzionando gli inspiegabili attacchi di fame da sbornia? Insomma, quelli violenti che ci trasformano in dei mangioni febbricitanti a ogni abuso alcolico. Un gruppo di ricercatori del London's Francis Crick Institute ha scoperto che l’alcol stimola i neuroni Agrp, addetti alla regolazione della fame, portandoci in sostanza a mangiare un sacco.
Fantastico, ora abbiamo un perché.

Qui la news originale

Il problema del ketchup nelle bottiglie di vetro

Il Dottor Anthony Strickland dell’Università di Melbourne sa come farci versare il ketchup nel modo giusto. Basta agitare la bottiglia di vetro verso l’altro, girarla sottosopra aspettando che tutto il ketchup si riversi nel collo della bottiglia, e infine inclinarla di 45° prima di togliere il tappo. (Comunque Strickland sostiene che il ketchup, in una bottiglia di vetro, proprio non dovrebbe stare. E direi che ha ragione).

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Ah, il vecchio e caro “coma da cibo”, l’inseparabile compagno delle abbuffate dettate dal non sapersi contenere e avere chiari problemi di disciplina. Beh, è venuto fuori che è una cosa reale, letteralmente. Un team di ricercatori dell’Ohio's Bowling Green State University e del Scripps Research Institute ha confermato l’esistenza del coma da cibo, asserendo sia dovuto a un mix “letale” di proteine e sale (che rallentano la digestione e ci fanno venire voglia di dormire).

La news originale

Se studi matematica allora devi bere il vino

Lo so cosa state pensando: qualsiasi cosa è meglio di studiare matematica.

Ok, forse è vero, però ascoltate attentamente questo signore qui. Il Dottor Gordon Shepherd, neuroscienziato e autore del libro Neuroenology: How the Brain Creates The Taste of Wine, sostiene che il vino inneschi più funzioni cerebrali di qualsiasi altro comportamento umano, e che comporti anche a un effetto negativo. Bere troppo vino, infatti, compromette la capacità di giudizio. Ma tu guarda.

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Smettiamola di usare l'olio di cocco per tutto

E per la serie “non metterlo nel tuo corpo,” l’American Heart Association ci ha ricordato che l’olio di cocco è composto all’82% di grassi saturi, una percentuale maggiore a quella nel burro o nel lardo di maiale.

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Wow.

Lo studio

Ecco perché questo frutto puzza così tanto

Gli amici dell’American Chemical Society ci hanno dato una chiave di lettura per la puzza terribile del durian. Questo simpatico frutto esotico presenta composti chimici specifici che rilasciano odori simili “a quelli della frutta, di una cipolla marcia e di una abbrustolita, condita con altre sostanze chimiche che invece sanno di cavolo e solfuro.” Ok.

Qui le ragioni più approfondite sulla puzza

Chi mangia pesci e frutti di mare mangia anche tanta plastica

I consumatori di pesce e di frutti di mare ingurgitano, secondo l’Università belga di Ghent, 11000 pezzi di plastica all’anno, che a loro volta si depositano nell’organismo dell’essere umano causando, potenzialmente, rischi per la salute. Roba da matti.

La news originale

Gli abbinamenti sbagliati secondo la scienza

Allora, se siete stati vessati almeno una volta per i vostri abbinamenti e fetish gastronomici particolari, questa notizia farà al caso vostro. Nell’aprile di quest’anno, il dott. Sebastian Ahnert dell’università di Cambridge ha presentato le scoperte di uno studio del 2011 in cui aveva mappato una rete di gusti e sapori apparentemente discordanti fra di loro (fra cui la coppia “patate e caffè”), mostrando come potessero risultare perfetti l’uno per l’altra.

Ovviamente il successo degli abbinamenti dipende, però, dalla preparazione degli ingredienti. Lo stesso Sebastian Ahnert odiava bere il caffelatte con vicino un piatto di purè di patate. Però ricorda di aver amato un piatto “latte e patate” gustato una volta in Francia.

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Qui la news

Il Sale non fa venire sete

Colpo di scena. Secondo degli studi pubblicati lo scorso aprile sul Journal of Clinical Investigation, il sale non ci rende più assetati bensì affamati. Alla fine l’avere fame c’entra sempre.

Leggi l'incredibile news

L'alcol allevia il dolore (ma dai?)

Lo scorso maggio sul Journal of Pain (la rivista dedicata al dolore), è stata pubblicata una ricerca secondo cui l’aumento dello 0,08% di tasso alcolico nel sangue porterebbe a una maggiore soglia del dolore, riducendo di conseguenza l’intensità della sofferenza percepita. Se siete donne e vi ubriacate con indosso i tacchi alti, sapete perfettamente che dopo un paio di bicchieri il mal di piedi scompare. Peccato solo non si possano alleviare i dolori del post-sbornia con altro alcol.

Qui l'incredibile notizia

C'è una sostanza nella frutta che funziona come un contraccettivo

Facciamo un salto in California, e più precisamente al dipartimento di Biologia Molecolare e Cellulare dell’università di Berkeley per scoprire che il lupeolo, il triterpene pentaciclico presente nel mango, nell’uva e nelle olive, può ridurre drasticamente la mobilità degli spermatozoi, evitando quindi che l’ovulo venga fertilizzato. Prendi il lupeolo, mettilo in una pillola et voilà! Il contraccettivo maschile è pronto.

Qui lo studio

L'acqua nel whisky è ok

Un articolo dello scorso agosto dello Scientific Reports strizza l’occhio a tutti gli amici snob, quelli che, per intenderci, aggiungono sempre un po’ di acqua nel whisky per “aprirne” gli aromi. Eh sì, perché sembra proprio abbiano ragione: l’acqua aiuta le molecole di guaiacolo a salire in superficie, rendendo più saporito il whisky.

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Possiamo fare un brindisi, ora?

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Le albicocche possono avvelenarti

Ok, questo non è divertente. Stando a un caso clinico riportato sul British Medical Journal, un paziente sessantasettenne malato di cancro si è procurato in avvelenamento da cianuro dopo aver consumato una quantità d’estratto di semi d’albicocca 25 volte superiore a quella consentita. Sempre più persone cercano di curarsi da soli con l’estratto di semi d’albicocca, nonostante questa pratica non sia supportata da alcuno studio medico.

La news sulle albicocche qui

La tua torta di compleanno è piena di germi

Buon compleanno? Ogni volta che soffiate sulle candeline per spegnerle, riempite la vostra torta di compleanno di germi e batteri del 1400%, con il rischio di ammalarvi o di infettare i vostri commensali. Auguri dagli autori della ricerca.

Leggi: Ogni volta che spegni le candeline riempi la tua torta di germi

L'adolescenza passata a fumare e bere è un problema

Un gruppo di ricercatori del’ University of Connecticut ha scoperto che le persone che hanno passato l’adolescenza a bere e a fumare “riscontrano maggiori difficoltà nella realizzazione dei propri obiettivi,” matrimonio, istruzione e posizione sociale, inclusi. Una prospettiva decisamente impietosa.

Leggi: Passare l'adolescenza a fumare erba e a bere alcol può incasinarti il futuro

E quindi questo è quanto, amici.

Ci vediamo a fine 2018 per un’altra carrellata di studi. Perché di sicuro ce ne saranno.