Dove mangiare e andare al Mercato di Ortigia secondo chi lo fa di lavoro
Tutte le foto di Giulia Coppolino per Munchies Italia 

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Cibo

Dove mangiare e andare al Mercato di Ortigia secondo chi lo fa di lavoro

Attenzione: può indurre fame. Molta fame. Ci siamo fatti dire dove mangiare al mercato di Siracusa da due persone che per lavoro si occupano di cibo.

Su Munchies esistono una serie di declinazioni del tema "mangiare bene a": puoi mangiare bene senza mettere il piede nelle trappole per turisti; puoi mangiare bene anche se sei giovane e poveretto; puoi mangiare bene perfino in zone della tua città in cui non sapevi si potesse mangiare bene. Il messaggio che vogliamo far passare su questo sito, insomma, è che anche quando tutto sembra remarti contro, mangiare bene è sempre possibile.

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Questo articolo invece è dedicato al mangiare bene in Ortigia, l'isola-centro storico di Siracusa, e per farlo non era necessario tanto scoprire qualcosa di nuovo ma piuttosto come Michelangelo levare tutto l'inutile fino a far emergere la forma perfetta dell'enogastronomia locale oggi. Il cui punto più interessante, secondo me, è il dialogo tra la tradizione—in Sicilia il vecchio è vecchio davvero, nel senso del VI secolo avanti Cristo—e l'adesso.

Piazza Cavalieri

Per riuscirci ho deciso di farmi accompagnare per mercati, esercizi, ristoranti e locali da Marco Cappuccio e Marcin Öz, che sono rispettivamente il figlio d'arte della Casa del Pesce dei Fratelli Cappuccio, una delle pescherie storiche dell'isola, e l'ex bassista germano-polacco del gruppo Whitest Boy Alive che qualche anno fa si è trasferito a Ortigia a traino del compagno di band Erlend Øye e ora fa il viticoltore nelle terre di Pachino. Insieme, nel 2017 i due hanno aperto Oz & Cappuccio Pesce Fresco, uno 'street food' di pesce che, oltre a essere un mix di competenza ed entusiasmo, credo possa essere descritto al meglio dal commento "Genti allegra Dì l'aiuta" di un utente TripAdvisor.

Dove fanno la spesa? Dove vanno a mangiare quando non sono dietro il bancone, o a tarda sera sulla via di casa? Dove si rilassano con un bicchiere di vino e una partita a calcio balilla? E quindi, dove dovreste andare voi? Siamo partiti proprio da Oz & Cappuccio, dove per prima cosa, la mattina presto, si sfiletta il pesce fresco per gli hamburger di alalunga da servire durante il giorno.

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Oz & Cappuccio.

"Vivevo a Ortigia ormai da un po'," racconta Marcin Öz, "quando un giorno del 2017 Marco [Cappuccio] viene e mi dice che ha un basso al mercato, e delle persone vogliono affittarlo. Passa qualche settimana, lui rifiuta l'offerta e io, che avevo avuto un po’ di tempo per pensare perché avevamo finito la potatura in vigna, vado da lui e gli dico, 'Senti, ma perché non facciamo qualcosa insieme?' E così è andata."

Il team di Oz & Cappuccio dietro il bancone.

Nato con l'idea di essere una friggitoria 'figa', Oz & Cappuccio diventa in breve tempo uno street food di livello—"un luogo di culto del pesce fresco," lo definisce Marco. "Sembra semplice, e invece forse è complicato come aprire un grande ristorante—ma su 25 metri quadrati."

Dove mangiare a Ortigia: Fratelli Burgio

La buona cucina, si sa, parte dagli ingredienti, e il motivo per cui ho chiesto proprio a Marco e Marcin di accompagnarmi è proprio che sono "pazzi degli ingredienti".

Il nostro tour parte così alle ore nove di una mattina di giugno diretto al mercato cittadino e una delle sue istituzioni: i Fratelli Burgio.

Il bancone dei Fratelli Burgio

"Burgio è quasi una tradizione: da piccolo ci andavo con mio papà a fare la spesa perché hanno prodotti eccellenti, e loro da sempre comprano il pesce da noi," racconta Marco. "È bello vedere l'esercizio che passa di padre in figlio in figlio." In effetti da Burgio si incontrano generazioni e spinte commerciali diverse, con una parte di vendita diretta conservata fin dai tempi del nonno-fondatore, e una parte di ristorazione inaugurata dai 'nipoti', ampliatasi anche con un punto alla Marina.

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Facciamo colazione ai tavolini davanti al negozio con il famoso tagliere misto terra/mare (zucchine sott’olio, caponata, tonno affumicato, piacentino…) che da solo vale la visita. Consigliato anche il tagliere prosciutti e formaggi, dove potere trovare il cacio siracusano, il prosciutto dei Nebrodi e altri prodotti siciliani DOP che proprio Burgio tra i primi ha valorizzato.

Dove mangiare a Ortigia

Burgio al Mercato.

"Tutto nasce con mio nonno, Pippo Burgio, che aveva un ingrosso, e nel 1978 ha acquistato questo posto per farci un piccolo supermercato," racconta Francesco Urciullo, attuale co-gestore. "Abbiamo cambiato e ristrutturato, ma una cosa che di qui non uscirà mai è il banco che comprò lui allora per 50 milioni di lire: da quarant'anni ci vengono messi prodotti scelti con fornitori e piccoli produttori selezionati da tutto l’agro siracusano. Secondo me se ci metti dentro del formaggio che non è buono manco te lo raffredda. A questo noi 'terza generazione' abbiamo aggiunto solo l'intuito di far sedere le persone a mangiare. Prima non c’era una sedia in tutta la strada del mercato."

Fratelli Cappuccio

La tappa successiva del mercato è fondamentale perché rappresenta il fulcro della cultura culinaria della città: il pesce fresco. Nella mia esperienza personale—ho passato gli anni universitari a Ortigia, e da ormai cinque anni d'estate vi co-organizzo un festival—la visita allo zio Angelo, padre di Marco e boss della pescheria dei Fratelli Cappuccio, è un momento quasi sacro.

"Prima ancora di conoscere Marco ho capito che dei Fratelli Cappuccio potevo fidarmi per il pesce più fresco dell'isola," dice Marcin. "Una mattina sono arrivato e c'era il banco pieno di pesce, ma Angelo mi ha detto, 'Non c'è niente per te'."

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Quando passi dai Fratelli Cappuccio potresti perdere delle ore in compagnia di Angelo che si diletta nel taglio del tonno o dello spada, oppure accompagna con il tamburello il figlio che suona alla chitarra i pezzi storici della tradizione siciliana.

Casa del Pesce Fratelli Cappuccio.

"Parte tutto da mio nonno Antonino, pescatore, e da mia nonna Maria. Negli anni Sessanta è nata la pescheria, dove mio padre e i suoi fratelli hanno cominciato a lavorare," racconta Marco. "Negli anni ne hanno aperte altre e sono diventati forse i più forti di Siracusa. Così, io a mia volta sono cresciuto al mercato con mio papà e ho imparato a vendere il pesce e stare a contatto con la gente."

Casa del Pesce Fratelli Cappuccio.

Il mercato di Ortigia è il cuore pulsante della gastronomia dell'isola e, come tutti i luoghi un tempo 'di necessità' e ora di 'culto', si trova a vivere un momento delicatissimo. "Spero che si fermi per come è adesso," spiega Marco. "Da vent'anni a questa parte è cambiato radicalmente: prima c’erano tantissime pescherie e macellerie, frutta e verdura; ma da sette-otto anni ci sono meno bancarelle e molti ristoranti nuovi. Ora c’è una linea di equilibrio tra la cultura e l’innovazione, ma è una linea da non oltrepassare per non rischiare la monotonia e il sovraffollamento."

Mentre sta per scattare l'ora di pranzo ci dirigiamo al rione Graziella, quartiere vicino al mercato che rimane uno dei più tranquilli e autentici dell’isola, e testimonia che all'interno di un tessuto urbano densissimo è ancora possibile trovare luoghi incontaminati dal turismo. "Sono cresciuto praticamente là, il pomeriggio lo passavo a giocare nelle stradine del quartiere e in seguito ai tavoli da biliardo dei caffè nascosti nei vicoli," ricorda Marco. Ed è proprio in uno di questi baretti storici, di cui temo dovrete memorizzare le immagini perché come molti è senza nome e "devi sapere che c'è se no non ti rendi conto che esiste", che facciamo tappa.

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Enoteca Solaria

Come nella migliore tradizione locale, la spedizione verso il ristorante prende un'ennesima deriva e decidiamo che quello preprandiale è il momento giusto per tergiversare alla Solaria, enoteca storica fondata da Enzo, noto per essere un anarchico e il primo curatore di un'ottima selezione di vini. Quando abitavo a Ortigia passavo spesso da questo luogo romantico, e mi piaceva fermarmi a parlare con Enzo e sentirlo raccontare dell'anarchia e dell'autarchia: il suo punto fisso era la convinzione che potessimo vivere con solo prodotti siciliani. Recentemente il locale è passato in gestione a una giovane coppia che ne continua la tradizione.

Enoteca Solaria.

"Solaria è l’unica enoteca seria di Ortigia, quella che sceglierei ogni volta che volessi bere un bicchiere di vino buono," spiega Marcin. "Forse un locale con una cantina più grande in città c'è, ma questo è un vero 'luogo', un posto dove puoi startene tranquillamente seduto e sorseggiare il tuo vino."

Trattoria la Foglia

Non stupirà a questo punto scoprire che siamo già mezzi sbronzi e appanzati, ed è in queste condizioni che ci presentiamo alla Trattoria la Foglia, che prima di colpirti alla gola ti colpisce per la sua identità un po' kitsch: entrando, la prima cosa in cui ci si imbatte è un'ampia collezione di bambole di porcellana e mobili antichi. Ma la patina da rivista design non deve ingannare: la cucina è quella tipica da trattoria siracusana, solo più buona. Qui le sarde a beccafico sicuramente sono un must, e le cozze gratinate in foglia di limone non le batte nessuno.

Trattoria la Foglia e le sarde a beccafico

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"Alla base della selezione che abbiamo fatto c'è l'autenticità," commenta Marcin. "A me questo posto piace descriverlo come freak, non solo per come è fatto fisicamente. Se vieni da fuori e non ti interessa l’hamburger di tonno alla giapponese, ma vuoi la pasta della nonna, è qui che la trovi—e la fa letteralmente la nonna. Comunque è un posto un po’ freak anche nel senso che ha degli 'sbalzi': può succedere che quel magari il giorno che ci vai non è il massimo, ma se vai due o tre giorni di fila capisci che è eccezionale."

A questo punto torniamo a metterci un po' in panciolle da Oz & Cappuccio. Per non farci mancare niente, e perché come forse sapete rifiutare del cibo è peccato capitale, mangiamo qualche gamberone viola, ricotta con bottarga e crostino con alici e assistiamo alla preparazione di alcuni piatti cult, la frittura di paranza e l'arancino al nero di seppia.

La frittura di paranza di Oz & Cappuccio.

"Sai, venendo da fuori forse ho un occhio più 'esterno'," mi confessa Marcin, "ma non sono così certo che se vuoi mangiare davvero bene la scelta a Ortigia sia così vasta. Il problema è che aprono sempre più ristoranti per tenere il passo con la richiesta turistica, ma di persone che magari non avevano quel sogno."

E mi spiega un po' il criterio dietro la selezione che leggete in questo articolo. "A parte essere attività commerciali e posti che offrono un servizio in cambio di denaro, secondo me quelli che abbiamo scelto sono tutti esempi di gente appassionata che cerca di migliorare Ortigia, di renderla più interessante."

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Rosticceria Antica Giudecca

Dopo un doveroso break per smaltire la quantità di cibo e alcol assunta durante tutta la mattinata, ci diamo appuntamento alla Giudecca, storico quartiere ebraico delle cui vesta originarie resta forse troppo poco (ma Marco è stato ai bagni ebraici da poco ristrutturati e li consiglia, dice), per una merenda a base di arancino e scacciata patate e salsiccia, la 'schiacchiata' siciliana fatta di pasta di pane e ripieni vari, alla rosticceria Antica Giudecca.

Rosticceria Antica Giudecca.

La voce del local: la signora Lucia e l’Antica Giudecca rappresentano l’unica vera rosticceria di Ortigia. Quando non hai più un euro questo luogo e la sua pizza ciliegino di pachino, mozzarella e rucola sono la salvezza.

Pub Civico Maltato

Gioacchino del pub Civico Maltato.

Giusto, a proposito di studenti squattrinati, e la birra? La birra migliore si trova al Civico Maltato, una birreria a pochi minuti a Ortigia sulla strada che dritta dritta ti conduce all'isola. Pure io che non sono grande fan della birra ne subisco l'atmosfera. "E poi è la salvezza in inverno, è l'unico aperto e siamo sempre lì," mi dicono Marco e Marcin.

"Vai lì e incontri almeno tre persone con cui puoi chiacchierare e passare una bella serata. E poi c'è Gioacchino che fa degli ottimi panini, con la stessa passione che abbiamo anche noi per la ricerca e la materia prima."

Le vin de l’assasin

Arancino e birra e continuiamo verso via Roma, una delle vie più vive e trafficate di Ortigia, al cui estremo opposto c'è Le vin de l’assasin. Non un nome tipicamente siciliano, infatti questo ristorante porta avanti l'idea di cucina come mix di sapori e gusti provenienti dalla tradizione culinaria francese, ma che dialogano alla perfezione con le ricette siciliane: prova ne è l'ottimo Gazpacho di datterino con burrata.

Gazpacho di datterino con burrata

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Giuro, lo dico da siciliano e senza remore: è uno dei ristoranti più buoni, se non il più buono, di Ortigia.

Il crostone di formaggio capra e bacon che insieme alla tempura di gamberoni e alla tartare di tonno è stato la nostra cena.

Boats - Base On a True Story

Il sole è tramontato da un bel pezzo ed è il momento di chiudere la nostra guida ad Ortigia con un ottimo cocktail accompagnato da selezioni musicali freschissime, il format vincente di BOATS - Based On A True Story, bar mixology aperto solo lo scorso anno e che può vantare il barman più bravo e una delle viste più belle dell'isola, sul Tempio di Apollo.

E si mangia pure bene—il polpo è consigliatissimo.

Il bancone di BOATS.

"Eravamo lì quando è nato BOATS, sono nostri amici e siamo cresciuti insieme, professionalmente," raccontano Marcin e Marco. "Hanno aperto un mese prima di noi e abbiamo vissuto insieme la pre-apertura, le autorizzazioni, gli up e i down, la fase di promozione e tutto il resto."

Ma da BOATS lavorano fino a notte fonda, Marco e Marcin dal mattino presto e io sono 12 ore che mangio e bevo. Perdonatemi se vi lascio senza un finale. Ci vediamo a Ortigia.

In Sicilia orientale in vacanza? VICE ha una guida incredibile su cosa fare, vedere gratis e mangiare.


Questo articolo è realizzato in collaborazione con Ortigia Sound System.

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