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Nel ristorante nazionalista, più controverso e popolare dell'Ucraina

Il Kryjivka non è solo un ristorante, è nazionalismo, cucina e nostalgia. E per entrarci serve la parola d'ordine.
Dalla pagina Facebook di Kryjivka.

Una buona parte della popolazione mondiale ha familiarizzato con il termine "Slava Ukraini" - "Gloria all'Ucraina" - solo quando il calciatore nonché celebrità locale Domagoj Vida lo ha urlato dopo la vittoria della sua squadra (la Croazia) contro la Russia quest'anno ai Mondiali. Un simile accostamento di parole, in Russia, può decisamente far scattare una rissa, ma se lo urlate nel ristorante di Lviv, nell'Ucraina dell'ovest, potrebbe valere un pasto gratis. Questo perché è un po' il codice segreto per entrare completamente nell'atmosfera del ristorante che, come esplicitato dal sito, "è l'ultimo avamposto dell'esercito di ribelli ucraini dalla Seconda Guerra Mondiale."

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Il Kryjivka, chiamato anche "Bunker," è accessibile solo dopo aver bussato su di uno specifico pezzo di legno (non segnato) e urlato lo slogan di cui sopra. Solo allora vi aprirà la porta un uomo nerboruto che, se non sembrate un simpatizzante russo, vi darà il benvenuto con un bicchierino di vodka al miele. Una volta entrati, davanti a voi si aprirà una strada fatta di mensole per i libri e una scala diretta a una sorta di taverna poco illuminata. Lì giù, nel ristorante, camerieri e cameriere daranno un secondo benvenuto al suono di "Slava Ukraini!," al quale voi dovrete rispondere con uguale vigore. Vi potrete quindi sedere, pronti a un viaggio culinario al sapore di resistenza.

Kryjivka

Foto dell'autore.

Il menù del Kryjivka è pieno zeppo di prelibatezze tradizionali locali come le orecchie e muso fritti di maiale, aringhe sottaceto e ravioli. Dopo aver ordinato, è sempre meglio guardarsi attorno per fare il punto della situazione. La luce, al Bunker, è molto fioca, e sembra quasi di trovarsi nel mezzo di un complesso amalgama di stanze, tutte rivestite di poster raffiguranti gli eroi della resistenza ucraina e altri oggetti vari, come un sacco da box decorato con la faccia di Vladimir Putin. Treppiedi con mitragliatrici, radioline a onde corte e altri oggetti tipici della guerra completano l'estetica complessiva del locale. In una mensola ci sono bottiglie rivisitate a forma di esplosivo, che qui sono chiamate "mocktail," da Molotov. Chi si perde può ritrovarsi grazie al suono perenne di "Slava Ukraini" che, una volta tornati al tavolo, dà il benvenuto all'obbligatoria porzione di borscht.

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Gli unici russi abbastanza scaltri da riuscire a entrare al Kryjivka corrono il rischio di essere "presi in ostaggio" e costretti a cantare inni in ucraino.

Kryjivka ristorante

Foto dell'autore.

Al Kryjivka, ma in realtà in tutta Lviv, non esiste il borscht ucraino. C'è solo il borscht. Questa zuppa di barbabietola è nativa dell'Ucraina, a prescindere dalle eventuali rivendicazioni dei vicini di confine. Il Borscht del Kryjivka è generosamente guarnito con carne di maiale e verdure, non dà cenno di alcuna privazione da tempo di guerra. Gli altri piatti vengono serviti in barattolini e possono trasformarsi in armi in caso di necessità. Alle salsicce viene data la forma di un fucile, con tanto di pezzi di peperone a fare da grilletto. Le uova bollite con cipolle diventano gli antipasti per sfamare un reggimento, e i loro tuorli potrebbero esplodere facilmente se puntati in direzione del nemico. La vodka, chiaramente, non subisce razionamenti.

ristorante Kryjivka

Foto dell'autore.

E non finisce qui. Le cameriere indossano magliette raffiguranti il poeta nazionale Taras Shevchenko in veste di Che Guevara ucraino, rinominato "She." Ovviamente la t-shirt è disponibile allo shop. Il ristorante afferma di venderne a milioni di clienti. Che sommati insieme fanno in sacco di "Slava Ukraini."

Riempite le pance, arriva il momento di difendere la patria. Chi vuole, può farlo al poligono del ristorante. Lì, a prescindere dalla propria nazionalità, i patrioti riuniti possono sparare usando armi autentiche della Seconda Guerra Mondiale. Quando ho visitato il ristorante, purtroppo, il poligono era in fase di ristrutturazione, ma da quello che so fra i bersagli ci sono immagini di Stalin e Lenin. I divertimenti bellici, tuttavia, non finiscono qui. Potete infilare la testa in una sagoma ritagliata di un soldato ucraino, o provare un elmetto, una giacca e una pistola automatica, proprio lì dove famiglie intere si gustano pancake e kvass.

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nazionalismo ucraino

Foto dell'autore.

Nel ristorante c'è anche un giardino. Lì, una torre costruita da parti di aereo smantellato issano in aria la struttura di una macchina bruciacchiata. Ormai visitarla, lanciare una monetina sul tettuccio della macchina, baciarsi ed esprimere un desiderio è un rituale di tantissime giovani coppie.

Dal tetto dell'edificio è possibile ammirare quasi tutta la città di Lviv, ed è consigliabile farlo seduti su di un cannone rivolto verso la Russia. Gli unici russi abbastanza scaltri da riuscire a entrare al Kryjivka (che a quanto pare è molto popolare in Russia), corrono il rischio di essere "presi in ostaggio" e costretti a cantare inni in ucraino.

ucraina

Foto dell'autore.

Passata l'esaltazione della vodka, se si volge lo sguardo al passato tipo a personaggi come Stepan Bandera, il cui volto è presente al ristorante, l'aria perde di frivolezza. L'affiliazione filo-nazista dei leader della resistenza è ben nota: sebbene il Governo abbia ritirato Bandera dalla lista degli "eroi ucraini," non essendo lui cittadino del Paese, nulla al Kryjivka è lasciato al caso, ed è altamente improbabile che i proprietari non conoscano la sua storia.

Non sorprende, inoltre, che l'azienda partner del ristorante, così come degli altri ristoranti a tema di Lviv, si chiami "Emotion." Ogni ristorante ha lo scopo di rievocare sentimenti nazionalistici di orgoglio e nostalgia, o possibilmente di perpetrare stereotipi antisemiti. Emotion è attiva anche al At the Golden Rose, un ristorante a tema "ebraico" dove i clienti devono contrattare sui prezzi in "stile ebreo" e indossare una kippah. Le pareti sono decorate con riproduzioni di Bruno Schultz e attrezzatura per la circoncisione.

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Pravda Beer Theater, un ristorante su più piani specializzato in birra artigianale, domina la città dalla piazza principale dalla piazza di Lviv, e rifornisce il Kryjivka di birra Putin Huilo, "Putin è una testa di c***o." Anche qui, quando sono andato io in visita al ristorante, la birra era completamente sold-out (la comprano tutti, anche i russi!).

Foto dell'autore.

Ah, e al negozio del ristorante potete comprare anche una birra la cui etichetta raffigura la torre dell'aeroporto di Donetsk che alza un dito medio gigante in direzione della Russia, così come una tazza con incisa una mitragliatrice e delle ceramiche a forma di granata per servire il ghiaccio. Potete anche portare a casa pistole giocattolo per i vostri bambini. Non mancano poi i ninnoli a tema "bandiera ucraina," perché si sa, la rivoluzione ha i suoi loghi.

Tra una t-shirt, lezioni di tiro, portate e borscht vari, però, il Kryjivka non è immune al consumismo, e lo scontrino lo prova. Usciti dal negozio, senza alcun bisogno di urlare "Slava Ukraini" a nessuno, ve ne potete andare rarnquilli lasciando la gloria nazionalista alle vostre spalle.

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Quest'articolo è originariamente apparso su Munchies US.