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Cibo

Un ristorante denuncia un utente di TripAdvisor per una recensione negativa. E vince

Un ristorante marchigiano non ci sta, porta in tribunale un commentatore agguerrito e vince. Un precedente importante, nel bene e nel male.
Andrea Strafile
Rome, IT
Foto rawpixel.com via Unsplash

Tripadvisor o ti serve o ti depista.

Ti serve quando devi dare un occhio alle foto - si imparano tante cose dalle foto di TripAdvisor -, ti depista se ti fissi solo sulle recensioni positive o solo su quelle negative.

I casi di ristoranti che ricevono commenti tremendi per idiozie come un tovagliolo piegato male sono all’ordine del giorno e, anche se non lo sapete, il nostro pallino e i nostri capricci (se capricci sono) terrorizzano tutti. Ci sono ristoratori che non replicano alle review, c'è chi invece risponde a tono, c'è addirittura chi prende coraggio, chiama l'avvocato e vince anche in tribunale.

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È il caso dell'Osteria La Guercia, in quel di Pesaro.

L'Osteria La Guercia è uno dei posti più gettonati, sempre secondo TripAdvisor, dove mangiarsi un boccone tipico ben fatto della zona marchigiana. Piovono sulle recensioni gli “ottimo, ci tornerò” così come un esaltato utente che dice “SI MANGIA DA DIO”. Testuale. Caps lock a manetta.

Screen via TripAdvisor

Ora è successo che tra le poche recensioni negative da un pallino, ne sia apparsa una un po' troppo sopra le righe.
Il signore in questione, un sessantenne a quanto pare navigato, ha infatti avuto la brillante idea di criticare anche con una certa competenza ogni cosa mangiata e bevuta.

Per cui il vino è diventato “imbevibile, un vergognoso liquido”, il crostino è fatto di materie prime scadenti e “il baccalà reso piccante da spezie aventi l’ingrato compito di dare un sapore a un pesce che lo aveva totalmente perso, probabilmente nella lunga permanenza nella cucina della Guercia”.

Ben scritte, eh, ma lo stiletto ferisce sempre più di una pistola.
Per cui i proprietari hanno pensato bene di chiamare l’avvocato per chiedere se ci fossero gli estremi di una causa. Certo che c’erano, il confine fra recensione e diffamazione era stato superato.

Il commento è stato rimosso e per non arrivare alla causa vera e propria ci si è accordati su un patteggiamento a sfavore del critico signore, costretto ora a risarcire i proprietari di 1200 euro.

Per conoscere meglio i fatti ci siamo messi in contatto con il signor Angelo, uno dei quattro proprietari dell’Osteria La Guercia.

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“Niente, è successo che l’anno scorso un signore ha fatto questa recensione dicendo cose molto brutte e non veritiere, come il fatto di servire cibo avariato. L’abbiamo contattato prima con un messaggio privato per chiedere di togliere la recensione, ma lui non ha voluto dicendo: ‘No che non la tolgo. Tripadvisor mi ha premiato con una patente speciale per le mie recensioni’. E allora abbiamo chiamato l’avvocato che ha mosso tutta la macchina. Qualche giorno fa gli avvocati sono finiti davanti al giudice dove hanno patteggiato una cifra simbolica che abbiamo dato in beneficienza ai bambini in Africa".

Angelo continua: "È stato bello perché abbiamo lanciato il sasso nel lago per primi. Oggi siamo sulla bocca di tutta Pesaro e continuano ad arrivare chiamate da molti ristoranti che ci chiedono come abbiamo fatto. Siamo contenti perché ha dato modo di parlare di una faccenda molto delicata".

Delicata eccome. In effetti La Guercia ha creato un precedente che crea nell’ambiente parecchio dibattito. Questa vittoria legale è un importante tassello nella costruzione di una strada ordinata in mezzo a una giungla piena di insidie capaci letteralmente di piegare un’attività semplicemente perché magari quella sera si avevano le palle girate.

La polizia postale - che esiste e che mi capita di incontrare almeno una volta ogni tre mesi perché mi fregano sistematicamente il cellulare - è in grado di risalire all’identità di chi ha commesso lo sgarbo. Sembra inutile, ma non lo è, appuntatevelo, ristoratori.
La multa da pagare per questo signore non è stato un mero scambio di denaro, ma il simbolo di una sconfitta di quelle persone che si divertono a sputare vetriolo quando insoddisfatti della propria vita. O perché vengono pagati per farlo. Ma questa è un’altra storia, troppo grande per essere affrontata adesso.

Non è comunque la prima volta che un commento di TripAdvisor viene portato in tribunale in Italia: nel 2015 due avvocati erano riusciti a far rimuovere una recensione negativa giudicata falsa perché scritta da un anonimo e perché era pieno di incongruenze. Questa volta però a pagare le conseguenze è stato il recensore vero e proprio e non il portale 'simbolo' della democrazia online.

Tra le diverse iniziative anti-TripAdvisor anche quella preventiva dell’hotel di Bologna, che ha deciso di multare i clienti colti a scrivere commenti negativi ingiustificati: cattiverie gratuite contro il personale, sul servizio o sulla camera possono costare al cliente (avvertito da un foglio in ascensore) fino a 500 euro addebitati sulla carta.

Perciò se la prossima volta che andrete a mangiare fuori vi daranno il tavolo vicino al bagno e usciti un cane vi piscerà sulla scarpa e subito dopo una macchina vi schizzerà il vestito nuovo di pioggia, posso capire che vogliate uccidere chiunque vi passi tra le mani. Ma siccome tra le mani avrete il vostro telefono, fate un bel respiro e lasciate perdere.
Potrebbe costarvi molto caro.