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Cibo

Quanto a lungo sopravvivremmo in un supermercato in caso d'apocalisse?

Senza apriscatole, forse poco.
Phoebe Hurst
London, GB
Foto von Dennis Skley via Flickr.

Vi è mai capitato, da piccoli, di sognare di rimanere chiusi in un supermercato da soli, con la possibilità di gironzolare indisturbati persino dalla negligenza dei genitori che vi hanno dimenticati lì?

Tolta l’euforia da caramelle, però, quanto a lungo si può sopravvivere in un supermercato? Uno scienziato britannico potrebbe avere la risposta che stavamo tutti aspettando.

Ma certo che vi è capitato. Pensate a tutti quegli scaffali pieni di caramelle, ma privi dell’eco di vostra madre che vi intima di non provare nemmeno a prenderli. E ancora, volete mettere l’assenza degli addetti alla sicurezza, con conseguente possibilità d’intascarvi tranquillamente quello che volete? Per non parlare delle corsie vuote, sgombre di pensionati con carrellini al seguito, che richiamano subito la necessità d’indire gare di corsa con i carrelli. Insomma, è proprio il sogno di qualsiasi novenne (ma anche ventenne e trentenne, diciamoci la verità).

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Tolta l’euforia da caramelle, però, quanto a lungo si può sopravvivere in un supermercato? Uno scienziato britannico potrebbe avere la risposta che stavamo tutti aspettando.

Lewis Dartnell, esobiologo e autore del libro The Knowledge: How To Rebuild Our World From Scratch, sostiene che un qualsiasi e comunissimo supermercato britannico contenga abbastanza acqua e viveri da poter nutrire una persona adulta per 55 anni. Parliamo quindi di più di mezzo secolo d'esistenza umana alimentata principalmente a pacchi di patatine paghi-1-prendi-2.

Sempre secondo Dartnell, che ha condotto la ricerca in previsione di una festa della scienza e dell’ingegneria che si terrà il mese prossimo, i risultati potrebbero mostrare quanto la Gran Bretagna sia preparata in caso di apocalisse o catastrofe.

“Ovviamente non è che ora dobbiamo stare qui, 24 ore su 24, a temere una possibile apocalisse, però è interessante cercare di capire come ce la passeremmo, sia individualmente che in gruppo, in caso di catastrofe.”

Gli studi di Dartnell hanno inoltre rivelato che il 36% dei britannici conserva una busta piena di essenziali da prendere all’occorrenza in caso di reale disastri, e che più della metà degli intervistati riterrebbe necessario portare con sé non solo cibo ma anche provviste mediche qualora si presentasse un’emergenza. Meno di un quarto delle persone, invece, ha aggiunto alla lista delle necessità anche altri elementi essenziali come i fiammiferi.

“Gli istinti di sopravvivenza sono forti in noi esseri umani, ma si focalizzano poco sulle abilità sviluppate grazie alle STEM (in italiano: scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), quindi in caso di scenari post-apocalittici, ci metteremmo un bel po’ a ritornare al tipo di società che conosciamo adesso. Anziché metterci al riparo, dovremmo imparare a riprenderci da qualsiasi tipo di disastro,” conclude Dartnell.

Sarebbe anche il caso di portarsi un apriscatole. Altrimenti poi chi le apre tutte quelle lattine di sugo pronto, quando il mondo finirà?