Dove mangiare a Calvairate, secondo gli abitanti di Calvairate
Tutte le foto di Paola Buzzini

FYI.

This story is over 5 years old.

Cibo

Dove mangiare a Calvairate, secondo gli abitanti di Calvairate

Qualcuno lo chiama periferia di Milano, ma Calvairate in quanto a ristoranti e locali dove mangiare non fa invidia al centro.

Dopo diversi anni nella fighetteria di Viale Washington a Milano approdo nel quartieredi Calvairate, detta anche Calvairatesburgh. Amo le zone che i milanesi chiamano periferia, quelle che per la cronaca sono solo oltre la circonvalla (per i non milanese la circonvallazione esterna). Zona 4, alto tasso di immigrazione, culla del trap.

Tutti conosceranno Macao - Via Molise 68 - come luogo simbolo della zona, ma ci sono anche altre chicche come la libreria Rive Gauche di Via Sebino e il mercato dei fiori di Via Cesare Lombroso. Anche il mercato dell'usato della domenica di Piazzale Cuoco regala tante soddisfazioni: reparto disagio e quello fighetto (quello dei venditori abusivi e quello ufficiale) offre una vera e propria panoramica degli armadi di casa da tutto il mondo.

Pubblicità

Vivo qui da circa un anno e ammetto non aver ancora esplorato a dovere il quartiere. E allora ho colto l’occasione per farlo e creare una piccola guida dei ristoranti giusti di Calvairate.

La Loggia di Calvairate, gruppo su Facebook molto attivo a cui mi sono rivolta (come quello di NoLo per intenderci), mi ha accolto con molto affetto e subito in tantissimi mi hanno consigliato i loro locali preferiti, alcuni si sono anche prodigati per accompagnarmi (qualcuno anche con proposte indecenti, ma non farò nomi!).

Tour in bici, camminate con passeggini e birre al bancone per scoprire le persone che animano il quartiere e i luoghi dove amano mangiare.

Annalisa, la pisa é stata la prima ad aprirmi le porte di Calva (qui tutti lo chiamano con un nick come se fosse una persona). Mi ha chiesto subito dove abitassi; quando ha capito che non ero una straniera mi ha aiutato coinvolgendo un sacco di gente.

Nessuno sa i i suoi anni, neanche la madre, mi dice. È affiliata al quartiere da sempre: la sua famiglia é nata e cresciuta in Via degli Etruschi. Dopo diversi spostamenti dovuti al lavoro é tornata a Milano e non ha avuto dubbi sulla zona dove avrebbe abitato. Mamma di Blu, inguaribile ottimista é l'anima social del quartiere. Sta pensando di candidarsi alle prossime elezioni per il Municipio 4.

Trattoria Da Angelo Milano

Angelo al centro della sala del suo ristorante.

Il suo posto preferito è Da Angelo in Viale Umbria 60, lo ha recensito quindi posso riportavi esattamente quello che ha scritto: “l'incontro con Angelo mi ha estasiata: una cena nata per caso, che però mi ha svoltato. Da fuori sembra una pizzeria di montagna (e da dentro pure); la prima cosa che ti accoglie, ammiccando, è il carrello egli antipasti, si impone con la sua tracotanza. Cose vegetali immerse nell'olio, verdure ripiene, formaggio e polpette. E già da questo dettaglio capisci che è il posto giusto. Genuino credo sia l’aggettivo che lo descrive meglio".

Pubblicità
Da Angelo dove mangiare a Calvairate

Il buffet di Da Angelo.

Aperto dal 1949 Angelo lo trovate tutti i giorni, non lascia mai il suo ristorante. In cucina c'è il figlio, in sala il nipote. Tutti i prodotti vengono dalla Toscana, ci tiene molto ad essere onesto con i clienti e non mente mai sulla provenienza degli ingredienti. Fiorentina cotta all'antica, crostini, ribollita ma ci sono anche un paio di proposte di pesce.

Pezzo forte: dehor anni '60, con le sedie in corda pvc.

Beirut ristorante libanese milano

Beirut, il locale in via Tito Livio.

Annalisa poi mi parla di Beirut, un libanese in Via Tito Livio 1, perfetto per lei che è vegetariana.

Ahla w sahla (benvenuti)! Lo chef Issa ha 15 anni di esperienza in cucina tra Ginevra e Milano e l'idea di aprire il ristorante nasce da una chiacchiera tra amici. Interessante la carta di vini libanesi con anche qualche birra e liquore sempre del territorio. Ovviamente the alla menta e cannella.

Quando vado a trovare Issa lo trovo con le mani in pasta, sta preparando i Sanbousik bu lahme, ovvero involtini ripieni di carne e cipolla.

Beirut dove mangiare a Calvairate

I Sanbousik bu lahme di Issa.

Non vuole farsi fotografare, lo perdono perché mi offre hummus e pane cotto nel forno a legna. Qui si mangia la vera cucina libanese tra libri fotografici di una Beirut lontana.

L'Hummus di Beirut

L'hummus di Beirut.

Prepara anche dolci su prenotazione oltre ai classici baklava e hakawa.

M'immergo nel mondo di Andrea, vive nel quartiere dal 2010 ma da sempre ha vissuto nella zona est di milano. Papà di Ettore da poco, si occupa di pianificazione strategica in Uci Cinemas, prima ha lavorato nel digital e per una Radio. Ama mangiare fuori, fare la spesa e cucinare per pochi. Fortunata quindi Eleonora, sua compagna.

Pubblicità

Ci vediamo da Palpucci Petit Bistrot in Piazza Martini 1, Domenica mattina h.10. Insieme alla sacra famiglia c'è anche Francesco, insegnante di Storia e Filosofia, un nostalgico di Calvairate, non vive più qui ma ci vuole tornare. Non c'è il servizio al tavolo, ci si serve da soli: muffins alle bacche di goji, cioccolato e zenzero (questi due sono i più richiesti), cornetti, frolle e una scelta di te inglesi ampissima.

Palpucci bistrot Calvairate

Palpucci Petit Bistrot, Piazza Martini

Siamo già immersi nel clima natalizio, ma in realtà questo é l'allestimento standard: lucine, arredo un po' shabby, ceste e lanterne appese al soffitto… non so spiegarvi perché ma la sensazione non è “mi alzo e scappo” ma “c'è sotto qualcosa che mi piacerà!”.

Conosco Andrea e Luca, i due proprietari, hanno aperto 5 anni fa, producono tutto loro: dolce e salato rigorosamente con lievito madre, farine macinate a pietra, varianti anche con curcuma e cinque cerali. Dopo 20 anni di carriera nella fotografia decidono di lanciarsi in una nuova avventura, prima il locale era più un negozio di interior design, poi di fiori e infine bar. Da una settimana hanno ampliato l'attività prendendo il civico vicino dedicandolo anche alla gastronomia, panetteria e negozio dove trovare prodotti italiani di qualità, per lo più biologici: marmellate, cioccolato, sughi e paste artigianali. Si sono innamorati di questa piazza e sono diventati piano piano un luogo d'incontro per i lodgers.

Pubblicità
Palpucci pane

Il pane di Palpucci

Scopro sempre grazie ad Andrea la Trattoria del Nuovo Macello in Via Cesare Lombroso 20. Una trattoria di famiglia, dal '59 sempre nelle stesse mani.

Trattoria del Nuovo Macello Milano

Trattoria del Nuovo Macello, via Cesare Lombroso

I lavoratori del nuovo macello, che sorge proprio di fronte, lo hanno animato per anni e l'atmosfera non é cambiata: un posto per persone semplici.

Trattoria Nuovo Macello. Giovanni lo chef e sua sorella caposala.

Ci si sente a casa, infatti ci sono radio, le brocche di ferro smaltato che ti fanno sperare che da un momento all'altro arrivi tua nonna con un piatto fumante in mano. Ingredienti alla base di qualità e un pizzico di creatività soprattutto nell'impiattamento: risotti, trippa, nervetti, cotoletta, ma anche pesce. L'originale cucina milanese è qui.

La milanese della Trattoria Nuovo Macello.

Il tema della colazione torna. Sabato mattina, ore 10. Clara ha 34 anni, si presenta con il suo bassotto Cannella. È una project manager e vive in zona dal 2010. Appassionata di cibo (mi dice che ha un blog defunto) e di tutto ciò che le sta intorno - cultura, storie, persone e luoghi. Le colazioni e i dolci in particolare sono la sua fissa. Pugliese di origine, ama molto Milano e in Calvairate ha trovato una città nella città che accoglie, ed é in continua evoluzione.

L'arte del dolce viale umbria

L'arte del Dolce, viale Umbria 15. Francesco fra moglie e cognata.

Ci incontriamo alla pasticceria L'arte del dolce in Viale Umbria 15 dove subito conosco Francesco, il pasticcere che lavora qui da 6 anni con tutta la sua famiglia: moglie, cognata, due figli, fidanzate e anche un ragazzo del suo paese.

La colazione dall'Arte del Dolce.

Dopo 23 anni da Clivati, nota pasticceria in Via Cogni Zugna, ha deciso di aprire la sua attività. Trapanese, ama i lievitati, che rigorosamente sfoglia tutti i giorni, ma anche i dolci viennesi: qui si trovano i Kranz semplici o farciti non facili da trovare, come mi fa notare Clara che é una vera esperta di questa preparazione.

Pubblicità
arte del dolce

Clara a colazione e i pasticcini dell'Arte del Dolce.

Andiamo in laboratorio e in uno spazio abbastanza piccolo riescono a preparare tra le 350-400 brioche al giorno più tantissime torte su ordinazione.

Con Clara non potevo non aprire un dibattito legato alla pizza. Mi parla di Ennio, in Via Ennio 30. Un posto piccolissimo dove si produce pizza al taglio con forno a legna. Il pizzaiolo e proprietario Pietro la prima volta mi manda via perché é orario di apertura e deve preparare le verdure. Mi da appuntamento come un vero e proprio imprenditore (con la maglia della salute però).

Pizzeria Ennio calvairate

Pizzeria Ennio, via Ennio 30

Mi presento puntuale e mi racconta che é qui da 20 anni, la scelta della zona é stata un caso, non é legato al quartiere. Pugliese, prima panettiere per 10 anni, poi si dedica solo alla pizza.

Fa i gusti che piacciono a lui, non li cambia mai: wurstel, salame piccante, prosciutto crudo, speck, olive, funghi, verdure (quelle che mi hanno fatto cacciare al nostro primo incontro), doppia mozzarella, tonno, carciofi e prosciutto cotto; i prodotti li prende tutti da fornitori milanesi tranne l'olio che compra in Puglia da amici che lo producono: li incontra durante l'estate e si rifornisce per tutta la stagione. Per un cliente affezionato fa l'impasto integrale, glielo ordina tutte le settimane, ma gli altri “prendono quello che trovano”. Non si fa pippe sulla lievitazione (che comunque non é mai sotto le 6-7 ore) e usa farina 00. “Leggera, croccante e buona anche il giorno dopo; molto meglio di Spontini” afferma Clara. La Margherita é la più richiesta ma anche le focacce a pranzo vanno molto.

Pubblicità
Ennio pizzeria Milano

Pietro nella sua pizzeria Ennio.

Rimanendo nel tema pizza mi affido ad Andrea nato a Genova, vive a Milano da 10 anni (da 6 nel quartiere), giornalista di 33 anni con passione per il teatro e spettacolo. Dice che mangerebbe sempre fuori soprattutto lasagne al ragù e tiramisù e sa tutto sul festival di Sanremo. Viaggia molto, anche solo per stimolarsi e ispirarsi.

Secondo lui non si può non andare alla Bufalina di Via Cadolini 13 soprattutto per il proprietario, Antonio napoletano. “Semplice, non ha troppe pretese ma la pizza è davvero buona e non puoi non sentirti come a casa”. Forno a legna, mozzarella di bufala, nulla da invidiare ai colleghi partenopei.

Ma scelgo di approfondire il mondo della brasserie belga Le Vent du Nord di Via Sannio 18.

Le vent du nord brasserie Milano

Le Vent du Nord in via Sannio 18

Parola d'ordine birra: ci tengono alla spillatura, la schiuma, il suo taglio e ognuna ha il suo bicchiere per servirla al meglio. Incontro Alessandro, mastrobirrario, proprietario e caposala del locale. Sceglie lui la selezione e gli abbinamenti ai piatti. Sembra di essere in una barca merci, totalmente di ferro.

Ovviamente si bevono boccali accompagnati a Les Moules et Frites (Cozze e patatine fritte).

Le vent du nord cucina belga

La sala di Le Vent du Nord e i suoi due cuochi in cucina.

Entro in cucina e ci sono gaufres a non finire, ma io ho il piacere di provare un coniglio stufato con birra, con un tocco di sciroppo de Liège, cipolline e qualche chicco di uva passa. Abbinamento: Gordon Finest Scotch.

Le vent du nord foto

Il coniglio mangiao a Le Vent du Nord.

Vi può bastare come primo food tour per Calva?

Segui Paola Buzzini (@soup_opera) su Facebook e Instagram