Abbiamo chiesto a un eremita cosa si mangia quando si vive lontano da tutto
Guf a casa a Rønnes Swamp, Skive, Danimarca. Tutte le foto sono di Steen Don e tratte dal libro Verden ifølge Guf.

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Cibo

Abbiamo chiesto a un eremita cosa si mangia quando si vive lontano da tutto

Il sogno di diventare un eremita è comune a molti. Certo, ma come ci si procura da mangiare? E come si impiega il proprio tempo libero? Steen "Guf" Ingolf ce l'ha spiegato.

Steen Ingolf vive, da ormai trent'anni, nei pressi di una zona paludosa nella campagna danese.

Più precisamente, vive dentro a un autobus malmesso comprato per 100 dollari. All'interno è tappezzato di vecchi VHS, DVD, poster e calendari di Pamela Anderson. In questa casa ci sono anche una stufa di legno, un vecchio divano e una caffettiera verde.

Ormai è il 2018, quindi tutti i sogni di una vita lontana dai social media, dai suoceri e dai lavori d'ufficio logoranti non sono poi troppo una stranezza. Il punto è che solo poche persone si rivelano tanto audaci da vivere questi sogni. L'ottantatreenne Ingolf, o "Guf" come lo chiamano, è una di queste poche persone.

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Guf è una sorta di versione più vecchia e soprattutto in vita di Christopher McCandless di Into de Wild. Vive a Rønne Swamp, nel comune danese di Skive, fra gli alberi e il muschio, senza elettricità né acqua a corrente. Si prepara da mangiare grazie a dei fornelletti presenti nel bus o, semplicemente, con un fuocherello tenuto in vita nel giardino. La sua acqua a corrente è fornita da un torrente lì vicino, ed è sempre lì che si lava.

La vita di Guf è recentemente diventata protagonista di un libro, Verden ifølge Guf (Il mondo secondo Guf), scritto dai giornalisti Joan Thora E. Laurberg e Steen Don. Nel libro viene descritta l'infanzia difficile del protagonista, la sua vita in mare aperto e quella in prigione. Fra quelle pagine c'è non solo la storia di un uomo che si è staccato dalla "vita in società" nel mezzo del cammino della propria vita, ma anche quella di un uomo entrato completamente in armonia con la natura.

Abbiamo deciso di fargli visita per capire cosa mangi un vero eremita. Ecco cosa abbiamo imparato sulla carne di tasso, le cene "da TV," e i mango cattivi.

MUNCHIES: Ciao Guf. Come si svolge una tua giornata tipo?
Guf: Mangio quando ho fame. Mangio raramente al mattino ma, se capita, allora opto per una fetta di pane con sopra qualcosa. Non mangio snack fra un pasto e l'altro, perché mi distrarrebbe dal lavoro e finirei per non combinare nulla.

Comunque sia, mangio di tutto. A volte ammazzo uno dei miei conigli, a volte mangio un cervo se ne trovo qualcuno morto in autostrada. Di solito, quando guido verso Vinderup, per strada incontro chi mi sa dire dove un cervo è stato colpito da una macchina. Però a volte li trovo da solo.

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E cosa ci fai con un cervo colpito da una macchina?
Beh, per prima cosa lo spello, poi lo macello. La carne di cervo mi piace rosolata bene, finché non diventa bella dorata. Dopodiché la lascio bollire in acqua per due ore.

Del cervo, quindi, non butti via niente?
Capita spesso che le parti colpite dalla macchina non siano il massimo, quindi le taglio, le metto a bollire e le lascio ai gatti. Sono ottime come cibo per i gatti!

Ottima idea! Che altri animali tiri su dalla strada?
Posso trovare anche dei tassi e sì, mangio anche quelli. Molto tempo fa venivano cacciati, ma adesso sono una specie protetta.

Di cosa sa un tasso?
Direi, più o meno, di cinghiale selvatico.

Sembra gustoso. Hai mangiato qualche altro tipo di creatura selvatica della foresta?
Un anno ero partito alla volta dell'Italia, in bicicletta. Ecco, lì avevo mangiato uno scoiattolo, che è una cosa che qui non faccio. Era buono direi. Una volta ho anche provato ad assaggiare una vipera. Non ha molta carne però, e la consistenza è tipo quella del pollo.

Cos'altro riesci a procacciarti qui, nella palude?
Lamponi, mirtilli rossi, mirtilli e un sacco di altre piante e frutti vari. Non ricordo tutti i nomi. In autunno vado a caccia di funghi, mi piace anche cogliere mele e uva spina! Le conservo, così posso mangiarla anche più in là nel tempo.

Hai mai mangiato qualcosa che il tuo stomaco non ha particolarmente gradito?
No! Tenete presente che bisogna sapere due o tre cose dell'ambiente in cui si vive e di cosa si stia per addentare. Altrimenti si può rischiare grosso. Non che io disponessi di particolari nozioni prima di trasferirmi qui, molte le ho imparate strada facendo. Dopotutto, devo impiegare il mio tempo in qualche modo.

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Coltivi qualcosa?
Sì, di solito mantengo un piccolo orticello in cui coltivare patate, carote e porri. Non è grandissimo, direi sia lungo solo un metro. Al momento però non sto coltivando nulla.

E come mai?
Beh, vivo davvero in una zona paludosa, e il livello dell'acqua e troppo alto ormai da un po' di tempo. Le patate, per esempio, sono andate a male l'anno scorso.

Come ti prepari il cibo?
Dentro al mio autobus. La mia cucina non è delle più fornite, quindi non la uso spesso. Preferisco accendere la stufa di legno, che comunque è in azione per scaldare l'autobus. Mi serve un sacco di legna in inverno, ma d'estate me ne serve poca e solo per accendere il falò. D'estate fa troppo caldo per accendere la stufetta.

Qual è il tuo piatto preferito?
Penso il tasso con patate. Non aggiungo alcuna salsina, mi basta il sughetto che si forma, a cui aggiungo un pelo di burro.

Ogni quanto vai a un supermercato?
Due volte a settimana, direi. Il più vicino è a 11 chilometri da qui.

C'è qualcosa di particolare che aggiungi al tuo cesto della spesa?
Sì, il pane e il cibo per i gatti. Se non ho proprio nulla a casa da prepararmi, prendo qualche surgelato con dentro spaghetti o pesce.

C'è qualcosa in particolare che ti piace comprare per trattarti bene?
Il risolatte. Mi piace da matti. Compro spesso anche i mango e le angurie. Ho navigato i mari di tutto il mondo facendo il marinaio, quindi amo particolarmente la frutta esotica. Qui però i mango sono più piccoli e meno buoni che altrove. Anche l'ananas è più buona laddove è un frutto tipico.

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Dove hai mangiato il piatto migliore della tua vita?
Non saprei, non tengo il conto. Quando andavo per mari dipendeva molto dalla vicinanza al porto. Non ho mai mangiato spesso nei ristoranti. Preferivo farmi una birra.

La palude è piena di betulle. Cerchi mai di estrarne la linfa?
Sì, a volte. Sa un po' di corteccia.

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Quest'articolo è originariamente apparso su Munchies DA.