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Cibo

A Brescia hanno sequestrato delle brioche farcite con la cocaina

Con un sistema geniale, compravano la droga dalla Spagna e se la facevano spedire con dei normali corrieri, e nasconderla nei cornetti confezionati.
Andrea Strafile
Rome, IT
Foto Alex Brown via Flickr

Droga e cibo vanno da sempre a braccetto. Dal magico pollo spappolato di Breaking Bad ripieno di metanfetamine al tizio la cui storia ho sentito un paio di sere fa che riempiva lo zaino di burro d’arachidi e sul fondo ci ficcava un sacco di meth per passare a piedi la dogana svizzera. E non dimentichiamo i corrieri della droga che utilizzano l'ananas e le casalinghe che si fanno di MDMA avvolta nel Brie.

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Tralasciando la parte esecutiva, quindi le classiche torte al THC e roba sciolta nei drink, i nuovi rubagalline del giorno hanno intessuto un filo anche piuttosto consolidato dalla Spagna.

I fatti sono questi, stando al La Stampa. La polizia di Brescia ha arrestato qualche giorno fa undici persone con l’accusa di traffico illegale di sostanze stupefacenti. Parliamo di una cosa come 43 chili di roba e 100 mila euro.

I ragazzi, che vanno dai 20 ai 30 anni, usavano un sistema di corrieri dalla Spagna molto semplice, si spartivano la droga e la spacciavano soprattutto sulla piazza bresciana. Per pagare il tutto facevano un semplice Money Transfer online e i pacchi arrivavano senza problemi attraverso corrieri qualsiasi.

Tra le modalità di spedizione ce n’era una decisamente più interessante: uno degli spacciatori si faceva imbottire di pacchetti di cocaina delle brioche industriali, che venivano aperte, farcite, e minuziosamente richiuse a colla calda.

L’operazione è stata soprannominata “Party’s Over”, perché questi fessi hanno pensato bene di mettersi a confezionare hashish e svariate altre droghe di notte con la musica a palla. I vicini hanno chiamato per il rumore, la polizia è arrivata e ha sorpreso una manciata di ragazzini che pesava erba e si guardava intorno come per dire “non è come sembra”.

Da quel piccolo sequestro del novembre 2017, l’indagine si è poi allargata fino ad arrivare al maxi-sequestro di qualche giorno fa. 19 indagati: otto si sono beccati i domiciliari, tre stanno al fresco e gli altri sono attualmente ricercati.

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I giornalisti alla conferenza stampa hanno chiesto come abbiano fatto questi giovanissimi ragazzi a instaurare una rete tanto complicata e intelligente di ricezione e spaccio. Io penso invece che non siano poi tutte queste aquile. Voglio dire, è piuttosto arguto, ma ficcare cocaina nei cornetti non è proprio l’idea più brillante di cui abbia sentito parlare, anche se fa molto ridere.

A questo uniamoci che ascoltavano trap a palla in piena notte mentre imbustavano e di certo non avremo “una rete intelligente di spaccio”.

Mi piace immaginare che uno dei ragazzi in fuga sia proprio quello che spacciava le brioche ripiene di coca. E nella testa me lo vedo nascosto tra le montagne a proteggere il suo ormai misero bottino in attesa di rivenderlo nelle scuole lunedì, abusivamente.
Ah, la maturità.

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