Questi chef vi aspettano a Rimini per farvi mangiare ininterrottamente per 2 giorni
Foto per gentile concessione di Al Mèni

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Cibo

Questi chef vi aspettano a Rimini per farvi mangiare ininterrottamente per 2 giorni

Segnate le date del 23 e 24 giugno, perché sono le date in cui è obbligatorio andare a Rimini per Al Mèni e mangiare lo street food fatto dagli chef internazionali più interessanti in circolazione.

Questo articolo è in collaborazione con Al Mèni

Ancora street food, direte voi, non se ne può più. E se noi vi dicessimo che questo lo preparano chef da tutto il mondo? E se aggiungessimo che usano gli ingredienti di una regione, l’Emilia Romagna, che certo non lesina in specialità che vi fanno salivare?

E allora cerchiate con il vostro pennarello rosso queste date: 23 e 24 giugno, perché non solo ci sarà questo gruppo di chef a preparare il migliore cibo di strada che voi possiate anche solo lontanamente immaginare, ma ci saremo anche noi di MUNCHIES in giro.
Quindi occhio, potremmo volervi salutare e bere una birra con voi.

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AL MÈNI A RIMINI - L'EVENTO

Al Mèni è un evento nato da un’idea di Massimo Bottura, lo chef dell’Osteria Francescana di Modena (e quello che ha fatto questo pesto da paura), che ogni anno in Riviera chiama a raccolta 24 fra i più talentuosi chef da tutto il mondo a cucinare tutto il giorno sotto un tendone da circo. Intorno al tendone, il mercato dei produttori gastronomici più interessanti della regione, e uno, più piccolino, dedicato ai giovani artigiani locali. Il luogo è perfetto: Piazzale Fellini, proprio sul lungomare di Rimini.

Il tutto dalle 10 del mattino alla notte, no stop.

Massimo Bottura durante Al Mèni

Una delle cose più interessanti dell'evento è che la filosofia dello spreco zero, che Bottura porta avanti da anni, qui sarà più concreta che mai. Il cibo che avanzerà dalla manifestazione - perché parliamoci chiaro, da questi eventi avanza sempre una grande quantità di cibo - sarà raccolto dai volontari del Banco Alimentare e destinato alla Mensa dei Poveri di Rimini gestita dall’Opera di Sant’Antonio. Come già avvenuto lo scorso anno, infatti, gli organizzatori hannoscelto di aderire a Food for Good.

“Lo spreco zero è uno stimolo per la creatività dello chef. Abbiamo bisogno dell’immaginazione dei cuochi che rendono visibile l’invisibile” ha detto Massimo Bottura durante la presentazione di questa edizione di Al Mèni.

Ma andiamo alla line-up di Al Mèni di quest’anno e capiamo quanti giorni di digiuno dovremo fare per mangiare tutto quello che di mega-galattico cucineranno questi chef.

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Gli chef di AL MÈNI

Tekuna Gachechiladze, regina della sempre più popolare cucina georgiana, che in patria ha ristoranti dall'impostazione sia tradizionale che contemporanea. Tutti parlano della Georgia dal punto di vista gastronomico: vogliamo capirci qualcosa anche noi.

Dalla Thailandia arriverà una giovane ragazza indiana, Garima Arora, che a Bangkok guida la cucina del secondo ristorante del gruppo Gaggan (lo chef che sta chiudendo il ristorante migliore in Asia)

Fra i cuochi internazionali troviamo Adrian Klonowski, astro nascente della cucina polacca. Oggi guida Alexander, immerso nell'atmosfera fiabesca dell'isola di Muhu, in Estonia.

Ad aspettarvi sotto il tendone di Al Mèni anche un nutrito gruppo di ragazzi della new wave austriaca, come Lukas Mraz e Felix Schellhorn.

Pedro Pena Bastos era stato nominato chef rivelazione dell'anno in Portogallo. Un incidente gli ha scombinato le carte e modificato la traiettoria della sua carriera: a giugno aprirà un nuovo progetto a Lisbona di cui per ora si sa solo che avrà un unico tavolo, per 14 persone.

Il messicano Santiago Lastra Rodriguez, dal Messico, è uno chef itinerante che ha lavorato in decine di paesi da tutto il mondo e ora sta (quasi) mettendo radici a Londra.

Simone Tondo è un expat italiano a Parigi di tutto rispetto. Il suo nuovo progetto sarà sempre a Parigi, dove ha preso le redini di un locale storico della città, Racines. Anche da lui ci aspettiamo street food spaziale. Orgoglio patrio.

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Katsumi Ishida è considerato il precursore dei gastrobistrot. Il suo locale a Lione - lui è giapponese - è un luogo di culto per la cultura gastronomica francese contemporanea.

Passiamo ai nomi della regione: Terry Giacomello, dopo un curriculum di tutto rispetto passato anche da Ferran Adrià, ora porta avanti la sua sperimentazione all'Inkiostro di Parma.

Ci saranno inoltre Massimiliano Mascia (San Domenico di Imola), Giovanni Guidetti (La Fefa di Finale Emilia), Alberto Faccani (Magnolia di Cesenatico) a rappresentare cucina e tradizione della Regione Emilia Romagna. Se gourmet da tutto il mondo vengono in pellegrinaggio nella regione, il merito è anche loro.

Massimiliano Poggi, uno degli chef più noti di Bologna, torna ancora una volta sotto il tendone di Al Mèni per raccontarci il suo nuovo progetto nella campagna di Bologna.

Silver Succi e Claudio Di Bernardo, rispettivamente al Quarto Piano - che è anche partner dell'evento con uno stand proprio - e al mitico Grand Hotel di Rimini - in cui si terrà il più opulento brunch che abbiate mai visto - portano alta la bandiera di Rimini, e della Romagna tutta.

Insomma, ci pare un buon programma per il weekend questo, no?

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