Tutto quello che ho visto lavorando come receptionist in un hotel
Illustrazione di Sofie Kampmark

FYI.

This story is over 5 years old.

Cibo

Tutto quello che ho visto lavorando come receptionist in un hotel

Spesso la gente si mette comoda nel ristorante dell’hotel e decide di mangiare il cibo cucinato in camera.
SK
illustrazioni di Sofie Kampmark
VC
traduzione di Virginia Cafaro
NR
come raccontato a Niklas Roar

Bentrovati in Confessioni al Ristorante, la rubrica che dà voce a tutte quelle storie inascoltate dei lavoratori della ristorazione, dall'ultimo gradino delle cucine fino al bancone dei locali. In questa puntata ascolteremo la voce di una receptionist di Copenaghen che lavora ancora nel settore (per questo il racconto avrà forma anonima.)

Al nostro hotel giungono tutti i tipi di clienti possibili e immaginabili. Gli uomini d’affari di solito arrivano, mangiano qualcosa e si rinchiudono in camera. Quelli che prendono parte alle conferenze rimangono in hotel tutto il giorno, mentre i turisti fanno visita al ristorante dell’hotel una sola sera, di solito.

Pubblicità

E poi ci sono loro, quelli che non mangiano volontariamente al ristorante anche quando rimangono in hotel. Non avete idea di quanti ospiti si portino il cibo da casa, alcuni arrivano persino a portarsi fornelli e stoviglie. Una volta degli ospiti indiani sono giunti da noi assieme a degli scatoloni pieni di cibo portato sempre da casa, cucinato e mangiato poi con dei prodotti comprati al supermercato (ce n’è uno vicino all’hotel.)

Spesso la gente si mette comoda nel ristorante dell’hotel e decide di mangiare il cibo cucinato in camera. È anche capitato che qualcuno abbia chiesto allo chef di preparare del cibo portato da fuori, sebbene qui al ristorante non si possa cucinare nulla portato dall’esterno per motivi d’igiene.

Il fatto che gli ospiti cucinino i propri pasti in camera è un problema, perché poi l’odore delle pietanze rimane impregnato nei muri per un sacco di settimane, rallentando il processo di prenotazione delle stanze. Possiamo usare tutti gli spray del mondo e pulire minuziosamente ogni centimetro quadrato, ma è davvero difficile sconfiggere l’odore di alcune spezie. Rimane nell'aria di tutto il piano della camera, a volte arriva anche alle narici di chi è giù, alla reception. Ovviamente è anche un problema che va a intaccare le misure di sicurezza antincendio, perché potrebbero benissimo anche scoppiare incendi nelle camere.

Ovviamente i peggiori sono quelli che riempiono le bottiglie con la pipì.

Pubblicità

Anche i minibar, con tutte quelle bottigliette di alcol e di vino, non sono sempre il massimo della sicurezza. C’è una tipologia specifica di ospiti che prende queste bottiglie, ne beve il contenuto, le riempie con l’acqua e poi riavvita il tappo. Per noi diventa difficile cercare di capire se il tappo è rotto. Ovviamente i peggiori sono quelli che riempiono le bottiglie con la pipì. Avete capito bene, urinano nelle bottiglie e le rimettono dentro nel minibar, lasciando poi l’amara “sorpresa” a chi soggiornerà nella camera dopo di loro. Una simile impresa è capitata anche con una bottiglietta del ginger ale, che è particolarmente piccola. Deve essere stato difficile farci la pipì dentro.

Noi comunque non possiamo farci molto, se non recuperare i danni attraverso le carte di credito. Ma è comunque un’operazione rischiosa, perché non sappiamo se il danno sia stato causato dall’ospite che ha appena liberato la stanza o da quello che c’era prima.

Gli addetti alle pulizie, comunque, non trovano solo pipì o capsule rotte in giro per la camera. Una volta abbiamo scovato una pistola (che poi si è rivelata essere un giocattolo), e più volte abbiamo dovuto tirare su delle siringhe, nascoste persino fra le mappe e gli opuscoli informativi. Addirittura sotto a un tappeto. Ovviamente troviamo preservativi ovunque. Ah, e come dimenticare quella volta che qualcuno ha deciso di nascondere un pannolino sporco sotto al materasso, dove poi ha dormito?

Pubblicità

Abbiamo trovato un dildo gigante.

Non credo di avere parole per descrive quell’ospite che aveva deciso di sporcare tutta la camera con le proprie feci. Letteralmente tutta la camera, dalle pareti al letto, dallo specchio al tappeto. È stato disgustoso.

E noi lo sappiamo chi ha soggiornato nelle varie camere, e mettiamo sul conto dell’ospite le spese di pulizia extra. Anche quelle extra-extra. Non lo contattiamo prima però, perché risulterebbe imbarazzante per ambedue le parti.

Non solo sporcizia, però: la gente lascia moltissimi oggetti personali in camera, dimenticandoli. Per esempio i sex toy. Una volta abbiamo trovato un dildo gigante, appartenente a un’ospite danese. Non sapevamo se avvertirla o meno, così abbiamo lasciato il mega-dildo al reparto oggetti smarriti. Non è mai venuta a riprenderlo però, cosa che forse neppure io avrei fatto.

Qualcuno ha lasciato anche 10.000 corone in contanti su di un tavolo. Ma la gente in generale dimentica di tutto: orologi, gioielli, scarpe e intimo. Ecco, la biancheria intima è il male assoluto, la buttiamo subito via.

Le situazioni peggiori, tuttavia, si verificano per come i clienti ci trattano. Alcuni usano un linguaggio davvero spiacevole perché non si fidano di noi. Vorremmo davvero fare di tutto per chi soggiorna da noi, ma a volte è difficile perché l’hotel è pienissimo, e magari ci sono degli uomini d’affari che pretendono una suite quando hanno prenotato una stanza standard, e allora iniziano a urlare giù all’ingresso per far presente a tutti quanto il nostro hotel faccia schifo. Uno di questi clienti, una volta, mi ha persino lanciato una penna addosso. In realtà non era il classico uomo d’affari, bensì un habitué, che da allora non abbiamo più rivisto.

Pubblicità

Un ospite è arrivato a spendere 268 euro in alcolici.

C’è chi si lamenta giusto per il gusto di farlo. O meglio, per riuscire ad accaparrarsi qualcosa di gratuito. Arrivano persino a sostenere che una zuppa bollente sia fredda solo per non pagarla. Si lamentano come forma di compensazione, vogliono semplicemente tornare a casa sapendo di non aver pagato qualcosa. Gli ospiti si aspettano ormai di poter ottenere sempre di più, sempre più servizi, ma senza pagarli. Ormai è una tendenza, gli ospiti sono più esigenti di prima. E se non riescono a ottenere quello che vogliono, cercano di prenderselo per vie traverse.

Un sacco di hotel hanno delle boutique all’ingresso, dove magari vengono offerti dei drink di benvenuto. Spesso capita che gli ospiti arrivino e, sebbene abbiano già usufruito delle bibite gratis (e lo sappiamo perché li vediamo), facciano finta di nulla e ne chiedano altre.

Per non parlare poi dei minibar. A volte i clienti sostengono di non aver preso nulla dal minibar in camera, poi però quando gli addetti delle pulizie vanno a controllare, si ritrovano le bottiglie vuote. Noi, quando ce ne accorgiamo, addebitiamo l’equivalente dello svuotamento sulla carta di credito dell’ospite. Ovviamente lo avvisiamo via e-mail e, quasi sempre, ci ritroviamo con un “ah me ne ero dimenticato” come risposta. A volte parliamo di cifre irrisorie, non immaginate quanti ospiti cerchino di evitare di pagare 25 misere corone.

I visitatori migliori sono quelli tutti impettiti, che di solito sono uomini d’affari. Loro riescono davvero a riempiersi d’alcol come degli otri. Uno di questi ospiti, una volta, è rimasto per una settimana intera qui da noi. Una sera è arrivato a spendere 2.000 corone in bibite alcoliche. L’alcol è un costo aggiuntivo per l’azienda, viene messo in nota spese come le corse in taxi.

Ovviamente si tratta di eccezioni, la maggior parte di chi soggiorna negli hotel è dolce e comprensivo. Non tutti si mettono a spadellare in camera e a fare la pipì nei minibar.


Quest'articolo è originariamente apparso su MUNCHIES Danimarca