Ho chiesto ai fuori sede dell'Università di Bologna cosa mangiano in pausa pranzo
Tutte le foto di Roberto Taddeo per MUNCHIES Italia.

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Cibo

Ho chiesto ai fuori sede dell'Università di Bologna cosa mangiano in pausa pranzo

I giovani millennial mangiano ancora kebab e pizza? Sono andata in via Zamboni per capirlo.
Giorgia Cannarella
Bologna, IT

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, anche io ero una studentessa all' Università di Bologna. Una studentessa atipica, però: facevo la pendolare tra il mio paese d'origine, Sasso Marconi, e Bologna. Mezz'ora di treno andata, mezz'ora di treno al ritorno. La mia era un'alimentazione da privilegiata rispetto agli altri studenti perché quantomeno a cena e colazione avevo una madre che si preoccupava del mio apporto calorico, e potevo sempre contare su un frigorifero dove si trovavano alimenti come 'la ricotta del contadino'.

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Comunque sia, ho vissuto anche io la vita rock 'n Malox del fuorisede: pizze untissime con conseguente coma da carboidrato nelle lezioni del pomeriggio, kebab digeriti solo 36 ore dopo e tutto il resto del pacchetto.

Di anni, però, ne sono passati un po', e mi è venuta la curiosità di vedere cosa mangiano gli studenti nell'era di #foodstagram e dell'avocado toast. Di cosa si cibano gli studenti millennials ora che sanno di essere definiti millennials? Le solide mura di Bologna hanno fatto penetrare qualcosa delle nuove (perniciose) tendenze gastronomiche, oppure le necessità della vita da studente - riassumibili con pochi soldi, poco tempo e tanta fame, spesso chimica - hanno mantenuto immutate le abitudini?

Le Due Torri di Bologna

E così in un giorno di sole mi dirigo in via Petroni, piena zona universitaria, in un posto, chiamato Pausa Pranzo @ Unibo, aperto dall'università da qualche anno per farci mangiare gli studenti. Pareti gialle, file di microonde per scaldare il cibo, pausa pranzo scritto in diverse lingue del mondo. Se l'idea era quella di creare un luogo accogliente potevano lavorarci un po' di più sopra. Eppure - sono le due del pomeriggio - è abbastanza affollato.

MUNCHIES: Quella cosa che hai lì sembra sana. Cos'è?

MARIA, studentessa alla triennale di Servizio Sociale
Riso, tonno e piselli. Io in realtà non la definirei propriamente sana. Quando mi preparo da mangiare non mangio sempre sano, ma sicuramente mangio sempre semplice. E molta pasta. A volte anche due giorni di seguito.

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Vai spesso a mangiare fuori? No, quasi mai. Mi porto la schiscetta. Ogni tanto la sera vado in osteria, ma a pranzo al massimo un panino. A casa mangiamo molto semplice. La mia ex coinquilina era di Napoli, e lei sì che mangiava bene… pranzi succulenti, il 'pacco da giù' pieno di roba buona come i taralli napoletani. Io sono di Verona, ora ho solo ho coinquilini veneti, e il pacco da Nord non arriva.

Mi dirigo a un altro tavolo.

MUNCHIES: Cos'hai in quella schiscia?

RICCARDO, studente alla Magistrale di Economia e Commercio
È una pasta fredda con pomodorini. Non è un granché ma almeno è leggera.

Sembra sana. Stai attento a mangiare bene?
Sì. Io praticamente vivo a dieta. Mi piacerebbe mangiare schifezze, ma non posso e poi non ho soldi. In realtà cucinare mi piace, ma mi occupa troppo tempo, quindi mi preparo cose come questa. Oppure l 'h amburger di verdure a pezzettoni nell'insalata. [nota il mio sguardo perplesso] Ti prego, non guardarmi così!

Di dove sei?
Di Bologna e vivo a Bologna. In realtà ho frequentato l'università a Milano, quindi vivevo lì, ma ora ho finito le lezioni e sono tornato a casa. Però non immaginare che mia madre mi faccia da mangiare, eh! Quando capita, ogni tanto, mi prepara la schiscia. Ma non è una cosa fissa.

Passo davanti a Malerba , un locale vegano che non ha assolutamente l'aspetto di un locale da universitari: per intenderci, non c'è niente in menu che sembri causare gastriti immediate. L'età media sembra essere un po' più elevata di quella degli studenti, ma noto una ragazza che sta addentando un panino dall'aspetto appetitosissimo.

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MUNCHIES: Ehi, non so cosa stai mangiando, ma lo voglio anche io!

VALENTINA, studentessa al master di Global and International Studies
Un hamburger vegano con quinoa, cannellini, radicchio, germogli, avocado e zucca. Un sacco di roba insomma. Ma non sono vegana eh! Questo è il posto dove andare quando voglio trattarmi bene.

E quando vuoi trattarti male?
Mi porto la schiscia oppure vado alla Coop e mi faccio i panini. In generale penso che gli studenti universitari mangino male. Dopo tre anni a rovinarmi lo stomaco a forza di kebab ho imparato a nutrirmi meglio.

Mentre parliamo le torna fame e ordina una focaccia di grani antichi con verdure e pomodorini. Sul menu non c'è niente che superi i sette euro. Tornerei studentessa solo per avere la scusa per venire qui tutti i giorni. Ah, e anche per evitare quella fastidiosa faccenda delle tasse e della partita IVA.

Passiamo davanti a Parsit , self proclaimed 'rosticceria persiana'. L'odore sembra appetitosissimo. Il fotografo inizia a lamentarsi del fatto che a lavorare per MUNCHIES non si mangi come si aspettava.

MUNCHIES: Cosa state mangiando ragazzi?

BLU, GREGORIO E MARTA, studenti alla Laurea Magistrale in Antropologia Culturale ed Etnologia
MARTA: Io ho preso il riso condito con, boh?, credo siano frutta secca con verdure. Sono vegetariana. Loro invece le polpette di pollo e una specie di curry di verdure.

Venite spesso qui?
Questo è uno dei nostri posti preferiti. In generale mangiamo fuori abbastanza spesso. Mi fa fatica preparare la roba, portarmi dietro le posate… e poi a volte decidi all'ultimo minuto di tornare a casa e allora che ti porti la schiscia a fare?

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Da vegetariana fai fatica a trovare cose buone da mangiare?
No, non faccio fatica, però ammetto che dopo un po' diventa ripetitivo. Finisco per mangiare quasi sempre la pizza o i panini con le verdure. E poi al massimo la mia spesa per un pranzo deve essere quattro euro, oltre non posso permettermelo tutti i giorni.

In questa giornata di sole Piazza Verdi è più affollata del solito, un tappeto di studenti che mangiano su ogni superficie disponibile. Due ragazzi seduti sugli scalini stanno bevendo una birra e mangiando due panini le cui dimensioni mi ricordano quelle di un pakistano in via Petroni dove andavo anche io [sic] famoso per il prezzo base dei suoi panini: due euro. Mi confermano essere proprio lo stesso negozio, i cui prezzi apparentemente sono rimasti immutati.

MUNCHIES: Prendi spesso i panini lì? MICHELE, studente di Fumetto e Illustrazione all'Accademia delle Belle Arti
Sì, esatto. Costa due euro! E guardalo, è pieno di verdure, ci sono le melanzane, il pomodoro, l'insalata e la mozzarella.

La mensa di Bologna è a un paio di minuti a piedi. Ti capita mai di andarci?
Io sono di Gaeta ma vivo a Bologna da sei anni: all'inizio magari ci andavo, poi ho rinunciato. È terribile. Ci sono sempre file lunghissime e soprattutto costa troppo! Un primo di pasta a due euro? Con quel prezzo ci prendo una pizza, un panino, del riso alla cantonese. O un kebab. Nel kebab ci metto le verdure e mi fa anche meglio della mensa.

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Ci dirigiamo verso via delle Moline, via delle Belle Arti e via Mascarella, uno snodo fondamentale nella geografia della zona universitaria fosse anche solo per la presenza dell'unico Postamat della zona davanti a cui si formano sempre code infinite. Notiamo due ragazze sdraiate al sole con in mano due pizze dall'aspetto curiosamente grande. Sono l'immagine della beatitudine.

MUNCHIES: Vi capita spesso di mangiare la pizza?

MAGDALENA, studentessa di Farmacia a Varsavia
La mia dieta in Italia consiste fondamentalmente di pizza e pasta, pasta e pizza. Qui posso prendermi il tempo per un vero e proprio pranzo, mentre in Polonia la pausa pranzo non c'è, si passa direttamente dalla colazione alla cena. In mezzo ci metto al massimo un panino.

ANNA, studentessa di Scienze Politiche a Bratislava
[ride] La cosa più bella qui è che nessuno ha mai fretta per fare niente.

E queste pizze dove le avete prese? Sembrano giganti.
ANNA: Siamo arrivate in Erasmus da un mese. Andiamo spesso da Pizza Casa perché è economico e le pizze sono grandi e buone. Lei ha preso una margherita per due euro, io una formaggio e olive per nemmeno quattro euro.

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