Ogni volta che sento l’odore delle sigarette, mi tornano alla memoria tutte le cene e i pranzi di Natale di quando ero un bambino. Anche adesso, da adulto, mi basta mettere piede in una stanza piena di fumo per essere teletrasportato immediatamente indietro nel tempo, a casa dei miei genitori, in un’era di leggi meno restrittive sul tabacco. Lì tutti “i grandi” seduti attorno al tavolo erano soliti accendersi la classica e obbligatoria sigaretta dopo essersi fatti fuori un bel piatto di tacchino, coprendo poi con il fumo gli aromi un po’ più invitanti dei mirtilli, ripieni vari e pino silvestre che permeavano l’aria.E sapete cos'è meraviglioso? Il modo in cui le aziende sono riuscite a trarre profitto dal senso di nostalgia che attiva i nostri sensi del gusto e dell’olfatto durante le vacanze natalizie e le festività.
I recettori olfattivi, così come i neuroni olfattivi, sono collegati direttamente al sistema limbico, il cui compito è quello di supportare numerose funzioni, fra qui quelle legate all’emotività, alla memoria, e all’umore.
“Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti, chiamati Petites Madeleines, che sembrano modellati nella valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo. […] Mi portai alle labbra un cucchiaino di tè dove avevo lasciato ammorbidire un pezzetto di madeleine. Ma, nello stesso istante in cui quel sorso frammisto alle briciole del dolce toccò il mio palato, trasalii, attento a qualcosa di straordinario che accadeva dentro di me. Un piacere delizioso mi aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. (…)Donde mi era potuta venire questa gioia potente? Sentivo che era legata al sapore del tè e del dolce…” - Alla ricerca del tempo perduto volume 1 – Dalla parte di Swann – Marcel Proust.