C’è stato un breve ma intenso periodo della mia vita in cui ho pensato che l’aperitivo fosse il pasto più importante della giornata. D’altronde a colazione non potevo farmi un Negroni, a pranzo ero rinchiuso a scuola, mentre a cena mi attendevano puntuali le verdure stracotte di mia mamma. Il paradiso, per la mia enorme fame, era rappresentato da una montagna di cibo surgelato, precotto e probabilmente lasciato all’aria per ore. Wow.Molto probabile che se sul bancone non si esaurisce tutto stasera, domani il cibo avanzato verrà riproposto e mischiato con i piatti nuovi.
“Qualsiasi cosa si voglia offrire, dalla bruschetta al pinzimonio, passando per l’insalata di pasta, non è pensabile che stia ferma su una mensola o un bancone, al caldo, per chissà quante ore”
“Dal punto di vista gustativo tutto rientra nella fascia accettabile, in un sapore medio, popolare, industriale, a cui si è abituati e che non disturba nessuno. L’aspetto fondamentale è che quasi nulla viene cucinato, ma il buffet è sostanzialmente l’insieme di cose già comprate”
Come mai tutte le dannate volte che ho fatto un happy hour con i miei amici, nessuno si è sognato di dire: “vabbè ragazzi qua si mangia tanto e spendiamo poco, però il cibo fa schifo”?.
“Per rimanere su questi prezzi, dovresti comprare solo verdure fresche, invece trovi pollo, carne, pesce vario marinato, salmone. Allora, il prodotto è scadente, è sicuro. E la spesa non si recupera in relazione al conto di un singolo cliente”
“Ci sono due eventualità. Uno: so che cucino male, ma me ne frego, perché non ho budget e devo guadagnare, ma chiaramente non va bene. Due: penso che il cibo proposto sia buono, e paradossalmente è peggio ancora”