Screenshot via laeffe
È con queste parole che comincia Wasted, l'ultimo documentario girato da Anthony Bourdain, andato in onda la settimana scorsa su laeffe. Come purtroppo sappiamo tutti, Anthony Bourdain è morto lo scorso 8 giugno. E con lui un certo modo - ruvido, dissacrante, cinico ma impegnato, ironico ma profondo - di approcciare il cibo. C'era grande attesa, quindi, intorno all'ultimo documentario che abbia girato."Non mi va molto a genio di fare il paladino della giustizia"
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Romanticizzo esageratamente io la cucina italiana? Non lo so. Di certo, quando nel documentario viene spiegato come i cereali siano il prodotto più sprecato e che la maggior parte della colpa è dei sandwich fatti con le fette di pane in cassetta, mi viene difficile pensare alla stessa situazione in Italia. Le famiglie italiane che conosco io non comprano così tanto pane in cassetta ma soprattutto non buttano così tanto pane: lo mangiano, lo congelano, ci fanno passatelli o pangrattato per le polpette o le cotolette.Wasted non si limita però a presentare tutti i problemi che affliggono il mondo della produzione alimentare: si produce troppo nei campi, si vendono prodotti con date di scadenza esageratamente brevi, si comprano e si ordinano al ristorante quantità di cibo eccessive. Il documentario ci mostra iniziative virtuose come Daily Table, che porta alternative pronte più salutari nei supermercati, o sperimentazioni sui mangimi per gli animali (altra grande causa di spreco di cibo) che alla mia mente oggettivamente poco scientifica hanno fatto parecchia impressione.Non mancano i cameo di chef famosi: d'altronde, per dirla con Bourdain, "tutti gli uomini con barbetta incolta e codina in testa sono pronti a spendere una follia" per le "porcherie" che gli chef servono loro. Quindi, perché non farlo a fin di bene?Compaiono Dan Barber di Blue Hill Farm che applica la filosofia nose-to-tail al vegetale, Danny Bowien di Mission Chinese Food e il 'nostro' Massimo Bottura, dell'Osteria Francescana di Modena, che racconta della creazione di Food For Soul durante Expo Milano 2015: ora i refettori, dove le eccedenze alimentari di supermercati o ristoranti vengono utilizzate per dar da mangiare ai più bisognosi, si trovano in tutto il mondo. Lo chef del futuro, dice Bottura, avrà più nozioni di agricoltura e maggiore cultura, conoscenza e consapevolezza.
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