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Cibo

Le banane con la buccia commestibile esistono

Si chiamano Mongee, arrivano dal Giappone... e hanno il sapore di ananas.
Foto via mongeebanana.com

È l’anno delle banane. Ok, non è vero, ufficialmente non è scritto da nessuna parte, ma basta aggirarsi un attimo per il reparto “food news” di qualsiasi meandro di Internet per ritrovarsi travolti da un’onda gialla di notizie a tema.
Se siete soliti associare questo simpatico frutto ai Minions, oppure alle battutine goliardiche fra compagni delle medie, è arrivato il momento di ricredersi. Le banane sono diventate portatrici di istanze politiche, tecnologiche e soprattutto innovative, specialmente in campo scientifico. Tra la seconda ondata di Peste Nera dei banani, a.k.a. la Panama Disease che sta portando le tanto amate Cavendish all’estinzione, e i più tecnologici Bananacoin che invece danno un volto decisamente eco alle criptovalute, l’universo delle banane è in continuo tumulto, pronto a stravolgere anche una delle poche certezze che tutti noi abbiamo nelle nostre vite: “l’incommestibilità” delle bucce.

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Foto via mongeebanana.com

La D&T Farms, un’azienda nella prefettura di Okayama in Giappone, ha recentemente prodotto delle banane dalla buccia commestibile soprannominate Mongee, ottenute attraverso un processo di coltivazione decisamente peculiare. Grazie a un metodo soprannominato "freeze thaw awakening” (che potremmo tradurre in “congela, scongela, risveglia”), la D&T Farms tiene le piante congelate a -60° per poi ripiantarle in ambienti a 27°C (che di solito sono quelli ottimali per la crescita di quasi tutte le cultivar di banana del mondo).

Lo sbalzo così significativo di temperatura porta le banane a crescere in un lasso di tempo davvero breve (circa 4 mesi), regalando poi a chi le raccoglie e le mangia una buccia molto più sottile e morbida, nonché un retrogusto infinitamente più dolce (le Mongee contengono la bellezza di 24,8 grammi di zuccherò anziché i 18 grammi circa di media delle altre varietà). A condire il tutto, la D&T Farms garantisce l'assenza di pesticidi durante la coltivazione. Ma non finisce qui. Per rendere il tutto ancora più esclusivo, la D&T Farms consegna solamente 10 banane alla settimana a un grande magazzino di Okayama, alla “modica” cifra di 4,80 € l'una (648 yen).
Ecco, se per caso vi trovate nei dintorni della prefettura e amate particolarmente gli esperimenti gastronomici giapponesi, sappiate che, stando a quanto dice la redazione di Sora News 24 (che le ha provate in esclusiva), le Mongee sanno di ananas e, più in generale, “hanno un forte sapore tropicale.”

Quindi, ricapitolando, il 2018 è iniziato da 32 giorni e abbiamo già delle banane che sanno di ananas. Tutto a posto.