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È avvenuto il primo prelievo nella storia della Banca Globale del Seme

Doveva succedere, il primo prelievo della storia alla Banca Globale del Seme.

La Siria al momento non è un bel posto per una vacanza avventurosa, questo perché si sta consumando una guerra civile assurdamente sanguinosa che ad oggi ha fatto oltre 200.000 vittime.

Una delle città più devastate dal conflitto è Aleppo, la più popolosa della Siria—eliminate anche questo posto dal vostro giro turistico, perché anche qui non se la passano per niente bene—e proprio Aleppo era la sede della banca nazionale del seme, l'International Center for Agricultural Research in the Dry Areas (ICARDA), la quale conteneva campioni provenienti da specie vegetali fondamentali per il clima del luogo, vista la loro resistenza alla siccità.

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L'ICARDA, inaugurato nel 1977 proprio ad Aleppo, si è occupata per oltre trent'anni di raccogliere, catalogare e conservare semi e campioni vegetali provenienti da tutto il Nord Africa e dal Vicino Oriente con l'obiettivo di portare avanti la ricerca agronomica locale, approfondendo la conoscenza delle specie già conosciute alla scopo di crearne di nuove, più adatte a sopravvivere al clima della zona.

Tutto è filato liscio fino a pochi anni fa quando, nel 2012, alcune strutture della sede principale di Aleppo sono state danneggiate dalla guerriglia urbana: l'ICARDA ha deciso quindi di continuare le proprie operazioni ma di avviare il processo di dislocazione del personale, principalmente per garantirne la sicurezza. Il centro studi è stato quindi riposizionato a Beirut, in Libano.

Il colpo di grazia è arrivato infine a maggio 2014, quando dei contingenti armati di ribelli hanno occupato il centro di ricerca principale dell'ICARDA ad Aleppo, e costretto i ricercatori a pagare per poter continuare il loro lavoro—l'ICARDA ha rifiutato e il compromesso è stato quello del pagamento in approvvigionamenti.

Qual è la notizia? L'ICARDA ha formalmente richiesto alla Banca Globale del Seme di Svalbard, in Norvegia, l'invio di 130 pacchi contenenti un totale di 116.000 campioni che l'ICARDA stesso aveva precedentemente inviato a Svalbard per la catalogazione.

Quello di Svalbard è il Global Seed Vault, il centro di ricerca e di stoccaggio per semi più grande del mondo, che dovrebbe fungere da ultima spiaggia nel malaugurato caso si consumasse un'apocalisse. Sono oltre 860.000 i campioni di semi che ospita e, immerso nei ghiacci al nord della Norvegia, se tagliato dalle linee energetiche, può rimanere in funzione per altri 200 anni.

Cary Fowler, fondatore dell'istituto di Svalbard, ha spiegato che i semi richiesti dall'ICARDA, "Si trovano nelle periferie di Aleppo, e la città sta vivendo grossi scontri al momento, con costanti battaglie urbane. Non pensiamo che i semi custoditi dall'ICARDA siano stati distrutti o perduti, ma vista la situazione ad Aleppo ciò potrebbe succedere da un momento all'altro. Non penso che i ricercatori torneranno nella struttura, e dubito anche vi sia modo di recuperare i semi per consegnarli agli agricoltori o agli scienziati."

La necessità è quindi quella di rimpinguare le scorte del nuovo ICARDA di Beirut, di modo da poter continuare la ricerca e, sopratutto, fornire sementi al settore primario della zona, prima che la guerra e il clima poco mite stronchino l'agricoltura.