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Cibo

Finalmente possiamo bere birra anche nello spazio

Ormai il turismo spaziale è (quasi) realtà, quindi perché non prodigarsi nella realizzazione di beni primari consumabili sulla Luna?
Foto via Vostok Space Beer

Tra le mille “cose sceme” per le quali sto risparmiando soldi, ce n’è una che dire sia irrealizzabile, nonché un bel po' utopistica, è poco: riuscire a soggiornare nel primo hotel di lusso nello spazio per il 2022. Già m'immagino a scalpitare in preda al panico perché mi trovo a una distanza mentalmente inconcepibile dal suolo terrestre, fra restrizioni di tipo alimentare e non. Eppure, nonostante le premesse da film di fantascienza, questa prospettiva è più vicina alla realtà che all'immaginazione.

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Il turismo spaziale, oltre a far calare me nella parte della Maisha Hikoshino del Galaxy Express 999 dei poveri, è ormai uno dei punti di forza sperimentali di moltissime aziende, che stanno cercando sempre più di utilizzare lo spazio sia per fini turistici che promozionali. E cosa significa questo? Che presto andremo in vacanza sullo spazio. Ok, ma più nello specifico? Che abbiamo urgentemente bisogno di una birra che regga alle bizzarrie della gravità.
Ovviamente, dato che il 2018 sembra proprio essere l’anno delle colonizzazioni spaziali, c’è qualcuno che ci ha già pensato (anche perché arrivare al 2022 è un attimo e non si può rischiare di finire senza birra spaziale).

Il birrificio australiano 4 Pines Brewing, assieme alla Saber Astronautics (che si occupa di diavolerie varie fra cui l’ingegneria spaziale), è riuscito a raccapezzarsi in quello che è il quasi-impossibile compito di creare una birra che si possa versare in assenza di gravità e che non causi conati di vomito in chi la degusta (l’ingestione di bibite gassate non è il massimo fuori dall’orbita terrestre).
La birra, chiamata Vostok Space Beer (dal nome della prima missione con equipaggio umano), è una stout irlandese e sembra proprio sia buonissima anche sulla Terra (c’è chi ha avuto “l’amaro” compito di assaggiarla), e, soprattutto, è finalmente disponibile per noi comuni mortali che lo spazio continueranno a guardarlo nei documentari su Netflix.

Dopo ben otto lunghissimi anni di progettazione (soprattutto della bottiglia, che è inconfutabilmente bellissima), la Vostok Space Beer è disponibile al pubblico tramite una campagna su Indiegogo, che tra i premi include un viaggio a gravità zero con i cofondatori del progetto (se vivete in Australia, negli Stati Uniti o nel Regno Unito potete tentare la sorte e vincere “la spedizione” enogastronomica gratis).

birra nello spazio

Foto via Vostok Space Beer

Se non siete in vena di spendere così tanti soldi potete invece sempre accaparrarvi la bottiglia ufficiale, che risolve in pochi centimetri i problemi di carbonatazione e apertura che affronterete comunque fra circa 30 anni quando i voli low cost arriveranno sicuramente anche sulla Luna. Io, nel dubbio, una parrucca bionda lunghissima per interpretare Maisha già ce l’ho, in caso potrò sempre usarla per servire birre stout sui treni lunghissimi del futuro.

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