Abbiamo chiesto a un po' di ottantenni dei consigli sull'amore
Albanella, a destra, insieme a Maria, entrambe intervistate sotto. Foto per gentile concessione delle intervistate.

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relazioni

Abbiamo chiesto a un po' di ottantenni dei consigli sull'amore

"Se gli uomini vi fanno arrabbiare, lasciateli perdere! Costruitevi la vostra vita e non permettete loro di mettervi i bastoni tra le ruote."

Per questo San Valentino abbiamo deciso di andare dritti al sodo, e chiedere consigli sulle relazioni ai massimi esperti a cui avevamo accesso: i nostri nonni. Interrogati, hanno confermato alcuni grandi trend del pensiero degli ottuagenari sulla nostra generazione—che non ci impegniamo abbastanza per far funzionare le cose, per esempio, e hanno ragione, ma come la spieghi la società dei consumi a tua nonna?—ma ci hanno anche stupito con soluzioni alle scocciature e una profonda conoscenza dell'essere umano in senso filosofico.

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ALBANELLA, 89 ANNI

VICE: Che cos’è l’amore?
Albanella: È la cosa più bella del mondo.

Su questo siamo d'accordo. Ma secondo te è cambiato in questi anni?
Eh, [l'amore] è sempre un po’ un terno al lotto. Oggigiorno mi pare che vadano a sposarsi con troppa leggerezza, come vanno a fare la gita al Monte Bianco, e poi magari addio mia bella addio. Invece secondo me bisogna imparare, magari riguardandoci indietro e vedendo cosa hanno fatto i nostri genitori e i nostri nonni. Noi un giorno litigavamo un giorno ci baciavamo, ma ci siamo sempre voluti bene, una forma di bene che a noi andava bene, ecco.

Rispetto a ieri sono cambiate tante cose anche dal punto di vista "ufficiale". Ora in Italia ci sono le unioni civili per persone dello stesso sesso. So che tu sei a favore. Perché secondo te ci sono persone contrarie?
Ai nostri tempi chi faceva questa forma di vita cercava di nascondersi, perché diventavano… pari ai delinquenti, erano trattati male. Ora [le persone omosessuali] stanno insieme e si sposano, e io che sono anziana, dovrei meravigliarmi? Si vogliono bene e si sposano, vuol dire che per loro la vita ha questo aspetto ed è piacevole e conveniente così.

Ma è vero che invecchiando si diventa saggi?
Un po’ sì, perché l’esperienza non te la leva nessuno. [Impari che] ci sono dei momenti belli e dei momenti brutti—quelli belli cancellano quelli brutti, e quelli brutti si cerca di non farli venire a galla. Ma soprattutto ci vuole la capacità di accettare qualsiasi cosa, e a qualsiasi cosa dare il suo giusto valore.

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Giovanna e Sergio il giorno del loro matrimonio. Foto per gentile concessione degli intervistati.

SERGIO (83 ANNI) E GIOVANNA (72 ANNI)

Come avete fatto a stare insieme cinquant'anni?
Giovanna: Ci siamo conosciuti a sciare all’Abetone… colpo di fulmine. Abbiamo avuto una vita piena. Poi per noi è anche un’abitudine eh, non in senso negativo, ma dopo tanti anni… Comunque a volte me lo domando anche io [come abbiamo fatto a stare insieme cinquant'anni].
Sergio: Quando uno ha un affetto profondo…
Giovanna: Ma lui anche per pigrizia secondo me.
Sergio: Sì, ma soprattutto perché quando uno si trova bene con una persona, anche se questa persona fa delle cose fuori dalla propria opinione tende non solo a sopportarla ma a comprenderla.

Quindi il consiglio che dareste sull'amore potrebbe essere quello di accettare l’altro?
Giovanna: E anche di vedere il bicchiere mezzo pieno, dire 'va be', questo ha questi difetti,' però quante cose ha fatto di positivo? Il bilancio è positivo. Comunque in generale, per me, mai dare consigli. I consigli servono solo a chi li dà.
Sergio: Be’, no, qualche consiglio si può dare, quello per esempio di approfondire bene il rapporto iniziale, per vedere se può resistere del tempo. E prima di formalizzare l’unione, il mio consiglio sarebbe di pensarci bene, almeno un paio di anni per essere convinti…
Giovanna: Ma non si è mai convinti.

Che cos’hanno di diverso le relazioni di oggi?
Sergio: Sono molto istintivi i giovani di oggi quando si innamorano. E sono molto realisti: se non funziona abbandonano la partita, non sopportano di vivere con l’altra o l’altro quando ci sono difficoltà. Ai nostri tempi c’era il contratto di matrimonio, per cui uno prima di dire 'non convivo più con questa persona, non la sopporto più' ci pensava molte volte.
Giovanna: Io non ci ho mica tanto pensato, se no non ti avrei sposato. Per contro noi ci sposavamo al buio, senza sapere con chi saremmo andati e poi te lo tenevi: se uno era fortunato si teneva una persona educata e corretta, se uno era sfortunato… Questa cosa [di cui parla Sergio] è un po’ positiva e un po’ negativa, ma è la libertà.

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CATERINA, 82 ANNI

VICE: Che consiglio daresti ai giovani sull’amore?
Caterina: Oggi si vive tutto troppo velocemente, ma l’amore è una cosa piuttosto seria e il rischio è di pentirsi. E poi ci vorrebbe più parità tra i sessi. Oggi le donne lavorano, ma comunque sono loro che si devono accollare tutti i lavori di casa e gran parte dell’educazione dei figli. Questo è inaccettabile.

Nella tua esperienza [Caterina è sposata con Giuliano da 54 anni] cosa fa funzionare un matrimonio?
La tolleranza. Quelli che all’inizio sono pregi del tuo partner nel corso del tempo si possono rivelare difetti. È per questo che le cose andrebbero prese con più filosofia, senza fare di ogni piccola cosa una tragedia immane. Un’altra cosa fondamentale è sapersi costruire ognuno la propria vita, senza dipendere completamente dall’altro. Non perdere di vista obiettivi, amicizie e passioni. Ti faccio un esempio: Giuliano odia Forum, invece a me piace. Sono dieci anni che litighiamo perché lui si rifiuta di guardarlo, così io a un certo punto sono andata all’Euronics e mi sono comprata una seconda televisione da mettere in un’altra stanza. Almeno adesso ognuno guarda quello che gli va e non mi stressa più.

Se gli uomini vi fanno arrabbiare, lasciateli perdere! Costruitevi la vostra vita e non permettete loro di mettervi i bastoni tra le ruote.

Cosa pensi del poliamore?
Cos’è?

È quando si ha una relazione con più di una persona contemporaneamente, ma dicendolo ai propri partner ed essendo il più possibile sinceri.
Ah. Non lo so, non credo potrebbe funzionare. Le tresche ci sono sempre state, questo mi pare ovvio. Però non penso che sia possibile amare o essere profondamente legati a più di una persona contemporaneamente. Scusami, su questo faccio proprio fatica a essere moderna.

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Imperia detta Peia e Roberto. Foto per gentile concessione degli intervistati.

PEIA (92 ANNI) E ROBERTO (93 ANNI)

VICE: Che cos’è l’amore secondo voi?
Peia: Devi parlare più forte perché io non sento niente.

Che cos'è l’amore secondo voi?
È una gioia, di stare insieme con le persone. E da lì il grande amore se abbiamo sentimento arriviamo anche a sposarci.
Roberto: [urla] È costruire un luogo. Costruire la capanna. È volersi bene, eh?!
Peia: Se ti dico come l’ho costruita la mia…

Eh Peia, dimmelo che è la prossima domanda.
Ah. A ballare in un piccolo locale, una balera, ecco, si aspettava alla sera per andare dopo la monda del riso… E così, fatalità siamo sempre andati abbastanza d’accordo e siamo andati avanti fino a che è stato il momento che ci siamo sposati. Dopo tre giorni che eravamo sposati, con la mia valigetta son venuta a Milano in cerca di lavoro. E siamo arrivati qua a 90 anni, con i nostri figli i nostri nipoti… E sono contenta.

Anche tu sei contento, nonno?
Roberto: Oggi mi trovo bene e sono un ricco signore di 93 anni…
Peia: Ricco di salute.
Roberto: E mi manca solo la gioventù. Adesso è tutto diverso, la gioventù pretende di sposarsi con il completo, avere tutto… Invece noi ci siamo sposati con niente. Comunque, se due persone si vogliono bene affrontano i problemi e li portano a termine, ma bisogna essere in due e d’accordo. Hai capito?

MARIA, 85 ANNI

VICE: Ci puoi raccontare la tua storia d’amore più importante?
Maria: È stata quella col nonno. Io sono andata su a casa sua un giorno, perché portavo le pecore a pascolare, e l’ho conosciuto. Dopo otto giorni ci siamo incontrati a ballare e allora si è incominciato a parlare, parlare, e da allora… Ma i miei genitori volevano che sposassi un altro, e la domenica allora mi facevano stare in casa. Però io lo vedevo lo stesso quando andavo a prendere le pecore la sera o al mezzogiorno, sicché ce l’abbiamo fatta lo stesso.

Cos’hanno di diverso le relazioni di oggi rispetto a quelle dei tuoi tempi?
Le relazioni di adesso hanno di negativo che state un po’ insieme e poi vi venite a noia perché forse state troppo insieme, vi vedete troppo spesso. Ho detto bene? Quando è finita con la tua ragazza mi hai fatto rabbia [ride]. Tutti abbiamo i nostri i pregi e i nostri difetti, bisogna un pochino venirsi incontro e sopportarsi.

È vero che invecchiando si diventa saggi?
Eh sì. Te ne rendi conto perché si diventa più deboli, e si ha più bisogno di una persona vicino che ti capisca, che ti voglia bene, insomma s’ardiventa picini.

Perché secondo te alcune persone sono contro alle unioni dello stesso sesso?
Eh, anche questa è una domanda da cento milioni [ride].

Si ringraziano Elia, Amanda, Roberta e Alessandro per averci prestato i loro nonni e per le interviste.