Chi non ama i brillantini? Sono praticamente impossibili da togliere dai vestiti dopo una notte di festeggiamenti, ma accidenti se mettono allegria. E adesso, grazie ai lustrini edibili, anche il vostro sistema digestivo può scintillare come una palette di ombretti negli anni Novanta.Cupcakes scintillanti e cappuccini glitterati hanno avuto il loro momento di splendore. Ma adesso i lustrini hanno finalmente invaso il mondo, tradizionalmente dominato dagli uomini, della birra artigianale. Non stiamo dicendo che sarà il prossimo trend brassicolo - togliere i brillantini dagli impianti di produzione della birra è dannatamente difficile - ma sta decisamente guadagnando popolarità. Ska Brewing di Durango, Colorado, Three Weavers Brewing Company di Inglewood, California, e Bold Missy Brewery di Charlotte, North Carolina, sono solo alcuni dei birrifici che si sono dedicati alla produzione di birre glitterate.
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“Ho fatto alcune birre con i brillantini e il risultato mi ha molto colpito” dice Erica DeAnda, head brewer alla Minocqua Brewing Company di Minocqua, Wisconsin. “Sono divertenti e portano l'unicità della birra a un altro livello".Carli Smith, head brewer di Bold Missy, ha recentemente prodotto una birra per rendere omaggio alla regina del kitsch Lisa Frank - una saison con lime e pepe rosa chiamata Trapper Keeper. Non è il suo primo tentativo con i brillantini: li aveva già aggiunti nelle botti subito prima di servire la birra per impedire che si fermassero sul fondo. (Per questo motivo, oltre al fatto che i brillantini alla fine si dissolvono ed è praticamente impossibile pulire del tutto i macchinari, di solito si aggiungono nei barili e non durante il processo produttivo).
Cat Wiest, ex head brewer della Seabright Brewery di Santa Cruz, condivide l'entusiasmo per le bevande glitterate. Ne ha già prodotte quattro - alcune delle quali hanno catturato l'attenzione dei media nazionali - e sta già lavorando alla prossima.Ma nessuna di loro può dire di essere stata la prima. DeAnda, Wiest, e Smith dicono che la loro fonte di ispirazione è stata Alex Nowell della Three Weavers, che ha prodotto una IPA con lustrini (Mel’s Sparkle Pony). Ognuna descrive l'entusiasmo al primo scintillante sorso, e la disponibilità di Nowell a divulgare la sua tecnica a chiunque fosse interessato.Un'aggiunta vista come 'femminile' a un'industria tipicamente 'maschile' sembra quasi un modo per reclamare il ruolo delle donne in un'industria dove il sessismo è un problema
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Ovviamente tale entusiasmo non è sempre condiviso. Le problematiche sollevate più di frequente sono quelle relative alla sostenibilità ambientale e a come come il nostro corpo digerisce i lustrini.
“Penso che in molti si preoccupino di fare la pipì con i lustrini. Ma si dissolvono così velocemente nel vostro corpo che non è un problema" spiega DeAnda per poi ammettere che, anche se ha sempre usato brillantini edibili, non si è mai preoccupata delle problematiche ambientali: "Dovrei diventare più consapevole di quali marchi utilizzo". Smith pensa che le preoccupazioni ambientali: "Io non me ne curo per niente. È edibile, si dissolve".Il fatto che siano soprattutto (se non solamente) donne a produrre birre con i lustrini non è un caso. Un'aggiunta vista come 'femminile' a un'industria tipicamente 'maschile' sembra quasi un modo per reclamare il ruolo delle donne in un'industria dove il sessismo è un problema. Ma, a differenza di altri prodotti ultra-genderizzati, la birra con i brillantini è per tutti.“Anche gli uomini bevono la glitter beer” dice DeAnda "Non penso che sia irrispettoso verso la birra artigianale perché nei miei prodotti io ci metto il cuore e l'anima - i glitter sono solo una piccola parte del mio cuore, quindi perché no?".Wiest descrive un'esperienza che ha avuto durante una gara di abbinamento cibo-birra a cui ha partecipato con una double IPA sbrilluccicosa: "Ho vinto la competizione e mi è venuto in mente un birraio locale, che diceva cose come 'Certo, Cat ha fatto una double IPA, ma è triste che sia dovuta ricorrere a questi espedienti". Il marketing è un trucchetto. Le persone comprano con i loro occhi. Il consumo non deve essere solo con il palato. Se con la tua birra puoi creare un'esperienza multidimensionale, ti meriti il successo".
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Nonostante le difficoltà dei birrifici a produrle, queste birre super-instagrammabili stanno apparendo sempre più di frequente ai festival brassicoli. “Quando le persone vengono al mio banchetto e provano 'quella con i brillantini', non si limitano a ringraziarmi e andare allo stand successivo, come normalmente capita" spiega West "Si fermano, la mostrano agli amici, fanno foto…. è straordinario".E alle critiche risponde semplicemente "Se non ti piace, non berla, molto semplicemente". Gli fa eco DeAnda: "È una scelta del consumatore. Se non ti piace, non berla - ma dannazione, lasciaci vivere!".Beth Demmon è una scrittrice di birra artigianale che vive a San Diego. I suoi lavori sono apparsi su BeerAdvocate, Playboy, Thrillist, MUNCHIES, Tales of the Cocktail, e molti altri luoghi. Puoi leggere i suoi articoli su bethdemmon.contently.com.Segui MUNCHIES Italia anche su Facebook e Instagram.Questo articolo è originariamente apparso su Munchies US.