Le cose fastidiose che mi sono successe quando ho cercato di smettere con l'erba
Illustrazione di Jennifer Kahn.

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Droga

Le cose fastidiose che mi sono successe quando ho cercato di smettere con l'erba

Sarò mai in grado di fumare in modo controllato? La vita è meglio senza erba? Ma quindi la TV fa schifo?

Un cliché che so è "le cose possono cambiare dall'oggi al domani." Un altro cliché che so è che i cliché sono veri. Tre sabati fa ho passato tutta la giornata a letto, a rollare in continuazione, fumare compulsivamente e guardare programmi televisivi sempre più vuoti e privi di interesse dall'alba al tramonto, sentendomi al contempo una merda autodistruttiva.

Dopo quattro anni in cui giorni del genere sono stati piuttosto frequenti—e in mezzo a una routine fatta di giorni in cui correvo fuori dal lavoro per arrivare prima possibile dalla mia pipa di vetro, che avevo comprato su Etsy per 100 dollari—all'improvviso mi ha colpito questo fatto: l'erba mi sta rovinando la vita. Ho preso atto del pensiero, incerta su come muovermi.

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Prima di allora, avevo già fatto piccoli cambiamenti al mio stile di vita per il bene della mia salute mentale. Avevo cominciato a vedere una terapeuta, ad allenarmi con regolarità, ad andare da un agopuntore. Il giorno dopo che mi sono fatta venire da vomitare a forza di fumare avevo un appuntamento con quest'ultimo. Dopo che l'avevo aspettato per un po' in sala d'attesa, Max—il mio agopuntore—è venuto ad accogliermi. Ci siamo salutati, e mi ha chiesto se mi stessi godendo il bel tempo, caldo e soleggiato nonostante l'inverno. Ho detto di sì, scherzando sul fatto che mi stessi rifacendo del giorno prima, che avevo perso nelle tenebre della mia stanza. Poi mi sono fatta seria, ed è stato come se le parole mi uscissero di bocca senza volerlo: "Adoro l'erba… Ma forse dovrei smettere?" Nel dirlo ad alta voce, mi sono spaventata da sola.

Max e io avevamo già cominciato a lavorare per far fluire le mie energie vitali in modo da rendermi meno ansiosa. (La prima volta che sono andata da lui ero fatta, e ho avuto una bellissima esperienza. Mi ha messo un ago in testa, un paio sulle braccia, sulle mani e i piedi, e io mi sono sentita per la prima volta in possesso di un terzo occhio, e ben aperto, anche.)

Lui mi ha gentilmente fatto notare che probabilmente l'erba contribuiva ai miei problemi. E anche se io mi sono detta d'accordo, che era il motivo per cui glielo avevo appena confessato, mi sono venuti in mente tutti i bei momenti trascorsi con lei, come i ricordi di un amore prima di una rottura inevitabile. Nella mia testa, era come un abbraccio in slow motion. Al di fuori del mio sogno, Max stava dicendo che mi avrebbe messo qualche ago nelle orecchie per rendere più agile il mio addio alla marijuana, e io ho annuito. Era il momento.

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Il trattamento auricolare era estremamente fastidioso, come se fossi rimasta appesa a testa in giù per un'ora. Quando sono uscita, però, mi sentivo ottimista e fuori di me. Tornata a casa, ho spostato il contenitore dell'erba dal comodino a un cassetto del guardaroba. Non mi è neppure venuto in mente di fare il grande gesto plateale di buttarlo. Era febbraio. Avrei smesso per un mese, forse due, e poi avrei cercato di capire come stavo. Forse in occasione del 420 avrei celebrato la vittoria della mia forza di volontà.

Martedì ho visto la mia terapeuta e le ho raccontato la novità. Penso di aver detto che "stavo cercando di avere un rapporto più equilibrato con l'erba." Invece che fumare ogni giorno, forse una piccola pausa mi avrebbe aiutato a fare mia l'arte della moderazione?

Ha sorriso e risposto che di solito non funziona così: secondo lei dovevo smettere di colpo. L'erba non è un trattamento per la depressione, ma piuttosto un modo per non sentire il bisogno di trattamenti per la depressione, ha detto. Le ho detto che volevo smettere per un mese e poi capire come mi sentivo. Mi ha risposto che era una buona idea, che era fiera di me.

Quando sono tornata a casa quel giorno, un po' sentivo il bisogno di fumare. Ma mi sono presa in giro, dicendomi che erano solo i ricordi di una vecchia abitudine. Invece di fumare, ho cercato un thread di Reddit per persone che stanno cercando di smettere di fumare erba—ed è stato un errore! Con orrore, mi sono trovata davanti un sacco di testimonianze di persone che scontavano i sintomi dell'astinenza da marijuana—e io un po' li provavo già—da mesi. Dormivo male. Mi faceva male la gola e mi sembrava di avere la febbre. Mi venivano fitte ai polmoni ed ero irritabile. Ma poteva anche andarmi peggio: alcuni utenti di r/leaves tossivano resina.

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Il terzo giorno senza erba mi sono svegliata alle sei e mezzo con il mio ragazzo che mi scuoteva. Per qualche motivo, la sera prima avevamo masochisticamente stabilito di provare ad andare in palestra prima del lavoro. Riluttante, mi sono seduta sul letto e ho fatto una faccia infelice. Non avevo quasi dormito, tra un incubo e l'altro, anche se era andata meglio della prima notte, in cui avevo avuto un attacco di panico. La melatonina che avevo cominciato a prendere aiutava.

Mi sono alzata, sono andata in bagno e ho acceso la luce. Ma non appena la radiazione elettromagnetica mi ha perforato con forza gli occhi, ho fatto un balzo e rispento. Poi, al buio, sono entrata di testa nel muro piastrellato di fianco alla doccia.

Comunque, sono andata in palestra e al lavoro, e per tutto il resto della giornata mi sono sentita stanca e male. Allora pensavo che fosse solo perché mi ero svegliata troppo presto per andare in palestra insieme ai Veri Atleti, categoria con cui di certo non ho nulla da spartire. (La palestra era piena di biondone in vestiti tecnici, borse di pelle alla mano.)

A ripensarci, invece, sono certa che fosse l'astinenza, perché il giorno dopo mi sentivo uguale. Dopo l'ufficio mi sono trascinata a un comitato di quartiere, ma tutto quello che volevo fare davvero era dormire. Ho incontrato il mio amico Andrew, che fuma quanto fumavo io. Gli ho detto che avevo smesso un paio di giorni prima, e lui mi ha guardato con gli occhi sbarrati.

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"Wow, mi dispiace," ha detto.

"Sì, anche a me."

Ma quando ho pensato al momento che stavo vivendo—ero fuori casa, in compagnia di un amico, e stavamo per discutere delle tattiche più adatte a opporre resistenza a Trump e proteggere e migliorare la nostra comunità—ho dovuto ammettere che essere 'sobria' era meglio. Prima di quella domenica, di fronte alla stanchezza probabilmente avrei abbandonato i miei piani e sarei stata a casa a fumare.

Sono passate poco più di tre settimane da quando ho smesso con l'erba, e ancora sento gli effetti del THC che se ne va dal mio sistema nervoso. Anche scrivere questa cosa è faticoso. Sono stanca, non riesco a concentrarmi, e mi sento molto più scema di quando fumavo.

In questo periodo penso spesso a tutte le parti drammatiche di Infinite Jest—il tomo di David Foster Wallace che parla delle cose inutili che veneriamo in vita—sulla dipendenza dall'erba. Quando avevo letto il libro (da fatta) quei passaggi mi erano sembrati stupidi, ma ora hanno un senso. Avevo sempre pensato che sarei riuscita a smettere con quella che nemmeno consideravo una dipendenza, se avessi voluto. È solo che non mi pareva ci fosse un motivo per farlo. Ovviamente è stata dura smettere di fumare. Penso costantemente che gli effetti collaterali della disintossicazione dall'erba potrebbero essere mitigati facilmente… con l'erba! La nausea, i mal di testa, gli sbalzi d'umore, la perdita d'appetito.

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Mi stanno anche venendo i brufoli, una vera scocciatura. Una scocciatura è, in effetti, la parola con cui descriverei l'astinenza dall'erba. Non è insopportabile e orribile, ma mi spossa. Mi sono data malata in ufficio un paio di volte a causa di quella terribile sensazione che ogni giorno mi aleggia sulla testa. Ma, in qualche modo, mi sento più felice.

L'altra scocciatura è il fatto che la televisione che quando ero fatta mi piaceva ora fa schifo. The Voice fa schifo. The Bachelor è noioso, ed è fatto malissimo. Ovviamente, la televisione mi piace lo stesso. Spero solo che non troverò una merda anche la prossima stagione di Terrace House. Guardare meno televisione, comunque, è una cosa positiva.

Quello che finora mi ha trattenuto dal ricominciare a fumare—dalla ricaduta—è ricordarmi che ero arrivata al punto di voler smettere. Una donna depressa in Infinite Jest dice: "Mi sento sempre peggio e mi faccio pena per quanto fumo, questo succede dopo due settimane, era questo il due settimane dopo, tutto qui, e comincio a farmi e pensare solo che devo smettere di fumare tutta questa Bob Hope così posso tornare a lavorare e cominciare a dire Eccomi quando la gente chiama, così da poter cominciare a vivere una maledetta vita invece di stare seduta in pigiama a fingere di essere malata come fossi in terza elementare e farmi le canne e guardare il Tp…"

Non voglio essere come lei. La cannabis è una pianta benigna, dovrebbe essere legale, e le persone che la usano dovrebbero essere libere di farlo. Abbiamo prove che faccia cose miracolose per un sacco di persone, ma forse non per me.

Comunque, è difficile convincermene, e l'idea di smettere per sempre mi mette ansia. Alla fine della prima settimana sono andata ad agopuntura e mentre stavo lì sdraiata con gli aghi nelle orecchie, sulla fronte, le mani, le gambe e i piedi ho cominciato a pensare all'erba, e a come avremmo potuto cambiare la nostra relazione. Forse potevo trattarla come una cosa sacra, usarla solo come un rituale di stregoneria con la luna piena? Sto facendo la pazza drogata?

Sono uscita senza una risposta, e ad oggi non ne ho. Ma so che quando devo aprire il cassetto dove ho messo l'erba, non mi viene nemmeno in mente di prenderla, anche se l'odore mi piace. So che il mio ragazzo dice che in tante piccole cose sembro più presente, a parte gli effetti dell'astinenza. So che tutti continuano a dirmi che sono orgogliosi di me, e mi piacciono i complimenti. Le mie nuove droghe sono la terapia, l'esercizio e l'agopuntura, e mi sto dando almeno un mese senza erba. Continuo a ripetermi che non permetterò alla situazione di precipitare di nuovo al livello a cui era arrivata.

Questo articolo è tratto da Broadly.