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Abbiamo chiesto ai camerieri cosa pensano dei clienti vegani

"Pignolo" è la parola giusta.
Foto via Unsplash.

Se avete mai lavorato nella ristorazione, sapete che i clienti possono essere lamentosi, maleducati, e talvolta pronti a scappare senza pagare. È l'umanità intera che è così? Forse lavorare in un ristorante dedicato a una fascia demografica più carina, più attenta, è la soluzione.

Abbiamo chiesto ad alcuni camerieri australiani com'è servire il pranzo ai vegani. Oltretutto questi camerieri erano a loro volta vegani, quindi nelle intenzioni era uno studio oggettivo. Ma ci siamo presto resi conto che lavorare nella ristorazione è complicato, indipendentemente dal target. E che i cliché sui vegani esistono per un motivo.

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Nota: tutti gli intervistati hanno voluto che cambiassimo il loro nome onde evitare di essere licenziati per aver parlato male dei clienti. Abbiamo obbedito.

BRENDAN, 22 ANNI

VICE: Dicci del tuo lavoro…
Brendan: Ho lavorato per circa un anno in un locale aperto a colazione e a pranzo, e tutto quello che c'era in menù era vegano. Tutto lo staff, allora, era vegano. Anche i cuochi e i manager.

Quindi sei vegano anche tu?
Personalmente non mi professo vegano, ma solo perché è noioso dirlo. A nessuno frega un cazzo, onestamente.

Com'era il cliente tipo?
Un locale vegano attrae un pubblico molto particolare. Che definirei come minimo "pignolo". E composto da clienti che fanno un sacco di domande sul veganesimo e vogliono una quantità assurda di rassicurazioni. Anche sulla granella che c'è sui cupcake. Alcuni, non appena sono sicuri che sia un posto davvero vegano, cominciano a chiederti da dove vengono tutte le cose che cucini, dove compri tutto.

Hanno ragione a farlo?
No, esagerano. Fino a un certo punto lo capisco, ma certi vanno oltre.

Quindi pensi che i vegani contribuiscano allo stereotipo del vegano?
Sì, assolutamente. Detto questo, gli anti-vegani mi confondono. L'antidoto a un movimento che non ti piace è ignorarlo, fregarsene. Ma combatterlo attivamente, che senso ha?

SARAH, 26 ANNI

VICE: Ciao Sarah, da quanto tempo fai questo lavoro?
Sarah: Lavoro da due anni in un caffè vegano. È in periferia, immagino sia questo il motivo per cui attira così tanti vegani da fuori città.

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Qual è il tratto distintivo della vostra clientela?
Che cercano di coglierti in fallo. I gruppi numerosi sono la cosa peggiore, i meeting di gruppi Facebook o simili. Molti ne entrano a far parte non perché siano davvero vegani, ma perché hanno bisogno di qualcosa in cui credere. Si presentano e cercano di dimostrare di essere più vegani uno dell'altro.

Quindi lo fanno anche con te, cercano di dimostrare di essere più vegani di te?
Sempre.

Racconta.
Sono sicura che amino davvero gli animali, ma è pazzesco che si bevano tutte quelle stronzate pseudoscientifiche. Un tizio una volta è venuto a promuovere un aggeggio per mettere in armonia le vibrazioni della stanza. Non aveva niente a che fare con l'essere vegani, era solo una roba freak. Non so perché e quando hanno cominciato a essere collegate, come cose.

Altri clienti memorabili?
Un tizio una volta mi ha detto che era immortale. È entrato con un cappello con sopra le piume e uno scaldacollo nero, come un vecchio hippie. Mi ha chiesto se era tutto bio, gli ho detto di no. Mi ha detto che non poteva comprare niente che fosse bio. Gli ho risposto che sulla vetrina c'era scritto "vegano", non "bio". Ha finito per dirmi che lui era immortale ed era al mondo da migliaia di anni, grazie al fatto che mangiava bio.

Ci sono un sacco di persone che professano il loro odio contro i vegani, oggigiorno. Pensi che questo complichi le cose?
Assolutamente sì. La considerano una religione, e dicono al mondo intero, "Sono vegano, seguo queste regole a menadito." Sono vegana da dieci anni, e nemmeno io capisco il perché non si possano mangiare alcune cose. Tipo il miele, perché non posso mangiarlo? Ecco, io non seguo tutte le regole. Ho anche ricominciato a mangiare le uova, perché ci ho pensato e mi pare che non ci sia nessun problema di natura etica o pratica a mangiare uova da agricoltura biologica. E se questo mi rende non vegana ok, non chiamatemi vegana.

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Se potessi mandare un messaggio agli anti-vegani, quali sarebbe?
Sono d'accordo con voi, il 99 percento dei vegani sono dei coglioni. La maggior parte sono una vera rottura. Io li vedo tutti i giorni e devo sentire le loro stronzate, quindi lo so bene.

JANET, 28 ANNI

VICE: Ciao Janet, raccontaci un po' la tua esperienza
Janet: Ho smesso di lavorare in un ristorante vegano il mese scorso. Ci ho lavorato per due anni. Tra posti vegani e non vegani, ho lavorato cinque anni nella ristorazione.

Come descriveresti un locale vegano?
Nel mio caso, il menù era 100 percento vegano. L'unica cosa non vegana che servivano era latte vaccino per il caffè. Era per quei clienti che non avevano mai provato cibo vegano prima e volevano fare il salto, ma sul caffè erano tassativi.

Hai mai dovuto fare i conti con clienti difficili?
Molti clienti difficili volevano solo rompere le scatole. Ovviamente, essendo un posto vegano eravamo quasi una garanzia per loro. Molte volte però diventavano impazienti, e se le cose non erano fatte esattamente come volevano loro piantavano un casino.

Qual è stata la situazione più memorabile che ricordi?
Una che mi ha confuso molto. È arrivata una coppia di anziani, si sono seduti all'aperto. Lì potevano anche stare i cani, e ce n'era uno che continuava ad abbaiare. Così il signore ha detto, "Qualcuno lo abbatta." Sono rimasta sorpresa perché mi aveva fatto il pippone sul fatto che era vegano da una vita. Gli ho detto, "Non è molto vegana, come richiesta." Mi ha risposto, "Sono un attivista solo per i diritti degli animali che se lo meritano."

I clienti hanno strane idee su cosa significhi essere vegani?
Un tizio una volta ha cercato di convincerci che l'olio di cocco non è vegano. Molta gente prende le cose che ha sentito sul veganesimo e le fa proprie acriticamente. Ma nel locale in cui lavoravo c'era anche zero tolleranza per le persone non vegane. Pensavano, "Dato che non sei vegano, sei una persona orribile." E lo dicevano anche. Io ero vegana e lavoravo in un ristorante vegano, quindi la gente mi diceva, scherzando, "Quanto siamo bravi noi? Non posso crederci che ancora oggi non sono tutti vegani." Lo facevano più per sentirsi nel giusto che perché gli fregava davvero qualcosa del veganesimo..

Vuoi dire qualcosa a discolpa di questi vegani ?
Non facciamo tutti schifo. Molti sanno quello che dicono e non gli interessa venire a dirti come stare al mondo.

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