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reportage

Chez Mussolini

Predappio è un paradiso fascista.

Mai sentito parlare di un posto chiamato Predappio? Ci siamo finiti dopo che il nostro Lele Saveri ci ha detto che magari era il caso di andare a farci un salto per guardarci intorno. Ovviamente lo conoscevamo come paese natale di quel tipo che era in politica… Benito Mussolini? Presente? Ha inventato il fascismo e ha fatto un paio di altre cose. Ma quello che non sapevamo era che 1) metà dell’economia del luogo è basata sul turismo fascista più trash possibile, 2) che Mussolini trasformò quella che era una semplicissima cittadina in una specie di modello in scala della perfetta città fascista, e che 3) sebbene Predappio sia paese natale di quello che fu probabilmente il personaggio italiano più importante del ventesimo secolo, il paese è una specie di città fantasma, senza cartelli, mappe turistiche, o qualsiasi altro tipo di informazione che ti presenti l’importanza storica del posto che stai visitando. Perfino il sito ufficiale del comune di Predappio dice che la città “va visitata senza pregiudizi”—ma senza dirti perché.

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Nei due giorni che abbiamo passato nella culla del fascismo abbiamo parlato con i predappiani che camminano con Il Secolo d’Italia sotto un braccio e con l’altro fanno il saluto romano. Questi imprenditori del fascio hanno deciso di sfruttare la storia del paese, vendendoti palle di Natale di Hitler e manganelli con sopra scritto Me Ne Frego. Siamo anche riusciti ad entrare a casa Mussolini, giurando che non avremmo fatto fotografie. Fortunatamente per voi ce ne freghiamo di mentire in faccia alla gente, soprattutto se si tratta di un gruppo di pazzoidi fascisti!

Dato che le autorità non vogliono attrarre il turismo fascista, che sia esso del tipo moderno (anche noto come “interesse storico”) o del tipo antiquato (anche noto come “naziskin”), l’unico cartello nei pressi di Predappio che indichi dove ti trovi è questo.

Un dettaglio della vetrina di Predappio Souvenir, il primo negozio che ha detto “me ne frego” e ha cercato di fare soldi sulla Duce-nostalgia. Queste spille costano 2 euro.

Questi sono i manganelli e le mazze con gli slogan fascisti. Quando siamo andati a pagare per la nostra Eau de Toilette Mussolini Nostalgia, il padrone ci ha chiesto da dove venivamo. “Milano?”, ha risposto. “Con tutti i comunisti e i centri sociali che avete dovreste comprare una di queste, altro che il profumo.”

Una volta entrati, i padroni erano talmente gentili e carini con noi che per un attimo ci è sembrato di essere in un negozio di Hello Kitty. Le svastiche e i loghi delle SS ci hanno riportati alla realtà. I busti di Mussolini partivano da 8 per arrivare a 120 euro.

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I dipinti sullo sfondo sono tutti opere di Romano Mussolini, figlio di Benito dalle spiccate doti artistiche.

Questi cappelli erano di proprietà del Duce e non erano in vendita. Fanno parte dell’enorme collezione di reliquie fasciste di Pierluigi Pompignoli, il titolare di Predappio Souvenir.

Ecco la tomba di Mussolini. La piccola scatola di marmo alla sinistra contiene il cervello del Duce. Gli Alleati lo portarono negli Stati Uniti dopo la guerra per cercare segni di malformazioni. Fu restituito alla famiglia Mussolini anni dopo, con un documento che attestava le “capacità cerebrali sopra la norma di Mussolini Benito.” Niente scherzi.

Abbiamo convinto l’anziana coppia che custodisce la casa privata di Mussolini—Villa Carpena—a farci entrare. Il giardino sembrava un tipico giardino tranquillo di una tranquilla casa tipica di una tipica famigliola tranquilla. Era tutto così calmo e vacanziero che nel sole del mattino anche i fasci usati come gambe dei tavoli e i busti del Duce non ci davano fastidio. Poi ci siamo accorti di dove eravamo e ci siamo detti, “questa gente è pazza.”

Ogni anno la famiglia Mussolini organizza un get-together per i migliori fascisti d’Italia. Più o meno 50 persone si ritrovano per bere e mangiare nel giorno del compleanno del Duce. Su questa TV guardano i suoi discorsi.

Questo è l’atrio di casa Mussolini. Come dicevamo, abbiamo convinto il custode a farci entrare promettendo che non avremmo fotografato nulla. Fortunatamente il tipo era sordo da un orecchio, quindi bastava non andare alla sua destra perché non sentisse il rumore dello scatto. Le due figure dorate sono i genitori del Duce, mentre nel mezzo c’è il fascio originale che ha ispirato la parola “fascismo” e tutta l’iconografia della dittatura.

Questa è la camera da letto di Mussolini, che divideva con sua moglie Rachele. L’uniforme sul letto è stata comprata dal figlio due anni fa, a un’asta in America. Appena l’uniforme è stata riportata nella camera del suo padrone, lo specchio davanti al letto ha iniziato a mostrare una debole traccia del profilo di Mussolini. Davvero. L’abbiamo visto con i nostri occhi. Ci siamo cacati sotto.

Alla fine del nostro soggiorno la maggior parte della gente del luogo era convinta che fossimo fascisti al cento per cento, e ha cominciato a salutarci con il saluto romano. Quest’uomo vive a 20 chilometri da Predappio, ed è un alcolizzato. Ogni giorno salta sulla bici e parte dalla casa dei suoi genitori per venire a pregare al mausoleo di Mussolini. Ci trovava simpatici, e ci ha accompagnati in bici fino alla fine del paese, dove si è fermato e ci ha fatto un saluto romano molto commosso. Ok, Angelo, alla prossima. Ora leviamoci dai coglioni!!!