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arte

"Symphony of a Room" è un esperimento teatrale che stravolge i sensi

Il duo artistico Lundahl & Steihl guida i partecipanti alla performance attraverso un museo offuscando e confondendo i loro sensi.

Nel corso degli ultimi anni, Christer Lundahl e Martina Seitl, artisti multidisciplinari che collaborano per installazioni su larga scala, hanno ripetuto più volte il loro spettacolo Symphony of a Room—una pièce teatrale sperimentale in cui i partecipanti vengono bendati (e disorientati in vari altri modi) prima di essere portati in una galleria d'arte, o un museo, o altri spazi vasti, mentre una serie di performance si svolge davanti a loro.

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L'installazione, messa in scena in vari musei d'arte europei, accompagna sempre il pubblico in un nuovo universo di esperienze sensoriali. La performance più recente del duo ha avuto luogo alla Royal Academy of Arts a Londra (come parte del LIFT 2014, un festival teatrale che trasforma la città in un grande palcoscenico) ed è stata un'odissea di realtà virtuale totalmente inedita.

A livello strutturale la performance è sempre la stessa, ma, come mi ha detto Emma Leach, la project manager di Lundahl & Steihl, quasi tutti i contenuti e le registrazioni sono progettate da zero per ogni location.

"È un processo che richiede settimane di sviluppo in loco," mi ha detto. "Quando hanno pensato alla performance per il LIFT, e avendo in mente il contesto della Summer Exhibition, Christer e Martina si sono interessati molto alla selezione delle opere per la Summer Exhibition—quali sono state scelte e quali scartate. Quelle che si ricorderanno e quelle dimenticate."

Sono solo sette i fortunati partecipanti ad ogni performance. Per lo spettacolo di Londra i visitatori si sono radunati all'ingresso del museo. Poi sono stati guidati nella galleria, dove si sono seduti e hanno aspettato, prima che venissero date loro delle cuffie per iniziare ad ascoltare una traccia audio. Poco dopo delle guide li hanno guidati all'interno del museo.

Per prima cosa le guide hanno chiesto ai visitatori di fermarsi di fronte a un'opera della Royal Academy e chiudere gli occhi, poi questi ultimi hanno ricevuto degli occhiali sbiancati che fungevano da "vetro ghiacciato". Questa sezione conteneva la maggior parte del contenuto artistico di Symphony, con le guide che puntavano delle torce in faccia ai visitatori e li guidavano attraverso spazi immaginari con parole e danze evocative, e toccandoli.

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Alla fine gli occhiali vengono tolti e i visitatori sono spostati nella stanza finale, dove un performer è sdraiato di un tappeto o una coperta. Viene chiesto loro di sdraiarsi con lui e chiudere gli occhi, arrivando quasi a uno stato di ipnosi. Infine vengono tolte le cuffie e quando i visitatori riaprono gli occhi i performer sono spariti.

I visitatori si sono spostati nel piano della Burlington House della Royal Academy e nel piano terra, attraverso il cortile occidentale e i Burlington Gardens, hanno superato degli uffici e sono saliti in ascensore per arrivare alle gallerie del piano superiore. Tutto ciò che accade durante una performance Symphony serve a dissolvere gli spazi reali e virtuali attraverso l'uso di tecnologia multisensoriale hi- e low-tech.

"La vera innovazione è il modo in cui queste diverse tecnologie sono combinate e sincronizzate," ha detto Leach. "Quando a un visitatore viene chiesto, attraverso un suono 3D che esce dalle cuffie, di tendere una mano, un bravissimo performer prende quella mano in perfetta sincronia."

I performer, tra cui molti hanno studiato danza, usano un "ampio dizionario tattile" che utilizzano in vari momenti della performance. "Ogni visitatore ha una guida personale che lo accompagna nel viaggio," ha detto. "Ci sono momenti in cui il visitatore viene liberato e vaga da solo, una volta che si sente più sicuro, ma per quasi tutto il percorso sono tenuti per mano."

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"All'inizio del tour i visitatori contano ancora sulla vista," ha detto. "Ascoltano suoni tridimensionali registrati negli spazi in cui stanno camminando, e iniziano a confondere i suoni registrati e quelli live che sentono intorno a loro."

Lundahl e Stiehl descrivono il suono come una "illusione sussurrata". Proprio perché la voce che esce dalle cuffie è un sussurro. La qualità della voce cambia durante la performance, creando l'illusione di essere in spazi diversi da quelli in cui si trovano i visitatori. Per esempio a seconda delle situazioni possono avere l'impressione di trovarsi in una caverna, in un cortile, in una foresta.

La BBC ha prodotto un film davvero evocativo su Symphony of a Room per quelli che non sono stati così fortunati da partecipare alla performance alla Royal Academy. È un po' simile a Russian Ark di Alexander Sokurov, che unisce realtà alternative e ha un forte impatto.

Per saperne di più sul progetto visitate il sito degli artisti: http://www.lundahl-seitl.com/