Cortesie per gli Ospiti
Foto per gentile concessione di Real Time.
Cibo

Come funziona davvero Cortesie per gli Ospiti raccontato da chi ci ha partecipato

I giudici sono freddi come sembrano? Devi fare tu la spesa e cucinare tutto? E soprattutto: ci si diverte oppure no durante Cortesie per gli Ospiti?
Giorgia Cannarella
Bologna, IT
dietro le quinte serie tv
Cosa succede davanti e dietro la tv, spiegato da chi la fa.

“I giudici sono un po’ freddi. Il tempo è quello che è ma mi aspettavo un po’ più di socievolezza”

Entro in cucina e sullo schermo della televisione vedo Csaba Dalla Zorza che fissa la telecamera e scandisce un elenco con un evidente tono di disappunto. Critica il colore di un centrotavola, il tessuto di un tovagliolo e poi, con una risata a metà tra lo scherno e lo sconcerto, conclude che in un aperitivo in piedi non si servono finger food a base di erbette, perché poi come fai se si incastrano tra i denti degli ospiti?

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Real Time è uno dei canali preferiti di mia madre. 9 volte su 10, quando mi trovo a casa loro e la televisione è accesa, c’è Cortesie per gli Ospiti. Lo show, a metà fra reality e talent, è ormai giunto alla quindicesima edizione e Discovery+ possiede una riserva infinita di puntate da trasmettere a ogni ora del giorno e della sera. In ogni puntata due coppie — non necessariamente compagni partner ma anche amici o familiari — preparando un pranzo per i giudici e per l’altra coppia. Vince quella che riceve dai giudici i migliori giudizi su apparecchiatura, intrattenimento degli ospiti, arredamento della casa e ovviamente piatti. I premi variano ma sono tendenzialmente accessori da cucina o altre amenità per la casa.

Gli autori ci hanno richiesto foto della casa e della terrazza — in questo periodo di pandemia servono spazi ampi — e un provino video. Dopo un paio di settimane ci hanno nuovamente contattati dicendo che eravamo piaciuti agli autori.

Il vero successo della trasmissione è arrivato nel 2018 con la creazione della triade composta da: Roberto Valbuzzi, descritto come il “futuro della cucina italiana” (?), che si autoproclama #notordinarychef e ha un ristorante a Malnare, in provincia di Varese; dall’architetto e interior designer romano Diego Thomas e da Csaba Dalla Zorza, autrice di libri di cucina e personaggio televisivo, diventata famosa per la sua raffinatezza un po’ anacronistica. Il programma gira in buona parte su di lei e sull’impassibilità con cui nel 2021 elargisce consigli di galateo.

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Credo ci sia una sorta di vena masochistica che spinge le persone a guardarlo chiedendosi quante cose troverebbe fuori posto, brutte e maleducate a casa loro, o gioendo del fatto che anche per loro quel colore di piatti è di pessimo gusto. O forse il segreto del successo del programma è il mero voyeurismo del guardare nelle case degli altri. Davvero nel 2021 ospitate così tanti amici, così spesso, da essere interessati a un programma totalmente incentrato sulle cortesie per gli ospiti? Ma soprattutto: che razza di amici avete se si preoccupano di come avete sistemato le posate?

Come già avevamo notato con 4 Ristoranti, una caratteristica particolarmente rilassante del programma sono la gentilezza e la tranquillità che lo contraddistinguono: le critiche sono misurate, i colpi bassi tra concorrenti calmierati e insomma in generale è tutto molto (troppo?) tranquillo. Dopo aver parlato con vincitori e ultimi classificati di 4 Ristoranti ed ex concorrenti di Bake Off ho aggiunto un altro capitolo alla saga dei miei articoli scritti su talent e reality di cucina che in realtà non vedo (quasi) mai: ho chiesto a quattro ex partecipanti di Cortesie per gli Ospiti come funziona il dietro le quinte della trasmissione.

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Tipo: come si partecipa? Si cucina davvero prima di servire il pranzo? La spesa la fanno - e pagano - i concorrenti? E i giudici sono antipatici come sembrano?

Nara Zamponi, concorrente della 15esima stagione

Ci hanno lasciato libere di cucinare e sistemare la tavola come volevamo — anche la spesa l’abbiamo fatta noi

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Nara Zamponi con i giudici. Foto per gentile concessione dell'intervistata.

“È stata un’esperienza bellissima e anche a suo modo costruttiva. Mi sono divertita un sacco. La produzione mi ha contattato tramite i social. In un periodo di cambiamento sentimentale della mia vita mi ero dedicata molto alla cucina: cercavo di mettere nei piatti tutta la malinconia, la solitudine, la rabbia che provavo. Poi ospitare gli amici è sempre stata una mia passione, organizzavo spesso apericene e tutti erano sempre contenti dei miei piatti “frizzanti”. A Cortesie per gli Ospiti ho partecipato con un’amica e insieme abbiamo deciso di mischiare ingredienti umbri e laziali.

Ci hanno lasciato libere di cucinare e sistemare la tavola come volevamo — anche la spesa l’abbiamo fatta noi. L’unica cosa un po’ studiata era nel dietro le quinte, dove ci facevano domande non dico “di complotto” ma quasi. Dopo aver partecipato la mia notorietà è decisamente aumentata. Nell’ambito locale ero già conosciuta a livello artistico come cantante, ma ho notato che ora mi scrivono tramite social, mi fermano per strada, addirittura due bambini — faccio la maestra — mi hanno detto che mi hanno visto cucinare in televisione.

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Posso solamente ringraziare Cortesie degli Ospiti dell’opportunità. Lo staff ti mette a tuo agio, i giudici sono un po’ freddi invece. È vero che il tempo è quello che è ma mi aspettavo un po’ più di socievolezza, invece non è che abbiamo scambiato tante parole fuori programma. Forse è stata l’unica nota negativa.”

Andrea Petroni, concorrente della 15esima stagione

“Non ci sono state indicazioni su come sistemare la tavola — più allestisci una tavola meno idonea per i gusti di Csaba meglio è”

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Valentina e Andrea con il premio. Foto per gentile concessione dell'intervistata.

“Io ho creato il sito VoloGratis.org e mia moglie Valentina [Venanzi, NdA] è nutrizionista e grandissima appassionata di cibo. Ci piace stare in mezzo alla gente, metterci in gioco, lanciarci in nuove sfide. Qualche anno fa quelli di Cortesie per gli Ospiti ci avevano chiamato direttamente tramite social però in quel momento Valentina era incinta e non riuscivamo a organizzarci. Poi qualche mese fa ho inviato la documentazione a Cortesie in Famiglia, a cui mi incuriosiva partecipare, ma sono stato immediatamente ri-contattato per Cortesie per gli Ospiti. Ci hanno richiesto foto della casa e della terrazza — in questo periodo di pandemia servono spazi ampi — e un provino video. Dopo un paio di settimane ci hanno nuovamente contattati dicendo che eravamo piaciuti agli autori.

Non ci sono state indicazioni particolari su come sistemare la tavola — anche perché il gioco sta tutto lì, più allestisci una tavola meno idonea per i gusti di Csaba, più fai errori, meglio è. All’inizio è stato difficile fare un menu che rispettasse il tema della puntata, che era “il viaggio”: abbiamo deciso di cucinare piatti che non avevamo mai preparato e ci siamo un po’ stressati. C’è da dire che i giudici non ti mettono molto a tuo agio. Sono così come li vedi in televisione, ci si interagisce giusto durante la cena in quello che si vede poi in tv, al massimo si scambia qualche piccola parola durante l’intervallo tra una puntata e l’altra. Qualche battutina alla fine per i saluti ma loro hanno un ruolo piuttosto istituzionale.

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Diego è stato cattivello su casa nostra, ha dato dei giudizi piuttosto pesantini (ovviamente basati sul suo gusto), non sapendo peraltro che il “finto parquet” è stato messo sopra al vero parquet perché con un bimbo piccolo e un cane era di difficile manutenzione. Poi ci sta eh, è un gioco. Ci siamo divertiti tanto e ci piacerebbe fare un’altra esperienza simile.

Salvatore De Rinaldi, concorrente della 15esima edizione

Alcuni pregi nostri non sono stati evidenziati e altri difetti degli avversari non evidenziati, perché alla fine hanno vinto loro, ed evidentemente hanno costruito la puntata ad hoc.

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Dietro le quinte della puntata. Foto per gentile concessione di Salvatore De Rinaldi.

“Sono stato chiamato dalla produzione che cercava una persona di Napoli che riuscisse a creare un menu a base di pizza. Io sono chef di cucina e pizzaiolo quindi ho detto subito sì e ho partecipato insieme a mio figlio Cristiano. Ammetto che non avevo mai visto il programma, ho guardato qualche puntata il giorno prima giusto per capire di cosa si trattasse. Alla fine abbiamo girato per tre giornate, un po’ a casa un po’ al nostro ristorante, perché avevo esplicitamente chiesto di poter cuocere la pizza nel forno a legna.

Siamo stati al gioco. Ci avevano chiesto di giocare anche tra di noi, di fare qualche domanda un po’ impertinente. Per me nessun problema: ho già lavorato davanti alle telecamere e mi trovo a mio agio. Abbiamo dovuto fare tutto all’ultimo minuto ma per noi non è stato difficile — dopotutto è il nostro lavoro. Certo quando va in onda è un po’ strano vedere come molte parti vengano tagliate e come il tutto venga montato. Alcuni pregi nostri non sono stati evidenziati e altri difetti degli avversari non evidenziati, perché alla fine hanno vinto loro, ed evidentemente hanno costruito la puntata ad hoc.

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I giudici sono entrati in casa nostra quasi nascosti ma già dall’incontro successivo erano più accessibili. Sicuramente la partecipazione ci ha dato visibilità, siamo stati fermati da diverse persone per strada.”

Vittoria Franchina, concorrente della 15esima edizione

La troupe è davvero fantastica, ci hanno aiutato anche a impiattare e ad aiutare e ci spronavano, abbiamo fatto tanta amicizia.

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Vittoria Franchina ed Edward Olarte insieme ai giudici del programma

“Io e il mio compagno [Edwin Olarte, NdA] siamo ballerini professionisti di tango argentino. Ci hanno contattato perché volevano fare una puntata dedicata al tango e ci è sembrata una cosa simpatica, per metterci alla prova e fare qualcosa di diverso, soprattutto in un momento, il lockdown, in cui non avevamo tanto lavoro — lavoriamo principalmente nei grandi festival europei. Di solito ci piace organizzare cene e aperitivi per gli amici con piatti tipici colombiani e argentini — Edwin è colombiano di origine — che abbiamo preparato anche per il programma, come le empanadas e il pastel de papas. Ci hanno indicato le allergie dell’altra coppia ma per il resto ci hanno lasciato liberi di scegliere tutto.

Avevamo delle restrizioni solo sulla tavola: eravamo in epoca Covid quindi doveva essere di 7 metri per tenere il distanziamento. Prima abbiamo fatto delle prove a cena con degli amici. È stato molto divertente, anche faticoso — è un lavoro vero e proprio, si gira tutto il giorno. Però la troupe è davvero fantastica, ci hanno aiutato anche a impiattare e ad aiutare e ci spronavano, abbiamo fatto tanta amicizia. Con i giudici abbiamo socializzato meno perché erano più impegnati con le riprese ma molto carini anche loro. La prima cosa che Csaba ha visto entrando in casa è stato Edwin che stirava la tovaglia ed è rimasta molto impressionata! In generale non si sente la competizione. Anche l’altra coppia è stata accogliente e gentile e c’era un clima così disteso che nessuno cercava di essere migliore dell’altro. Quando abbiamo vinto un po’ mi è dispiaciuto per gli altri. Ci sentiamo ancora sui social e speriamo di rivederci.”

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