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Cibo

Tutto quello che avete sempre voluto sapere sul latte umano

Strana e allo stesso tempo familiare, molti la considerano una "bevanda" come le altre. Abbiamo fatto qualche domanda sul tema a uno specialista.
Alexis Ferenczi
Paris, FR
La Madonna del Garofano, Albrecht Durër (1516)

Nel 2015, il mondo ha scoperto l'esistenza del Bonyu Bar, un indirizzo sperduto alla periferia di Kabukicho, quartiere di Tokyo che la Guide du Routard descrive come «un po' pericoloso». All'interno di questa bettola, che propone ai suoi clienti di consumare latte umano, si può ordinare un bicchiere di bevanda materna a circa 15 franchi, nutrendosi direttamente "alla fonte" di una delle tre madri che riforniscono il locale.

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Si calmino immediatamente i feticisti del latte: non c'è nessuna possibilità di vedere un emulo del Bonyu Bar aprire facilmente in Europa. Ad esempio in Francia, il commercio di latte umano dentro un contenitore - che sia una tetta o un bicchiere da shottino - è severamente vietato dalla legge. Sì, perché il consumo di latte umano risponde a un insieme di codici e questioni sia economici che etici. È quello che Mathilde Cohen tenta di analizzare nel suo studio "Il latte umano è un alimento come gli altri" pubblicato nell'opera Que manger? Normes et pratiques alimentaires, con la supervisione di François Dubet, per le edizioni La Découverte.

Professore di diritto all'Università del Connecticut, Mathilde Cohen si è resa conto che, se il consumo di latte umano è ancora oggi riservato ai neonati, esiste anche una piccola fetta di mercato adulta. Nel 2014, ad esempio, il NYMag aveva rivelato che certi sportivi lo consideravano un «rimedio miracoloso». La legislazione francese considera il latte umano come una medicina e limita in modo rigoroso la sua circolazione. Abbiamo fatto qualche domanda a Mathilde sul tema, soprattutto sullo stato del "mercato" in Francia e sulla prospettiva di trovare, un giorno, dei cartoni di latte umano al supermercato.

MUNCHIES: Buongiorno Matilde, perché ha scelto di interessarsi al latte umano?

Mathilde Cohen: Quando mia figlia è nata, nel 2013, vivevo a Brooklyn. Mi sono iscritta alle newsletter e ai forum dei genitori e, nella moltitudine di annunci che ricevevo ogni giorno, sono rimasta colpita dalle giovani madri che vendevano o regalavano il proprio latte. Premettevano tutte che avevano dello "stock in eccedenza" o una "sovrapproduzione".

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Ero rimasta ugualmente colpita dalle famiglie che cercavano latte umano – coppie di papà, di genitori adottivi, di mamme che non potevano allattare per controindicazioni mediche o mamme che non avevano latte. Incuriosita, mi sono messa immediatamente a fare delle ricerche sul diritto americano e su quello francese in materia di scambio di latte, a intervistare "donatrici e riceventi" e a cercare di capire le ragioni di questi scambi.

Che cosa dice il diritto francese che ne sovrintende il consumo?

Il diritto francese non dice praticamente nulla sul latte umano. Si limita a regolamentare i lactarium (centri di raccolta, trattamento e distribuzione del latte materno, esistenti anche in Italia NdT). Ciò detto, si può ritenere che la vendita e la donazione di latte umano da privato a privato sono implicitamente vietati, se lo si concepice come un prodotto del corpo umano al pari di sangue, organi, sperma, ovociti…

Secondo il Codice Civile «Il corpo umano, i suoi elementi e i suoi prodotti non possono diventare oggetto di diritto patrimoniale», il che potrebbe significare che il latte non può essere venduto e scambiato da privato a privato senza passare per un lactarium.

In effetti, secondo l'articolo 16-1 del Codice Civile «Il corpo umano, i suoi elementi e i suoi prodotti non possono diventare oggetto di diritto patrimoniale», il che potrebbe significare che il latte non può essere venduto e scambiato da privato a privato senza passare per un lactarium.

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Come descriveresti il mercato attuale del latte umano in Francia?

Al momento esistono due mercati: uno ufficiale e legale, quello dei lactarium, e l'altro, sotterraneo e potenzialmente illegale, degli scambi peer-to-peer.

Il primo in realtà è un monopolio di Stato. Dal 1948 esistono degli stabilimenti, quasi sempre pubblici, incaricati di raccogliere il latte dalle donne che allattano (rigorosamente selezionate in base a un approfondito questionario di salute e dei test) di trattarlo (pastorizzandolo, facendogli test batteriologici, imbottigliandolo… ) e di distribuirlo ai servizi di neonatologia degli ospedali francesi.

Maternité ou Trois femmes au bord de la mer, Paul Gauguin (1899)

Il secondo è un mercato nero attraverso cui alcune donne vendono il latte direttamente alle famiglie. Non è regolamentato - sono le donatrici stesse a fornire dettagli sulle loro condizioni di salute - e si muove principalmente attraverso Internet.

La comparsa di un mercato parallelo non ha dimostrato che i lactarium non bastano più?

A quanto ne so Francia i lactarium funzionano molto bene e coprono i bisogni dei neonati prematuri o malati. Rappresentano un modello in termini di funzionalità ed efficienza. Il problema, se ce n'è uno - e su questo tema le opinioni divergono molto - è se esiste una domanda di latte umano al di fuori di questi bisogni.

Esiste una domanda, per quanto marginale, da parte dei consumatori adulti. Dei pazienti affetti da cancro, degli sportivi o addirittura dei feticisti.

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Esiste una domanda, per quanto marginale, anche da parte dei consumatori. Un gruppo eterogeneo composto da pazienti affetti da cancro (le proprietà immunologiche del latte umano aiuterebbero a mitigare gli effetti secondari della chemioterapia e addirittura a facilitare la guarigione), degli sportivi (come bevanda di recupero per aiutare lo sviluppo muscolare) e dei feticisti (per i quali il latte umano è un oggetto erotico).

La domanda quindi è: bisogna trasformare i lactarium affinché si rivolgano a un pubblico più ampio? Oppure bisognerebbe creare dei lactarium ancora più strettamente regolari per affrontare questa nuova richiesta?

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In Francia, nel futuro prossimo, sarà possibile vedere il latte umano diventare un prodotto disponibile anche nei supermercati?

Non è una prospettiva fantascientifica. Negli Stati Uniti e in qualche altro paese - non la Francia - è possibile per imprese specializzate vendere del latte umano pastorizzato, o sterilizzato, in confezioni del tutto simili a quelle del latte di mucca. Esistono almeno quattro compagnie che vendono latte umano sul territorio americano attraverso i loro siti web: Prolacta, Medolac, Ambrosia e la International Milk Bank.

Queste società non mettono i loro prezzi online, ma da quanto dicono alcuni commentatori Prolacta, ad esempio, vende il suo latte ad almeno 338 dollari (280 euro) al litro. Sapendo che un bambino di meno di sei mesi consuma tra i 650 ai 900 ml di latte al giorno, possiamo immaginare quanto dovremmo spendere per nutrirci esclusivamente di latte umano commerciale.

Grazie delle tue risposte, Mathilde.


Mathilde Cohen insegna diritto alla University of Connecticut School of Law. Ha pubblicato molti articoli sul tema, tra cui « Regulating Milk. Women and Cows in France and the United States » che potete leggere gratuitamente qui.

Que manger ? Normes et pratiques alimentaires, con la supervisione di François Dubet, è stato pubblicato dalle edizioni La Découverte.