Mark Allen Johnson fotografa tutto ciò che è sbagliato

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Mark Allen Johnson fotografa tutto ciò che è sbagliato

Mark si fa strada in situazioni assurde e per lo più illegali, fotografa tutte le persone coinvolte e alla fine, non si sa come, riesce a riportare a casa la memory stick senza essere denunciato o ucciso.

Quello lì con quei pacchi marroni presumibilmente contenenti droga è Mark Allen Johnson. E questo è ciò che fa Mark. Mark si fa strada in situazioni assurde e per lo più illegali, fotografa tutte le persone coinvolte e alla fine, non si sa come, riesce a riportare a casa la memory stick senza essere denunciato o ucciso. È un personaggio incredibile. Ha un talento che lo ha reso il fotografo/produttore di riferimento di canali come Discovery Channel, Maxim e Rolling Stone, e adesso anche me, anche se non l'ho pagato. Gli ho chiesto perché è così ossessionato dal crimine e come fa a fare ciò che fa, ma soprattutto come fa a uscire vivo dalle grinfie di despoti, trafficanti, criminali e gangster. Come fa a mantenere la lucidità? Come ha spiegato al telefono da LA, lasciarsi con la fidanzata è più dura di una zona di guerra.

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VICE: Ehi Mark, come mai sei così ossessionato dal crimine?
Mark Allen Johnson: Be', ho avuto una storia difficile. Avevo la sindrome di Tourette, e vivevo fuori Seattle, quindi per me era praticamente impossibile frequentare altre persone. Le scuole, le autorità, i genitori non capivano, e io ero sempre il tipo strano. La mia famiglia aveva una mentalità completamente diversa. Erano semplici lavoratori, gente che non si prendeva dei rischi, e io mi sentivo molto solo con loro. Penso sia per questo che da bambino avevo paura di tutto, finché non ho deciso di abbracciare le paure invece di nasconderle. Quando ho cominciato a seguire le persone che mi facevano paura mi sono reso conto di avere qualcosa in comune con loro. È stata la prima volta in cui ho sentito di avere qualcosa in comune con qualcuno.

Qual è stata la prima storia che hai seguito?
Dentro una prigione. In quel periodo le prigioni non erano molto trattate sui media, quindi non venivano inondate di richieste ed erano più disponibili a concedere permessi a uno come me. Dovetti comunque dire una bugia riguardo circa la mia esperienza—per chi lavoravo, da quanto. Fu la mia prima grossa sfida. Detto questo, non mentirei mai su qualcosa. Non lo farei mai e poi mai. Con le persone che intervisto sono onesto a costo di morire.

Parliamo della fiducia che ti danno persone a caso. Qual è il segreto?
Per me il giornalismo è simile al sesso. Sei in un bar e ti avvicini ad una ragazza pensando "come riesco a convincerla a parlarmi"? Se la approcci in modo sensibile, ti devi chiedere quale sia il modo migliore per colpirla—cosa vuole questa persona? Se non riesci a capire quale potrebbe essere il loro tornaconto, non avrai mai una storia.

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Per Discovery Channel hai seguito un uomo che produce steroidi illegali. Usando la metafora della ragazza in un bar, come hai fatto a ricavare quella storia?
Ok, allora, innanzitutto penso che chiunque voglia raccontare la propria storia. Nel caso di quello degli steroidi, era una questione di passare del tempo con lui e conoscerlo senza mai toccare il tema delle riprese. Dopo un po', quando si è creata una fiducia reciproca, lui è venuto da me e mi ha chiesto cosa pensassi di lui. "Sono interessante?"

Cosa ne avrebbe guadagnato lui?
Quello che ho capito su gran parte dei criminali è che credono sempre di essere bravi a fare ciò che fanno. E lo sono, ma non possono mostrare a nessuno ciò che fanno anche se spesso vorrebbero. Quindi dalla prospettiva del produttore di steroidi, lui può condividere la sua storia, dal suo punto di vista, con qualcuno che non lo giudicherà. Ha la possibilità di vantarsi un po'. Io non mi vanto, ma penso che con un po' di pazienza riuscirei a far parlare chiunque in ogni posto, essendo onesto e facendo capire a chi ho davanti che anche io ho le sue stesse paure.

Le sue stesse paure? Ma tu sei un bianco di estrazione borghese.
Certo, ma penso che chiunque si sia trovato in situazioni difficili, da un poliziotto a un gangster o un fotografo di guerra, abbia dovuto prendere decisioni diverse da quelle della sua quotidianità. Secondo me quei momenti ti definiscono veramente come persona. Quindi se vedi qualcuno in un momento del genere non lo devi giudicare: devi vederlo per quello che è, anche se hanno fatto scelte etiche sbagliate. Non so se ha senso, ma per me è così.

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Hai mai paura?
Ho sempre paura, ma te lo dico, per me conta più la paura di fallire. Sai, recentemente ho dovuto lasciar perdere alcune cose. Non voglio scendere nei dettagli, ad ogni modo era la prima volta che mollavo per davvero. E la ragione è che mi sono reso conto che erano situazioni troppo pericolose, una strada senza ritorno. Ebbene, queste sono le situazioni peggiori, perché non c'è niente che mi spaventi più del mio stesso giudizio.

Come le gestisci? Riesci a farti indietro?
Ecco, quello è un altro punto. Penso che in un certo senso queste esperienze mi abbiano rovinato la vita. È come una dipendenza dalle droghe. Niente è eccitante, se non è pericoloso. Nella vita normale ormai trovo ben poco di interessante.

Sembra terribile.
Sì e ti dirò, ho appena avuto una relazione con la ragazza migliore del mondo ma sono una persona difficile. Non riesco a rilassarmi, e questo ha distrutto la mia relazione. Lei era lì per me, e io dicevo di essere lì per lei, ma in realtà non c'ero. Mi serve sempre la sfida per conquistare una ragazza, o per scrivere una storia, o per fare qualche soldo quando non ho una lira, e senza quella sfida, quando le cose vanno bene, ho molte difficoltà. Sto cercando di mettermi alla prova in altri modi, ma è difficile.

Quindi non hai ancora trovato qualcos'altro?
No, la risposta è semplicemente no.

Smetteresti di fare quello che fai per riavere questa ragazza?
Penso che potrei ma… Lascia che ti dica qualcosa su di me, e spero che non sembri da stronzo, ma tutto ciò che mi resta è la fiducia in me stesso. È quello che mi permette di parlare con i criminali, e che mi ha fatto conquistare la ragazza che volevo, che mi ha portato al successo. Se smetto di avere successo smetto di essere quello che sono, e a quel punto non potrò più avere quella ragazza. È così che va.

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Quindi se questa ragazza stesse leggendo questo articolo, che cosa le diresti?
Direi che… l'unica cosa che mi ha mai spaventato più di me stesso, è lei. Amarla, amarti veramente. E l'incapacità di gestire quella paura ha fatto sì che ti perdessi. Ecco. È così.

Aspetta…te ne sei appena reso conto?
Che cosa intendi con appena? Sì, è così.

È stato bello. Grazie per averlo condiviso con me. Grazie.
Chi meglio di un completo sconosciuto per rivelare qualcosa di personale?

Per vedere altre foto di Mark Allen Johnson vai su relentlessphoto.com. Segui Julian su Twitter: @MorgansJulian