Cibo

Questa pillola da 1,20 euro contro l'hangover funziona davvero?

Ho improvvisato una sorta di esperimento per scoprire se la pillola Myrkl può far svanire davvero l'hangover, e ne ho parlato con degli esperti.
Daniele Ferriero
traduzione di Daniele Ferriero
Milan, IT
Myrk, il prodotto e la confezione.
Myrkl pubblicizza il suo prodotto come in grado di scomporre il 70% dell'alcol in corpo nel giro di un'ora. Foto: Rhys Thomaspu

Ho dato quindi un’occhiata al sito di Myrkl, dove viene spiegato che la pillola scompone il 70% dell’alcol nel giro di un’ora.

Mi piace bere qualche pinta con gli amici, con la famiglia e persino da solo. Mi piacciono persino i drink analcolici, anche se di meno. Quello che non sopporto è l’impatto dell’alcol sulla salute, oppure l’hangover del giorno dopo. In effetti, sono quel tipo di persona che, per evitare il peggio, si prende una compressa effervescente di elettroliti e si cucina qualcosa al volo prima di andare a letto.

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Ovviamente, quando ho letto un titolo come “New £1 pill 'that prevents hangovers' launches in UK after 30 years of research” (Dopo 30 anni di studi e ricerche, nel Regno Unito è stata lanciata una nuova pillola da poco più di 1 euro in grado di ‘prevenire l’hangover’), i miei occhi si sono illuminati e lo stesso ha fatto il fegato.

Ho dato quindi un’occhiata al sito di Myrkl, dove viene spiegato che la pillola scompone il 70 percento dell’alcol nel giro di un’ora. In più costa circa un euro e venti [con consegna anche in Italia], e basta prenderne una, benché il pacchetto ne contenga due—si tratta di una spesa ragionevole, insomma.

Nel nome della scienza, ho deciso di provare questo prodotto. Ho anche chiesto qualche consiglio al professor Alan Wayne Jones—un ricercatore e accademico che si occupa di tossicologia forense e fisiologia umana in relazione al consumo di alcol—su come impostare un esperimento semi-rigoroso.

“Dovrai fare l’esperimento almeno due volte,” mi spiega, “una assumendo la sostanza e un’altra volta senza assumerla. Si tratta di un esperimento incrociato col medesimo soggetto.” Uscire a bere due volte di seguito? Non me lo sono fatto ripetere.

Il giorno del test ho mangiato del porridge a colazione e un gigantesco kebab a pranzo, alle 13. Alle 17.45 sono uscito da lavoro e mi sono infilato nel mio locale preferito. Quindici minuti dopo la seconda pinta di birra, ho seguito le istruzioni e ho provato un etilometro, ottenendo un tasso alcolemico di “0,08%” (Blood Alcohol Concentration: BAC), che nel Regno Unito è il limite alla guida. (Tra l’altro un limite piuttosto tollerante, se consideriamo che mediamente nel mondo si attesta sullo 0,06%.)

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Etilometro e birra

Etilometro e birra

In ogni caso non ho alcuna intenzione di guidare, stasera. Dopo la terza pinta ho cominciato ad essere davvero fuori. Arrivato alla quarta il tempo ha cominciato a rallentare e ho ottenuto un tasso alcolemico di 0,18%, che in Inghilterra equivale ad essere ubriachi dal punto di vista legale.

Ho poi camminato 40 minuti per incontrare un po’ di gente con cui lavoro e farmi un po’ di drink. Credo di aver bevuto almeno quattro drink, arrivando a otto totali… anche se non sono sicurissimo del conteggio.

Tornando a casa tocco quota 0,24% di alcol in corpo, mi ribalto malamente per strada da solo e mi dimentico di scattare foto ai risultati dell’etilometro. In ogni caso, mi mangio pollo con patatine e maionese, finalmente arrivo a casa e alle 00.45, prima di crollare a letto, la nuova misurazione arriva a 0,21%.

Nonostante siano passate nove ore dall’ultima birra, la mattina alle 8 l’etilometro mi rimanda un 0,05%, che in molti paesi mi renderebbe comunque sopra il livello consentito dalla legge. Mi sento disidratato e intontito e mi riesce difficilissimo fare qualsiasi cosa che non sia pensare al cibo, preoccuparmi per il mal di testa, sudare freddo e avere il terrore di ciò che potrei aver detto la sera prima. Voto sull’hangover: 6,5 su 10.

L'autore con la pillola Myrkl.

L'autore con la pillola Myrkl.

Per la seconda tornata del mio esperimento mangio le stesse cose della volta precedente, ma prendo una pillola circa un’ora prima della prima birra, come da istruzioni. In questo caso, totalizzo meno birre dell’altra volta (sei invece di otto), ma sono più alcoliche.

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Dopo la seconda pinta raggiungo uno 0,12%. Non benissimo, considerando le promesse del prodotto. Alla terza arrivo a 0,14% e sono piuttosto alticcio: la vita è bella e io mi bevo altre due pinte di birra. Dopo la quinta, le cose si fanno interessanti. Mi sono mangiato una pizza e l’etilometro continua ad attestarsi su 0,14%, dunque o la pizza è miracolosa o il mio corpo sta scomponendo l’alcol a un ritmo ben più veloce del solito.

A questo punto me ne vado a casa e crollo, per poi svegliarmi alle 2.30 del mattino e provare l’etilometro: 0,11%. Alle 9 di mattina mi dice che sono al di sotto del livello che mi impedirebbe di mettermi alla guida. Mi sento intontito ma non in modalità zombie, riesco a lavorare ed essere normale. Mi pare quasi una giornata come le altre, quelle in cui non bevo, e mi passa ogni residuo per mezzogiorno. Voto hangover: 3 su 10.

In sostanza, più velocemente l’alcol viene “smontato” e meno l’hangover sarà pesante. Ciò suggerisce che la pillola “in teoria può funzionare.”

Dunque, cosa è successo: Myrkl funziona o è tutta questione di fortuna? Ho contattato i produttori, ma hanno rimandato l’intervista e alla fine hanno smesso di rispondere. Per fortuna però è arrivato in mio soccorso il professor Andrew Scholey, psicofarmacologo e consulente specializzato nei doposbornia.

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“Si tratta di dati piuttosto interessanti,” conferma. “Ovviamente, non si possono trarre troppe conclusioni da due singole occasioni. Per fare l’esperimento più seriamente avremmo dovuto prendere una cinquantina di persone, far assumere a una metà il prodotto la prima sera, e nessuna pillola la seguente, per poi fare esattamente l’opposto con l’altra metà.”

In più, ha tenuto a rimarcare che ho bevuto birre differenti in momenti diversi, ovvero ci sono state delle variabili che avrei potuto controllare meglio per creare un esperimento più rigoroso. Sfortunatamente, non ho 50 persone amiche per rifare il test. Scholey ha però controllato gli ingredienti del prodotto e mi ha spiegato come funziona e cosa è successo al mio corpo.

“Diverse ricerche suggeriscono che il tasso di eliminazione dell’alcol possa influire sulla pesantezza dell’hangover,” spiega. In sostanza, più velocemente l’alcol viene “smontato” e meno l’hangover sarà pesante. Ciò suggerisce che la pillola “in teoria può funzionare.”

Secondo le persone dietro a Myrkl, l’acido acetico rilasciato dal fegato quando scompone l’alcol è la causa dell’hangover. “Punto di vista interessante, visto che in realtà non ne sappiamo bene la causa,” sottolinea Scholey. “Anche se si pensa che sia così, mancano i dati e le prove. La conclusione apparentemente più promettente è che gli hangover peggiori derivino da un’infiammazione, una risposta auto-immune.”

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Detto questo, pensa che gli ingredienti probiotici della pillola siano “piuttosto interessanti,” considerando l’interesse scientifico attuale nei confronti del microbioma e le conseguenze sulla salute. “Potrebbe esserci qualche spunto intelligente in questo senso,” riflette. “Mi piacerebbe però poter vedere uno studio su larga scala prima di farmi convincere che funziona.”

Cosa ne pensa del mio hangover più leggero? “Molto interessante,” ribatte, e io concordo. Gli chiedo se secondo lui questo prodotto può avere senso o meno. “Direi che è promettente,” risponde, “ma devo aggiungere la solita solfa da scienziato: c’è bisogno di più ricerca e di studio.”

Concordo anche in questo caso. Sono ottimista, ma non ho modo di dire se si tratti della pillola miracolosa che tutti attendono. E non ho intenzione di trasformare le mie prossime serate in un esperimento ambulante col solo scopo di capirlo. Proverò però l’ultima pillola rimasta… giusto per vedere cosa succede.

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