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I negoziati per il TTIP tra Europa e Usa sono falliti, dice la Germania

Già a maggio dei leak avevano rivelato le differenze "inconciliabili" delle posizioni di Stati Uniti e Unione Europea su alcuni punti chiave. Oggi, però, il trattato sembra definitivamente saltato.
Il ministro tedesco dell'economia Sigmar Gabriel. [Foto via Center for American Progress Action Fund]

Il ministro dell'economia tedesco Sigmar Gabriel ha annunciato il fallimento dei negoziati tra Stati Uniti e Unione Europea sul Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti, meglio noto come TTIP.

In un'intervista alla emittente ZDF, Gabriel ha dichiarato che "i negoziati con gli Stati Uniti sono praticamente falliti perché noi europei non vogliamo piegarci alle richieste americane."

Il vicecancelliere ha poi aggiunto che finora le due parti non sono state in grado di raggiungere un accordo su neanche uno dei punti in discussione.

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Il TTIP è un accordo di libero scambio commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti. Partiti nel 2013, i negoziati si sarebbero dovuto concludere entro il 2015—almeno stando alla tabella di marcia originale.

I suoi promotori puntano a integrare i mercati, abbattere le barriere doganali e rimuovere le differenze di norme che regolano diversi settori economici.

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In questo modo, secondo il Consiglio dell'Unione Europea, il trattato dovrebbe "aumentare gli scambi e gli investimenti tra l'UE e gli Stati Uniti realizzando il potenziale inutilizzato di un mercato veramente transatlantico, generando nuove opportunità economiche di creazione di posti di lavoro e di crescita mediante un maggiore accesso al mercato e una migliore compatibilità normativa e ponendo le basi per norme globali".

Dal giorno del suo annuncio il TTIP ha attirato anche numerose critiche, soprattutto da parte di chi crede che l'accordo possa danneggiare i diritti dei consumatori su entrambi i versanti dell'Atlantico e favorire le grandi aziende multinazionali.

Tra i punti più controversi ci sono la possibile liberalizzazione del mercato dei prodotti agricoli geneticamente modificati, il continuo utilizzo dei tribunali privati (ISDS) per risolvere le dispute tra aziende e stati e la commercializzazione di farmaci meno sicuri.

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A essere criticata è stata anche la modalità in cui si sono svolti i negoziati, mantenuti dall'inizio nella più totale segretezza.A rompere questo silenzio sono stati soltanto una serie di leak che hanno svelato alcuni importanti dettagli delle trattative.

Un memorandum redatto dai negoziatori europei nel campo dell'energia è stato reso noto dall'Huffington Post nel 2014. Lo scorso maggio, invece, l'ufficio olandese di Greenpeace ha pubblicato un leak di 248 pagine che delineano alcuni tra gli elementi fondamentali della posizione degli Stati Uniti.

Non è la prima volta che vengono posti seri dubbi sulla buona riuscita delle trattative sul TTIP.

Una serie di documenti interni pubblicati lo scorso maggio da Greenpeace avevano rivelato le differenze "inconciliabili" delle posizioni di Stati Uniti e Unione Europea su alcuni punti chiave.

Per esempio, nel settore della cosmesi, il memo riportava che "le discussioni rimangono molti difficili e lo spazio per gli obiettivi comuni abbastanza limitato."

Pochi giorni dopo la diffusione dei documenti, la Francia aveva preso una posizione di contrapposizione al TTIP.

"Noi non siamo per il libero scambio senza regole," aveva dichiarato il presidente Hollande. "Non accetteremo mai la messa in discussione dei principi essenziali per la nostra agricoltura, per la nostra cultura, per la reciprocità nell'accesso al mercato pubblico."

Lo scorso luglio anche il ministro dello Sviluppo Economico italiano, Carlo Calenda, aveva denunciato la difficoltà dei negoziati.

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"Il TTIP secondo me salta perché siamo arrivati troppo lunghi sulla negoziazione," aveva detto il ministro.

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Foto in apertura via Center for American Progress Action Fund su flickr in Creative Commons

Fotografo: Ralph Alswang.