Musica

La guida definitiva delle hit estive italiane del 2020, Vol. 1

Se pensavi che il lockdown avesse cancellato un'estate fatta di trombette, drink e reggaeton, preparati a un brusco risveglio.
Tormentoni Estivi
FOTO TRATTE DAI VIDEO DELLE CANZONI, VIA GRAB SU YOUTUBE

Scusate il ritardo: in genere un articolo come questo sarebbe dovuto uscire a fine giugno, ma il lockdown ha rallentato la catena di produzione e persino uno stacanovista come Rovazzi ha dovuto dichiarasi assente e rimandare a fine mese il suo nuovo progetto "a livello mondiale". Quindi, insomma, non stupitevi se solo a questo punto della stagione abbiamo una lista relativamente completa dei tormentoni estivi del 2020—è stata dura, eccome.

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Che poi uno dice: meglio così, no? Magari gli artisti avranno avuto più tempo per riflettere sulle loro proposte, spostarsi dal solito copia-incolla e raccontare il tempo che abbiamo trascorso a casa distaccandosi dall'esotismo trito, dall'elenco di drink e città del Sud del mondo.

Magari gli artisti quest’anno con il lockdown avranno avuto più tempo per riflettere sulle loro proposte, spostarsi dal solito copia-incolla e distaccarsi dall'esotismo trito, dall'elenco di drink e città del Sud del mondo? Niente di più sbagliato.

Niente di più sbagliato: salvo pochi riferimenti e rare eccezioni, siamo sulle solite coordinate del pop italiano estivo di questi anni: i soliti interpreti e ritmi latini, reggaeton d'importazione e rap-pop, città esotiche, drink, sabbia, voglia di scappare via e J-Ax e Booddabash. Neanche una pandemia, insomma, è riuscita a metterci al riparo da trombette, cassa dritta e "Yo, Baby K!", ma se non altro le nuove hit a stento superano i tre minuti di durata. Tant'è: ecco la nostra guida alle migliori e alle peggiori di questa estate.

Elodie – "Guaranà"

L'anno scorso Elodie cantava “Margarita” con Marracash, adesso parla della combo fra la guaranà del titolo e tequila—tequila che, tra l'altro, nel 2019 Loredana Bertè preferiva bere mischiata con la birra San Miguel. Insomma, i tormentoni estivi stanno scavando gli angoli tropicali dei menù dei cocktail bar di Ostia Lido, ma al di là di un generatore automatico di testi ai limiti del contraddittorio ("Raccontami ogni cosa tranne i tuoi segreti", ma come?), “Guaranà” si fa voler bene un po' per l'interpretazione della stessa Elodie, che non si svende al minimo sindacale, un po' per una produzione che cresce a poco a poco con suoni urban e vagamente jungle, su cui è impossibile non saltellare.

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Menzione d'onore per la citazione di Tarantino, che non c'entra niente ma almeno non è un liquore, una città o la sensazione di libertà estiva: grazie!

Frase memorabile: "Ci siamo fatti male, la vita è strana, / uno stallo alla messicana".

Baby K (feat. Chiara Ferragni) – "Non mi basta più"

Tutti a stupirsi per il boom di affluenza agli Uffizi post Chiara Ferragni al museo, nessuno che si sia accorto del vero miracolo: “Non mi basta più”, il pezzo di Baby K in cui la influencer si limita a una manciata di insert parlati urlati, qualche giorno fa ha vinto il disco d'oro. Va da sé che, nonostante il brano contenga un sacco di elementi tipici del tormentone (a caso: ritmo latino, immagini da spiaggia come le "onde" del ritornello, voglia di scappare via, "Yo, Baby K!"), il suo successo è un altro capolavoro made in Ferragnez.

La canzone, infatti, è stata scritta per lo spot di un noto marchio di prodotti per capelli (citato anche nel testo, tranquilli), ha un video che è un enorme product placement con Baby K sdraiata sulle ali di un aereo e—al di là di un inciso elementare ripetuto allo sfinimento e del marchio della regina dell'estate—non sembra avere la naturalezza, l'aria vera d'estate e il potenziale-killer per diventare una hit. Invece, eccoci qua: Baby K come gli Uffizi.

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Frase memorabile: "Questo è il pezzo mio preferito!" (auguri, nda)

DRD, Ghali, Marracash (feat. Madame) – "Defuera"

Qual è la migliore hit dell'estate? E perché proprio “Defuera”? Sarà che finalmente fra i tormentoni sta entrando l'urban, dopo la sortita evidentemente significativa di “Calipso” lo scorso anno, ma è il pezzo più interessante di questa stagione. E dire che Ghali, quando attacca, annuncia che "sono gli anni Novanta" e—fra il revival di “Ciclone” e Achille Lauro che scova l'eurodance—ci fa spaventare un attimo: non sarà mica un altro revival dei 90s, no?

Invece DRD (che sarebbe Dardust) mette in piedi una base freschissima, che ha i rintocchi esotici ma viene desertificata da suoni sintetici e un riff ipnotico ed esotico; un po' come tutto l'immaginario della canzone, che ai riferimenti tropicali dei tormentoni e alle parole spagnole unisce le cronache di periferia, che sia la Baggio di Ghali, la Barona di Marracash o le generiche banlieue di Mahmood in un inciso micidiale—a proposito: non perde un minimo di personalità anche in un pezzo così diverso dai suoi standard, che questo sia il suo debutto nel mainstream? Nel caso, bel biglietto da visita.

Frase memorabile: "Vento tra le mura del mio quartier, / Acqua oltre la duna, uhm, Bismillah".

Giusy Ferreri, Elettra Lamborghini – "La isla"

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Nel walzer dei feat. fra interpreti e autori che ormai non ce la fanno più a lavorare soli, l'accoppiata fra Nostra Regina dell'Estate Giusy Ferreri e la Twerk Queen Elettra Lamborghini, a pensarci, era telefonata—possibile che nessuno avesse pensato prima al potenziale di una combo del genere? Forse serviva Sanremo per sdoganare del tutto Lamborghini, ma tant'è.“La isla”, probabilmente per difficoltà di adattare termini italiani a ritmi calienti, prende in blocco dallo spagnolo giocando sulle citazioni ("Papi papi, te lo giuro"), fa reggaeton di importazione purissima, cita il "mare", la "notte", "cantare" in spiaggia e, a conti fatti, è uno statement.

Perché in tanti ci provano, a fare il tormentone col ritornello da airplay e i balletti da barrio; ma Elettra e Giusy, da anni, sono le uniche a riuscirci con disinvoltura e—fa strano dirlo—credibilità. Che l'"Elettra, Elettra Lamborghini"" dell'intro stia per scalzare lo "Yo, Baby K" dal podio? Musica, e gli altri scompaiono.

Frase memorabile: "Mamma lo diceva: sei carino ma non ricco".

Mahmood (feat. Sfera Ebbasta, Feid) – "Dorado"

Perlomeno come produttore, il vincitore dell'estate è comunque Dardust, perché è l'unico che sa giocare con le contaminazioni. “Dorado”, anche più di “Defuera”, mescola luoghi e sonorità—il pop latino che si porta dietro Feid, la street attitude della periferia milanese, gli echi delle sabbie dell'Egitto—per dare una lezione di street pop, unendo il gusto zarro per gli anelli d'oro alle dita con la passione per la melodie killer.

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È un pezzo con un Mahmood fighissimo anche più di quanto il video in cui balla nel museo egizio di Torino faccia credere e uno Sfera Ebbasta in modalità Bad Bunny, pronto per la conquista del mondo. Intanto, comunque, si gode questo giro in limousine fra le piramidi.

Frase memorabile: "Se 'sto mondo fosse un mercato / io sarei l'anello più caro".

Irama – "Mediterranea"

Non ho ben capito perché Irama in “Mediterranea” parli, appunto, di una "musica mediterranea", quando in realtà il pezzo, se si esclude una coda persino tribale, è sudamericano fino al collo, con i suoi echi tropicali, il riff caraibico e la pulsazione in zona Puerto Rico. Mettiamoci anche il video in cui, con lo sguardo languido quanto il testo, che (a parte i richiami a Fratello Sole, sorella Luna) è un inno melodrammatico alla seduzione estiva, il cantante sembra un cowboy brasiliano, ha una pistola laser e si muove fra ballerini, deserto e saloon.

Insomma: Irama sta un po' ovunque tranne che nel Mediterraneo, ma il pezzo funzionerà anche perché è esempio di quel rap liofilizzato made in Amici che ciclicamente diamo per spacciato, e che invece ogni estate riesce a farsi i suoi numeri.

Frase memorabile: "E quando il sole chiede / alla luna 'dove andrò?', / andrò dovunque andrai, altrove no".

J-Ax – "Una voglia assurda"

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Come ogni estate lo zio Ax—in virtù di ciò che ha fatto con gli Articolo 31 (e, forse, di ciò che sostiene di fare ogni inverno)—si sente autorizzato a "non prendersi sul serio" con l'ennesima hit da cantare a squarciagola in spiaggia e un testo che ricorda, per la millesima volta, quanto sia liberatoria l'estate, con quelle scene da villaggio turistico in cui la gente in piscina si schizza a vicenda, come in preda a un raptus per divertimento. Insomma: mentre tutti guardano a Sud, il Nostro, ruspante come sempre, si guarda i piedi.

Ma un merito “Una voglia assurda” ce l'ha: nel copia-incolla generale, Ax applica il solito modello alla pandemia. Qualcuno potrebbe dire che se ne approfitta, ma è una delle poche canzoni a considerare che, sì, siamo stati tre mesi in casa, con tanto di videoclip-colossal non richiesto che non ci fa rimpiangere il grande assente Rovazzi.

Per il resto, in apertura a questa Ostia lido versione-covid dice che "la libreria di Netflix l'ho finita / ora voglio fare binge watching alla vita", che più o meno significa "stare tra la gente, urlare come in curva, / cantare ‘Acqua Azzurra’ (Acqua azzurra, acqua chiara, NdA) nudi in riva al mare". Più in là, ribadisce che se vogliamo prenderlo a schiaffi dobbiamo farlo "coi guanti" perché ormai ha una certa esperienza; poi fa il verso ai cari comunisti-col-Rolex™ ("anche il fan di Brunori Sas ora sogna il club e Gig D'Ag"); e infine sbrocca dopo una quarantena coi programmi di Barbara D'Urso minacciando di fare l'elica col cazzo ai suoi inviati—che dire, è la sua "voglia assurda", no?

Frase memorabile: "E se in cielo vedo l'inviata di Non è la D'Urso, / mi tiro giù il costume e le faccio l'elicottero".

Patrizio è su Instagram.

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