Salute

Ho il diabete: ecco come gestisco i suoi effetti collaterali durante il sesso

Le conseguenze sulla vita sessuale del diabete sono tutt'altro che rare o insignificanti. Ma sono ancora molto trascurate da ricerca e medici.
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Foto di Beatriz Vera / EyeEm via Getty Images.

Secondo alcune stime, più del 9 percento della popolazione mondiale è affetta da diabete, un termine ombrello che include condizioni diverse ma accomunate da una disfunzione nel modo in cui il corpo reagisce o produce insulina, un ormone secreto dal pancreas che regola la quantità di zucchero nel sangue. Nonostante il diabete sia una delle condizioni croniche più comuni al mondo, molte delle conseguenze che ha sulla vita delle persone sono trascurate da ricerca e personale medico—e tra queste ci sono quelle legate al sesso.

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Questa rubrica si concentra proprio sulle conseguenze di determinate condizioni, mediche e non, sulla vita sessuale delle persone.

I problemi sessuali associati al diabete non sono né rari né insignificanti. Anzi, molti dei sintomi comuni del diabete possono già condizionare la vita sessuale di una persona. Livelli eccessivi di zucchero nel sangue (iperglicemia) legati a una sindrome diabetica non curata o trascurata possono dare annebbiamento mentale, affaticamento, sete estrema, vista sfocata, nausea e fiato corto. Livelli di zucchero troppo bassi (ipoglicemia), dovuti a cure inappropriate, possono portare a stato confusionale, fatica, problemi alla vista, ansia, tremori, sudorazione e, in casi estremi, attacchi epilettici. Entrambi gli stati rendono molto difficile provare eccitazione sessuale.

Più specificatamente, molte persone diabetiche dicono di avere problemi relativi a libido, eccitazione, sensazioni e orgasmo, di sviluppare infezioni alle vie urinarie e da funghi spesso e di soffrire di problemi legati alla vescica, come l’incontinenza. Le persone con pene possono soffrire di eiaculazione retrograda, che si verifica quando il liquido seminale fluisce indietro verso la vescica anziché all’esterno del corpo, attraverso l’uretra; sono anche maggiormente esposte al rischio di sviluppare la malattia di La Peyronie, che provoca una curvatura estrema e dolorosa del pene. Chi indossa strumenti di monitoraggio dei livelli di zucchero o microinfusori di insulina deve tenerli in considerazione durante i movimenti di un rapporto sessuale. E per quanto una gestione efficace possa tenere a bada molte delle complicazioni, alcune persistono.

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La mancanza di attenzioni verso queste condizioni è un problema, ed è anche difficile per una persona capire da sola come gestirle, al netto della terapia base. Per esempio: una libido costantemente bassa potrebbe riflettere ansia, depressione e problemi di percezione di sé legati al dover convivere con il diabete. O potrebbe essere dovuta a danni del sistema circolatorio. O essere un effetto collaterale di farmaci. Ognuna di queste cause richiede un intervento diverso.

Gruppi di attivisti cercano da tempo di colmare queste lacune fornendo informazioni sulle conseguenze del diabete sulla sfera sessuale, spesso con consigli strutturati al dettaglio sul problema specifico. Ma le testimonianze di coppie che affrontano insieme la situazione sono ancora poche. VICE ha parlato con Laura Bull, affetta da diabete di tipo 1, e con il suo compagno, James Harrod.


Laura Bull: Mi è stato diagnosticato il diabete cinque anni fa. Avevo ricorrenti infezioni urinarie che non riuscivo a debellare e ho fatto un esame degli zuccheri nel sangue su consiglio medico. I livelli erano quattro volte la norma, così mi hanno prescritto le iniezioni di insulina.

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Mi sono accorta di avere anche altri sintomi e ho iniziato a prenderne nota: i carboidrati mi facevano venire sonno, così ho smesso di mangiarli. Ho perso tantissimo peso, ma pensavo fosse per la nuova dieta. Bevevo diversi litri di acqua al lavoro, ma pensavo fosse conseguenza delle infezioni urinarie. Ognuna di queste cose era parte della mia normalità, ma in realtà non stavo affatto bene.

James Harrod: Ci siamo messi insieme due mesi dopo la diagnosi. Abbiamo parlato di diabete nella nostra prima conversazione su Tinder. A me piace cucinare dolci, per cui le ho detto, “Una volta ti faccio una torta.” E Laura ha risposto, “Ho il diabete, non potrei mangiarla.”

Laura: A quel punto, pensavo ancora che avere il diabete significasse non poter mangiare cose come le torte (non è del tutto vero). Ho sempre parlato apertamente della mia salute, mentre molte persone cercano di nascondere i loro problemi, soprattutto ai primi appuntamenti.

Al nostro secondo appuntamento siamo usciti a mangiare fuori e io avevo iniziato da poco ad aggiustare l’insulina in base a cosa volevo mangiare, che in pratica consiste nel contare i grammi di carboidrati. Abbiamo preso una pizza gigantesca.

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James: Era una pizza davvero buona… 

Laura: Ho pensato, non ho ho idea di quanta insulina devo iniettarmi. Ma James ha subito detto “sono 120 grammi di carboidrati,” perché era abituato a contare i macro-nutrienti per la palestra. Agli appuntamenti successivi, calcolava i carboidrati e i dosaggi dell’insulina per i pasti che cucinavamo insieme senza che neanche glielo chiedessi. Dall’inizio, abbiamo gestito il mio diabete insieme. Faceva tutto il possibile per rendere la mia vita più semplice. 

James: In quanto partner di una persona diabetica—o che ha una disabilità o una condizione medica cronica—devi fare domande e compiti a casa. Io so che non posso essere il tuo pancreas…

Laura: [Ride] Ci hai provato, però! 

James: Ma faccio quel che posso. Onestamente, rende anche la mia vita più semplice. Quando non convivevamo, se passavamo un pomeriggio o una sera insieme era sempre più piacevole per entrambi se tu stavi bene. All’inizio della nostra relazione facevamo sesso o parlavamo di sesso e tu magari avevi un picco o un calo di zuccheri, che ci costringeva a fermarci.

Laura: Avevo anche paura delle infezioni urinarie, all’inizio, per via di quanto erano frequenti prima della mia diagnosi. Qualche mese dopo l’inizio della nostra relazione avevo problemi di secchezza e dolore e spesso dopo il sesso arrivata un’infezione urinaria. A un certo punto, passavamo tra le sei e le otto settimane senza sesso per permettermi di guarire dalle infezioni.

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James: Non abbiamo mai avuto conversazioni importanti su questa cosa. È un processo organico. Diciamo “Ok, abbiamo fatto sesso e ti è venuta un’infezione, come facciamo per evitare che succeda di nuovo?” Oppure, “Hai avuto un attacco ipoglicemico durante il sesso. La prossima volta ci assicuriamo di tenere dei dolcetti vicino al letto.”

Laura: Siamo fisicamente attivi; prima della pandemia, andavamo in palestra insieme. La nostra comunicazione post sesso è simile a quella che avviene in relazione a qualsiasi attività fisica. Mi sento sempre a mio agio nel dire a James di cosa ho bisogno. Tipo, “Ho bisogno di una pausa, devo mangiare qualcosa di dolce.”

In genere, nel momento in cui ho un crollo degli zuccheri, mi passa la voglia di continuare a fare sesso; tremo, non riesco a concentrarmi e sbiascico le parole o dico cose strane. Quindi ci fermiamo e basta.

James: Man mano che è migliorata la gestione del diabete, picchi e cali glicemici, insieme alle infezioni urinarie, sono diventati più rari. Abbiamo anche cambiato la tua dieta in una più sana e con più acqua.

Laura: Le infezioni urinarie erano la cosa più antipatica, però. Ho finito per sviluppare dei rituali tipo lavarmi istantaneamente dopo il sesso.

James: Questa cosa condiziona un pochino la nostra intimità, perché se Laura va in bagno sempre subito dopo il sesso, non ci facciamo le coccole. Facciamo più spesso sesso la sera e ora che lei finisce in bagno e torna in camera, io mi sono addormentato. [Ridono entrambi]

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Laura: Assumo anche antibiotici e compresse di mirtillo per un paio di giorni dopo il sesso. Non posso mangiare niente di troppo zuccherino dopo un rapporto, o aumento il rischio di infezione. E abbiamo tutta una serie di lubrificanti a portata di mano per contrastare la secchezza.

James: Certe volte, il diabete limita ancora i momenti in cui possiamo fare sesso. Tipo, se hai una giornata con molti squilibri glicemici, io evito proprio di provarci perché non voglio aggiungere variabili a un calcolo già difficile.

Laura: In genere sono pronta per andare a dormire alle nove di sera, perché uso un sacco di energie per gestire e pianificare la mia vita intorno al diabete. Nei giorni no, mi addormento anche alle sette di sera. Certe volte non c’è proprio l’opportunità di fare sesso dopo il lavoro.

James: Sono capitati giorni in cui non volevi neanche provarci perché avevi paura di condizionare i livelli di zucchero nel sangue.

Laura: Circa un anno e mezzo dopo la diagnosi sono passata dalle iniezioni a un microinfusore di insulina. Mi ha aiutato un sacco nel tenere i livelli di zucchero costanti. Sono piuttosto sicura del mio aspetto fisico, quindi non è un problema per me che la pompa sia visibile. Ma bisogna comunque prestare attenzione al tubicino e all’ago che va in profondità nel corpo.

James: Dover controllare continuamente il glucosio era comunque più problematico che stare attenta alla pompa.

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Laura: [Ride] Già, non credo neanche tu sappia da che lato del corpo è.

James: È che lo cambi tutte le settimane! 

Laura: Anche questo è vero. Bisogna comunque prestare attenzione a non strapparlo.  

James: Con la pompa, se facciamo sesso e ci accorgiamo che si è staccata, dobbiamo fermarci e capire quando è successo e quanta insulina hai perso. È facile rotolarsi da un lato e staccarla o infilare un pollice nell’anello del tubo per sbaglio. Mi spiace essere un po’ maldestro in questo senso.

Laura: [Ride] Be’, sono maldestra anche io, quindi…

James: Probabilmente dobbiamo la nostra vita sessuale alla fascia che indossi, da quel punto di vista.

Laura: Ho una piccola fascia che nasconde e protegge il microinfusore.

James: Anche quando non facciamo sesso penetrativo—che sia per il diabete o per qualsiasi altra ragione—sappiamo trovare delle alternative. Tipo, il sesso orale è di per sé meno complicato per noi.

Laura: Passiamo al sesso orale se vogliamo essere intimi ma non siamo sicuri di poter gestire le conseguenze di un rapporto penetrativo per qualsiasi ragione.

James: O troviamo altre attività non sessuali da fare insieme, come cucinare o guardare un film. Anche solo uscire insieme è sempre romantico e speciale per noi.

Laura: Stiamo molto bene. Siamo un’ottima squadra. Ci amiamo un sacco. La nostra connessione non è mai in dubbio, anche quando non possiamo essere intimi fisicamente. E sai una cosa? Stare insieme tanto per via della pandemia ha solo migliorato la nostra capacità di dialogo. La nostra vita sessuale è rocambolesca, ma troviamo sempre un modo per affrontare qualsiasi cosa insieme.