Fra le tante combinazioni casuali di parole che ci piace ripetere senza soluzione di continuità, in un non ben identificato punto fra "Trenitalia merda" e "i quotidiani non vendono più una copia" c'è anche "la satira italiana è morta."La polemica tra Scanzi e Luttazzi di questi giorni non ha fatto che riportare a galla l'idea, ma la leggenda ha radici ben salde e vuole che, dopo un ventennio di violenta repressione berlusconiana, la satira sia stata brutalmente silenziata dalla pax democristiana distesa in ogni angolo del Creato dal governo Renzi.
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La tipologia di battute più insulsa, fra quelle che ci fanno sentire migliori del prossimo, è il commento a quadrupli strati di ironia di fenomeni di massa particolarmente grevi e di cattivo gusto. Spesso è in deliziosa combo con un certo elemento di—attenzione—snobismo verso quella che viene percepita come cultura ufficiale. Non so se sia un mio limite di comprensione, però dopo qualche secondo non riesco più a distinguere uno spettatore "serio" da uno spettatore "meta" di C'è posta per te. E di sicuro non lo distingue l'auditel e non lo distinguono gli investimenti pubblicitari su quella roba.Per concludere, se adesso la situazione della satira in Italia è piuttosto buia non è perché Renzi ne abbia fatto uno strumento di potere o perché sia stata messa al confino da Silvio. I comici italiani spesso sono fermi a categorie di pensiero anziane, all'idea del "repertorio" e della caricatura, accumulando per forza di cose un ritardo sul ragionamento collettivo. Internet li brucia sui tempi di reazione, prendendogli dalle mani il commento al reale che dovrebbe essere il loro piatto forte. Peccato che il club dei comici di internet nella maggior parte dei casi non abbia gli strumenti, il talento e la profondità di analisi necessari perché la comicità prenda il peso politico e la forza che servono a trasformarla in satira.Ma forse la differenza non è così rilevante. Lo sanno tutti che basta mettere un hashtag davanti a una sbrodolata di banalità un po' mainstream ma anche un po' scorrette per far ridere le persone, no? Nel dubbio non dimenticarti: #carlocontinegroSegui Laura su TwitterSegui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: