FYI.

This story is over 5 years old.

americhe

Il Messico ha tassato il cibo spazzatura e ora la gente mangia meno schifezze

Nel 2014, il Messico aveva istituito una tassa sugli snack ipercalorici come risposta al rapporto ONU che decreteva il sorpasso del paese centro-americano sugli Stati Uniti per numero di persone obese.
Photo de VICE News

La tassa messicana sul cibo-spazzatura sembra funzionare, almeno in parte.

Nel 2014, il Messico aveva istituito una tassa sugli snack ipercalorici come risposta al rapporto ONU che decreteva il sorpasso del paese centro-americano sugli Stati Uniti per numero di persone obese.

Questa settimana, la rivista online PLOS-Medicine ha pubblicato uno studio che rivela una riduzione del 5,1 per cento sugli acquisti dei prodotti tassati.

Pubblicità

Lo studio fa notare come il calo sia più elevato tra le fasce povere della popolazione, nelle quali la riduzione è stata del 10,2 per cento. Nelle fasce medie il consumo è sceso del 5,8 per cento, mentre nelle fasce a reddito alto l'acquisto di cibo-spazzatura è rimasto invariato.

Questo conferma, almeno in parte, le critiche piovute sulla manovra: per molti, infatti, le manovre fiscali volte a costringere la popolazione a mangiare in maniera più sana inciderebbero soprattutto sulle famiglie a basso reddito. Il rapporto, inoltre, non spiega se al ridotto consumo di cibi-spazzatura corrisponda un maggiore consumo di alimenti sani.

La tassa messicana si applica a tutti i cibi confezionati che hanno più di 275 calorie per 100 grammi. È stata adottata insieme a un'altra tassa, che va a colpire le bevande zuccherate. Un rapporto pubblicato lo scorso anno sosteneva che proprio quest'ultima avrebbe portato a una riduzione del 6 per cento dei consumi di bibite.

Gli attivisti a favore della tassa sulle bibite, tuttavia, hanno denunciato che le autorità non avrebbero mantenuto le loro promesse di usare le entrate generate dalla nuova tassa per fornire ogni scuola di fontane con acqua potabile.

Altre critiche alla riforma evidenziano come queste iniziative non abbiano avuto nessun impatto sull'economia di strada del Messico, un aspetto che non è stato preso in considerazione dallo studio.

I venditori abusivi sono ovunque nelle città del Messico, e vendono qualsiasi cosa, dalle patatine in busta, a bibite e caramelle, tutta merce non tassata. Molti offrono anche prodotti industriali con aggiunte ipercaloriche, come i dorilocos – una busta di patatine Doritos ricoperti di formaggio confezionato e carne di scarsa qualità.

Oltre alla tassa sul cibo spazzatura, le autorità del Messico si sono mobilitate in altri modi per combattere il problema dell'obesità nel paese. Il sistema di trasporto pubblico di Città del Messico ha lanciato un'iniziativa per favorire il dimagrimento, lo scorso anno, offrendo una corsa gratis sul treno a chiunque completi una serie da dieci piegamenti prima di salire a bordo.

Leggi anche: Il supermercato inglese che vende ai poveri il cibo 'salvato' dalle discariche


_Segui VICE News Italia su Twitter, su Telegram e su Facebook_