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Abbiamo classificato le reazioni degli italiani alla "notizia" dell'arrivo di Starbucks

Per l'ennesima volta, sta girando la notizia di una prossima apertura di Starbucks in Italia. Visto che ogni volta si scatenano le polemiche, abbiamo deciso di classificare i commenti degli italiani per capire che problema hanno con Starbucks.

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via Facebook

Gli italiani hanno un rapporto morboso con Starbucks. Più o meno ogni anno, a un certo punto, si diffonde la voce che la catena abbia intenzione di arrivare anche in Italia. Ogni volta sembra che debba aprire in una città diversa, e ogni volta la voce si rivela priva di fondamento, quando non una bufala diffusa ad arte. È stato così per l'annunciata apertura a Firenze, per quella a Napoli e, più di recente, per quella a Roma.

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Adesso, la città prescelta sembra essere Milano. Al di là del "no comment" pronunciato dalla sede di Starbucks in seguito a voci diffuse dalla stampa italiana, però, tutto ciò che esiste per ora è un evento su Facebook chiamato "Inaugurazione Starbucks in Italia," privo di qualsivoglia indicazione in merito all'apertura e organizzato da una pagina non ufficiale.

Che l'arrivo di Starbucks in Italia sia imminente o meno, tuttavia, vale la pena considerare cosa potrebbe significare tutto ciò. Ogni volta che vengono diffuse queste notizie, infatti, le reazioni di molti italiani sono inconsulte e decisamente esagerate—e com'era logico aspettarsi, il copione si è ripetuto anche in questo caso. Prova ne è il fatto che negli ultimi giorni è girato tantissimo un post della pagina (non ufficiale) di Starbucks Italia di risposta alle centinaia di commenti negativi suscitati dalla notizia.

Il post prendeva in esame una serie di commenti tipo per poi smontarli, e si concludeva così: "Si chiama libero mercato. È quella cosa che si autoregola in base al gusto della gente. Se un'idea fa tanto cagare non durerà più di un mese. Se invece piace e vende è destinata a durare. Un po' come l'oscuro lato del vostro cervello che ancora vive di luoghi comuni."

Per amore della scienza e per risparmiavi la fatica di andare a guardarli voi, abbiamo dunque deciso di dividere in categorie i commenti relativi alla vicenda nel tentativo di riuscire a identificare quali siano davvero i problemi degli italiani con Starbucks. Per comodità, i commenti sono stati presi da un'unica fonte, il sopracitato evento Facebook.

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Il patriottico, secondo cui "non abbiamo bisogno di Starbucks perché facciamo il caffè migliore del mondo"

Ogni volta che una testata straniera parla dell'Italia, per qualsiasi ragione e qualsiasi sia l'argomento dell'articolo, questo verrà condiviso in modo compulsivo dagli italiani sui social. Penso ci sia una legge di qualche tipo a descrivere e regolare questo fenomeno, perché si ripete in modo sempre uguale ogni volta che qualche editor in qualche ufficio di Londra o New York decide di commissionare un articolo sul nostro paese. Prendete ad esempio l'ultimo video di Buzzfeed sulle domande che gli americani vorrebbero porre agli italiani e la rilevanza che ha avuto per qualche ora.

Forse alla radice di questa ossessione per il mondo in cui parlano di noi all'estero c'è una forma patologica di campanilismo unita a un certo provincialismo, fatto sta che quest'ossessione si riflette anche nel modo in cui molti italiani hanno reagito alla notizia del presunto arrivo di Starbucks nel nostro paese. Le multinazionali non piacciono a nessuno, ma la globalizzazione è una realtà ormai da diversi decenni e il fatto che una catena sbarchi in Italia non è più una cosa nuova—no? Il cultore del caffè che non vuole avere niente a che fare con quella "brodaglia marrone"

A me personalmente il caffè piace e lo prendo sia dopo pranzo che dopo cena, ma ci sono persone apparentemente molto più esperte di me che hanno definito quello di "una brodaglia marrone che neanche le fogne vorrebbero bere." Ecco, mi sembra esagerato—è solo caffè. Nessuno obbligherà nessuno a berlo. Se dopo qualche mese Starbucks darà un'occhiata ai suoi conti e deciderà che aprire in Italia è stata una scelta sbagliata, allora vorrà dire che queste persone avevano ragione.

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Quello simpatico che da Starbucks ci andrà "a scroccare il WiFi"

Ok, dal punto di vista della connettività la situazione in Italia è a dir poco desolante: siamo l'ultimo paese per accesso alla banda ultra larga in tutta l'Unione Europea e internet è molto più veloce in Romania che dai noi. Di conseguenza, pensare a Starbucks come isola felice in cui i video di Facebook partono in automatico e arrivano alla fine senza interrompersi è un sogno che posso concedere.

Probabilmente la prima volta che queste frasi sono state pronunciate avevano un fondo di verità, ma ora il fatto di abusarne e di ripeterle in continuazione le ha svuotate di senso e annacquate—proprio come il caffè di Starbucks, no? (Vedi sopra).

I No Global, quelli per cui Starbucks non è solo caffè ma un prodotto dell'egemonia culturale statunitense

Non so se sia un'eredità del piano Marshall o una conseguenza della presenza in Italia di basi militari americane o il fatto che gli Stati Uniti non siano il paradiso, ma molti commentatori dell'evento sembrano provare un forte sentimento antiamericano. E se l'apertura di catene come Starbucks facesse parte di un piano per avvelenare anche noi tramite le loro catene di fast food in franchising?

Va bene essere critici, ma non possiamo ignorare tutte le grandi innovazioni che gli Stati Uniti hanno donato al mondo senza chiedere nulla in cambio—eccetto i nostri dati personali da rivendere a fini pubblicitari. Compreso Facebook, la piattaforma stessa su cui lamentarsi delle loro ingerenze in materia di gastronomica.

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Quelli favorevoli, che non vedevano l'ora di andare da Starbucks in Italia

Non è che esaltarsi per l'apertura di un negozio susciti meno ilarità, anzi.

Quelli disillusi, che pensano sia una bufala o hanno qualche sospetto

Questi ultimi sono una minoranza, e sono tutti dotati di un requisito molto interessante: vale a dire la capacità di saper organizzare e ordinare successioni complesse un tempo nota come "memoria." Quella che ci permettere di ricordare che negli altri 58399 casi la notizia dell'apertura di Starbucks si è rivelata falsa, insomma.

Forse però sotto sotto i membri di questa categoria sono anche quelli che ci sperano di più.

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