Tutte le foto via screengrab Netflix
Su Netflix abbiamo visto tantissime serie dedicate al cibo, alcune ci hanno fatto venire fame, altre ci hanno fatto piangere e poche ci hanno fatto letteralmente schifo, ma se dobbiamo parlare di serie gastronomiche fatte benissimo, ecco, abbiamo ad oggi un vincitore. Flavorful Origins - in italiano L'Origine dei Sapori - racconta della cucina cinese, ma in particolare della regione dello Chaoshan e i suoi prodotti tipici.Niente epiche narrazioni di grandi chef come in Chef's Table. I riflettori sono puntati sugli ingredienti, sulla loro lavorazione, trasformazione e conservazione. Una delle cose che preferisco.L'origine dei sapori è una serie di documentari - 20 episodi di 12 minuti l'uno - dove si parla di ingredienti di cui, molto probabilmente, non avrete mai sentito parlare, come le olive bianche dolci, salamoie invecchiate, pasta di soia fermentata, strane erbe...Un teletrasporto in una cultura culinaria ampissima, di una zona della Cina che non viene nominata, ma influenzata dalla cucina cantonese.La serie, oltre ad approfondire sorprendentemente il cibo asiatico, è fortemente educativa: imparerete che una particolare varietà di olive cinesi è amara al primo assaggio e poi diventa dolce grazie a degli enzimi contenuti nella saliva; che in Cina anche senza la presenza di Slow Food e dei suoi presidi, alcuni prodotti vengono lavorati ancora artigianalmente da anziani e da giovani che rielaborano le tradizioni con tecniche più moderne, come nel caso della salamoia invecchiata. Ho provato diversi gradi di stupore anche quando ho scoperto che il granchio marinato, che ho spesso ordinato nei ristoranti cinesi a Milano, viene consumato come spuntino di mezzanotte per le strade di Shantou.Le traduzioni dei piatti e dei prodotti qui sono simili a quelle che trovate nei menù cinesi in Italia, al limite della leggibilità. La spiegazione intuitiva è che il patrimonio culinario cinese sia talmente complesso, che anche i traduttori devono aver faticato nel rendere certi ideogrammi in Italiano. Tutto questo, però, passa in secondo piano quando le immagini poetiche di cibo invadono lo schermo, una serie di close up in slow motion delle preparazioni che ti faranno venir la voglia di prenotare il primo volo per la Cina.Vedrete cibo di ogni genere, da quello servito su piatti di plastica per strada, fino a quello preparato dai grandi Chef serviti su preziose porcellane, ricette di casa e ricette d'alta ristorazione, così da capire le differenze tra 'alta' e 'bassa' cucina cinese. Ma senza concentrarsi sugli chef e il loro background.Infine non stupitevi se una zuppa di polmoni di maiale alle olive, viene definita dal sapore fresco e appetitoso, se vedrete bambini svezzati a frattaglie e paste di soia fermentate e se, ad un certo punto, una serie di piccole oche verranno bollite brutalmente.Alla fine scoprirete anche qualche analogia con la nostra cultura, come quando la frase di apertura di un episodio è "i sapori dello Chaosan sono il risultato del tempo", che mi ha ricordato una frase di Massimo Bottura mentre parla dei prodotti dell'Emilia, perché per quanto una cultura culinaria ci appaia lontana, la fermentazione e la conservazione mette d'accordo tutto il mondo.Segui Camilla su InstagramSegui MUNCHIES su Facebook e Instagram
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