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Tutte le foto di Alessandra Mustilli per Munchies Italia
Cibo

Il ragazzo che ha creato un impero fondato su pizza e food porn in provincia di Salerno

Vincenzo Falcone, conosciuto ai più come Vincenzo Delicious, è un giovane imprenditore che ha fatto fortuna con il Food Porn di qualità. Ha creato un indotto molto interessante a Cava de' Tirreni.

Il mio food porn è cibo di alta qualità che deve far godere prima gli occhi, poi il palato e poi lo stomaco

Quando l’Editor in Chief di Munchies Italia mi ha chiamato per chiedermi di scrivere questo pezzo, il mio è stato un sì convintissimo, non ho esitato un secondo.

Il nome di Vincenzo Falcone è arrivato più e più volte alle mie orecchie prima di incontrarlo di persona e ogni volta mi arrivavano voci diverse: chi mi diceva che aveva buone capacità imprenditoriali, chi che aveva scarsa preparazione culinaria, chi gli dava dell’influencer e dell’ "atteggiato”, chi ne tesseva le lodi e lo elogiava a gran voce.

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Sicuramente dietro tutta questa fama doveva esserci qualcosa di significativo ed ero molto curiosa di scoprire che cosa. Così ho impostato Cava de’ Tirreni su Google Maps e sono partita al solito con la mia auto, e con Alessandra.

All’inizio abbiamo spaccato il mercato, qui la tendenza non era ancora arrivata, c’erano forse solo un paio di hamburgerie fatte bene all’epoca in Campania.

Per chi di voi non lo conoscesse: vi presento Vincenzo Falcone, re del food porn campano e food influencer di spicco, ex capo animatore dei villaggi Valtur dove “ha fatto scuola” e si è formato. Dopo una parentesi americana a San Diego – dove si è affacciato al mondo della ristorazione - all’età di 27 anni apre il suo primo locale a Cava de’ Tirreni. Ora, a distanza di circa quattro anni, conta quota sei locali a Cava ed è in apertura il primo locale a Napoli in zona Vomero - che dà il via ad un nuovo progetto con mire espansionistiche anche all’estero, ma a breve entreremo più nel dettaglio.

PizzainTegliaVincenzo_Falcone

Tutte le foto di Alessandra Mustilli.

Appuntamento con Vincenzo e Barbara (la sua assistente) in un bar sul corso di Cava; dopo le dovute presentazione iniziamo il nostro giro. Mentre passeggiamo Vincenzo comincia a parlarmi della sua città e a darmi qualche cenno storico: “Cava de’ Tirreni è un’oasi di pace e tranquillità. Ed è ricca di cultura: custodisce la biblioteca più antica d’Italia, che si trova in un’abbazia che ha oltre 1000 anni. La bellezza di Cava de’ Tirreni si riassume in Corso Umberto - da 4 anni diventata aria pedonale – che è lungo circa 1,2 km ed è tutto porticato. I porticati ricordano un po’ le città del nord e per questo viene chiamata “la piccola Svizzera”. Ciò che la distingue dal resto dell’interland napoletano è lo sviluppo dovuto alla sua posizione strategica: è all’interno di una valle che a 2 km sbuca sui mare ed è quindi di raccordo per la Costiera Amalfitana. Anticamente Cava era collegata sia a Vietri sul mare sia a Cetara ed è proprio la vicinanza di questi due porticcioli che ne ha consentito lo sviluppo. Il fratello di Napoleone Bonaparte ha poi diviso cava da questi due porti per toglierle potere e lasciarla sola nell’entroterra, ma intanto si era già arricchita con il commercio marittimo.”

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Vincenzo_Delicious_

Commento tutti questi cenni storici dicendo che dalle sue parole si vede che ci tiene alla sua città. E lui: “Sono tornato qui, dopo aver fatto un bellissimo giro del mondo (che ho cominciato a 18 anni dopo gli studi). L’università non era nelle mie corde, avevo voglia di fare, non volevo rimanere qui, non perché non mi piacesse ma perché avevo una curiosità che sentivo il bisogno di colmare. E dato che da piccolo sono cresciuto nei villaggi Valtur ho deciso di diventare animatore. Questo lavoro mi ha consentito di mettere insieme un po’ di cose: ho cominciato a girare, a conoscere persone, a intrattenerle e a farle ridere. Nel 2010 mentre ero alle Maldive a lavorare e incontro una coppia di imprenditori americani che mi offre un lavoro in California. Loro avevano un ristorante italiano che stavano lanciando sul mercato a cui volevano dare un tocco folkloristico e dopo la settimana trascorsa insieme mi volevano lì in sala con loro. Così nel giro di 3 giorni mi sono traferito a San Diego. Dopo l’estate del 2014 torno a Cava dove mio padre aveva preso un localino."

Quello dei social network è un lavoro a tutti gli effetti, sia ben chiaro, bisogna saperlo fare e concedergli 7-8, anche 10 ore

Vincenzo-Falcone-Hamburger

Vincenzo continua: "Negli anni ’90 mio padre aveva già avuto dei locali, ma all’epoca andava molto la musica dal vivo, il cabaret, la disco music abbinata alla ristorazione. Il core business era l’intrattenimento, non la ristorazione. Quando sono tornato a Cava nel 2014 era il periodo in cui stavano esplodendo le hamburgerie a Milano. Mio padre di quel localino voleva farne una trattoria, ma io gli dissi che mi sarei fermato solo e soltanto se avessimo fatto le cose a modo mio. E così nacque 26Hamburger&Delicious con tutte le sue stravaganze, americanate, panini super farciti.etc."

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Vincenzo-Falcone-Locali

Vincenzo mi racconta: "All’inizio abbiamo spaccato il mercato, qui la tendenza non era ancora arrivata, c’erano forse solo un paio di hamburgerie fatte bene all’epoca in Campania.”

E invece il successo mediatico, quando è arrivato? Mi chiedo ingenuamente se sia nato prima 26Hamburger&Delicious o prima la pagina instagram @Vincenzofalconedelicious. Chiedo direttamente se avesse legato la sua immagine ai suoi progetti o i suoi progetti alla sua immagine?
“La mia immagine ai miei progetti. L’ho sempre fatto, anche in animazione. La gente in Valtur voleva Vincenzo perché piaceva il tipo di animazione che facevo, perché organizzavo un buon palinsesto. L’animazione che facevo nei villaggi l’ho messa anche su Instagram, dove per 3 anni ho fatto una comunicazione molto aggressiva, ma anche molto divertente, e che continuo a fare. Purtroppo però i progetti crescono, il lavoro pure, i locali anche e il tempo da dedicare ai social network è sempre meno. Questo è un lavoro a tutti gli effetti, sia ben chiaro, bisogna saperlo fare e concedergli 7-8, anche 10 ore”.

Ora il food porn su Instagram sta dilagando, ma io l’ho anticipato di 4 anni

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Mamma Enza, il panino con la burrata

Chiedo quanto il suo successo sui social abbia poi condizionato quello dei suoi locali. “Sicuramente è stato un lavoro fondamentale perché sostanzialmente io sono un commerciante. Grande celebrità ce l’ha data il “Mamma Enza” che è un panino senza pane, ma con ben due frittatine di pasta e sopra ha la burrata. Noi siamo stati i primi a introdurre la burrata, adesso vedi burrate ovunque. Quando ho messo le burrate sui panini sono stato super criticato dalla stampa locale, me ne dissero di ogni senza neanche essere venuti a mangiare da me. Ora il food porn su Instagram sta dilagando, ma io l’ho anticipato di 4 anni.”

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La gente allora non riusciva ad accettare il fatto che un ragazzino, come me all’epoca, potesse avere delle file chilometriche fuori ai suoi locali con questo tipo di food porn, senza avere un ufficio stampa alle spalle

Gli chiedo cos'è secondo lui il Food Porn. “Ho appena spiegato in un'intervista radio che il mio food porn è cibo di alta qualità che deve far godere prima gli occhi, poi il palato e poi lo stomaco. Posso fare un panino e metterci dentro tutte le porcate che voglio se lo faccio con ingredienti di alta qualità. Se il crocchè è fatto con le patate di avezzano, il pistacchio è 99% di Bronte, il pane è lievitato 24 ore con lievito madre, la carne è sempre fresca, etc. il panino sarà buono. La gente allora non riusciva ad accettare il fatto che un ragazzino, come me all’epoca, potesse avere delle file chilometriche fuori ai suoi locali con questo tipo di food porn, senza avere un ufficio stampa alle spalle. Io sono come voi, sono come Munchies, sono indipendente: quello che voglio fare faccio. E la cosa che mi piace di più è che una volta che l’ho fatto, creo la tendenza del momento.Questa è la mia più grande soddisfazione.”

Frittatinedipasta

Intanto mentre lui parla mi scorrono nella mente le immagini di parmigiane, frittatine, bacon, hamburger, ragù, burrate che colano latte e tutto quello che il mondo delicious prevede. Non so se fosse una tattica, ma tutto quel parlare di cibo mi stava facendo cedere le gambe e iniziavo a sentire una discreta voglia di divorare qualsiasi cosa e/o forma di vita mi passasse accanto.

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Iniziamo il nostro “tour delicious” da 20Pizza&Delicious in teglia che è un segmento take away relativamente nuovo. “Per ora in Campania siamo 3 a fare la pizza in teglia: io, Giggione a Pomigliano d’Arco (in partnership con un altro brand) e I Vesuviani. Il format take away è quello che ho scelto per l’espansione, perché ha moltissimi vantaggi: hai costi ridotti; hai bisogno di locali più piccoli e di meno personale – anche se qui dentro a pieno regime ne siamo 13.”

PizzaandDelicisous-Teglia

Guido, maestro pizzaiolo di Pizza in teglia, ha fatto formazione da Gabriele Bonci, ed è anche socio di Vincenzo. Ci prepara un “piccolo” aperitivo dove piccolo significa:

1) un crocchè di patate di Avezzano a forma di magnum, fritto e infilato nello stecco
2) un vassoio di tranci ai vari gusti di

- mortadella e pistacchio
- patate al forno, salsiccia, besciamella al pistacchio e granella di pistacchi
- pomodorini confit gialli e rossi e stracciata di bufala
- ragù di chianina, stracciata e cheddar
- salsiccia patate e squaqquerone
- parmigiana di melanzane

Pizza in Teglia Cava de'tirreni
PizzainTegliaMortadella

Parto dal magnum poi mi butto sulla parmigiana, continuo con il ragù e poi con mortadella e pistacchio, mentre mangio riesco anche a far cedere Vincenzo che si era illuso di poter trascorrere una serata light e mangiare soltanto un po’ di sushi.

MagnumPaola

La panatura con i corn flakes rende il crocchè di patate croccante all’esterno e morbido e caldo all’interno, con quella punta di affumicato che gli dona il salame.

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Le pizze sono divine: l’impasto è ben idratato e pieno di alveoli, i topping pieni di sapore, senza mai essere invadenti o stucchevoli. Forse sul mio podio in ordine: ragù, parmigiana e pomodorini confit con la stracciata. Ma io sono una big fan del pomodoro, si sa.

Chiudiamo il capitolo pizza in teglia con una bella frittatina mortadella e pistacchio:
spacco, mordo, godo, via. Stasera un bel gaviscon.

A livello di introiti stavo meglio 3 anni fa quando avevo due locali, ma oggi sono più contento del progetto: ho 80 dipendenti, ognuno con un contratto.

Mentre ci spostiamo verso 20 Pizza&Delicious Vincenzo continua a raccontarmi dei suoi progetti: “Il 20 marzo abbiamo aperto pizza in teglia e da allora fino ai primi di maggio non mi sono mosso da qui, però, come dicevamo prima il mio lavoro è fatto di network, di contatti, ed è fondamentale andare avanti per la crescita del brand. Non sono solo, ho sei fantastici soci che lavorano con me perché per me il segreto del successo è avere il 20% di un progetto che funziona piuttosto che il 100% di un progetto che finisce a mare. Il discorso è “dove voglio arrivare? Quante persone mi servono per arrivare al mio fine? Cosa non so fare? Chi invece lo sa fare e può compensarmi?”. Ad esempio io di amministrazione non capisco nulla, non so neanche un conto delle mie attività, e lo sai perché? Perché sono sicuro che il socio che ho scelto in questa avventura è 10.000 volte più capace di me e mi fa stare tranquillo."

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PizzaInTegliaClose

Gli chiedo, a fronte di tutto questo successo e di queste nuove aperture, il suo rapporto con il denaro: “A livello di introiti stavo meglio 3 anni fa quando avevo due locali, ma oggi sono più contento del progetto: ho 80 dipendenti, ognuno con un contratto. Ad esempio, uno studente universitario che viene a lavorare da me prende 800 euro al mese, a me ne costa 2000 con i contributi, ma io voglio questo perché per crescere bisogna seguire un iter corretto delle cose. Mi fa piacere creare posti di lavoro. I ragazzi che lavorano nelle nostre cucine hanno 22/23 anni e stanno con noi da quando ne avevano 17/18 perché ce li siamo andati a prendere dagli istituti alberghieri, alcuni mentre stavano ancora studiando tramite dei contratti speciali.”

Da 20Pizza&Delicious i pizzaioli ci stanno aspettando con una frittatina alla carbonara appena tolta dall’olio bollente. Dopo aver ricevuto un po’ di pressing psicologico e aver fatto circa 853457 storie Instagram, la spacco: il tuorlo d’uovo marinato si apre come il mar rosso, il bacon mi scricchiola in bocca e via di nuovo a fare l’amore con il sapore.

Frittatina alla carbonara
PaolaDellaMonica-Vincenzo-Delicious

Dopo la frittatina ci aspetta la pizza “Rotolo”: su un impasto fatto con la biga (preimpasto a 24h di lievitazione che elimina gli zuccheri che si sono formati sul panetto madre) ci sono crocchè artigianale, fonduta di noci e bacon croccante.

Conclusa l’esperienza pizza ci spostiamo di nuovo verso il centro storico e intanto chiedo a Vincenzo dell’espansione che sta mettendo in atto: “Vorrei portare il progetto Delicious in giro per l’Italia e per il mondo. Espandersi, però, non è facilissimo. In tantissimi su Instagram mi chiedono “Apri qua! Apri qua!” ma già è difficile aprirne uno di locale, figuriamoci pianificare un’espansione. Io nel vicolo Delicious, dove ho 3 dei miei locali, ho anche il mio fruttivendolo, il mio pescivendolo e il mio macellaio. Non ho congelatori, per cui quello che avanza la sera oltre ad essere distribuito tra gli 80 dipendenti (ad esempio la pizza), viene poi “riciclato” la mattina successiva in polpette o altre preparazioni. Dopo la palestra che abbiamo fatto a Cava, però, oggi penso di poter dire che siamo capaci di creare un brand nazionale e internazionale. Cava a pranzo muore, per questo sono quasi due anni che cerco di fare quest’espansione, qui il mercato l’abbiamo saturato. Abbiamo avuto tantissime proposte in questi anni – sono venuti anche gli emiri a trattare – ma alla fine sono contento di aver chiuso con questa compagine napoletana. Aprire a Napoli non è facile, non è facile proprio aprire il locale, ci sono dinamiche complesse dietro da affrontare e non è una piazza semplice, infatti non volevamo all’inizio. Oggi però abbiamo trovato queste persone che fanno questo da anni e che vogliono espandere il nostro brand.”

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delicious114

Finalmente imbocchiamo il famoso vicolo “Delicious”: quasi subito sulla sinistra c’è Wine&Delicious, sesto e ultimo locale di Falcone aperto a Cava. Venticinque/trenta coperti all’interno per un concept totalmente dedicato al vino (abbinato ovviamente al food porn). “Abbiamo provato 3500 etichette, ma alla fine siamo riusciti a metterne 60 tra vino e bollicine, 10 cocktail e vari amari e distillati”.

All’epoca era ancora in apertura, ma ora è in attività già da un po’ e ho promesso a Vincenzo che ci tornerò per assaggiare qualche etichetta.

Sushi Cava de'Tirreni

Terza tappa: Giappo Sushi&Delicious. “A me serviva il know-how perché fare la ristorazione giapponese/fusion è complicatissimo e noi abbiamo tanti altri locali da gestire per cui non riuscivamo a farlo da soli.”

Mi confessa Vincenzo. “Conoscevo il proprietario del brand Giappo, il suo format mi piaceva molto, con lui mi sono sempre trovato benissimo e quindi abbiamo deciso di fare una società e costituire Giappo Sushi&Delicious, dove abbiamo un nostro menu a parte dove ci sono tutte le proposte delicious che ora vi faccio assaggiare.”

Menu_Sushi_cava

Tra i vari roll che abbiamo assaggiato degno di nota è il Delicious roll: tonno crudo e Philadelphia all’interno, avvolto nella melanzana (invece che nell’alga nori), pesto, pecorino e pomodorino rosso confit. Una versione mediterranea del California Roll. Fresco e leggero, ma esplosivo. Non stiamo parlando di cucina giapponese tradizionale, chiaro, ma nulla di quello che fa Vincenzo è tradizionale fino in fondo.

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Mentre mangiamo noto che nel locale ci sono tantissimi turisti. “Noi facciamo turismo a Cava, portiamo oltre 15.000 persone al mese a mangiare qui, siamo un brand da oltre mezzo milione di folllowers. Cerco sempre di portare Cava con me, per farla conoscere, per farla sviluppare sempre di più, tra poco dovrebbero anche completare l’aeroporto di Salerno quindi ci sarà ancora più turismo. A me piace moltissimo combinare queste sinergie: turismo, cibo, unione, aggregazione.”

Raggiungiamo la quarta e ultima tappa: 23Baguette&Delicious (26Hamburger&Delicious lo abbiamo visto, ma c’era gente e abbiamo preferito mangiare da baguette per avere più spazio e la possibilità di parlare).

BaguetteDelicious

Ovviamente ordiniamo sua maestà il Mamma Enza di cui sopra: sento il peso della responsabilità nel taglio della burrata come se stessi facendo un intervento a cuore aperto. Infilo il coltello e con decisione recido. Non è splatter è porno. Decisamente porno.

PaolaVincenzoPaninoBurrata

Baguette mac n cheese per continuare.
Chiedo cosa risponde a quelli che ti dicono “il mac n cheese nella baguette? Che porcheria!!!”: “Che è una grande porcheria! Ma bisogna venire a provarla, dovete mangiarla e godere! Sicuramente non parliamo di cibo “sano”, però è di qualità. E mo tu mi dirai 'ma che senso ha fare un panino a 24h di lievitazione e poi schiaffarci dentro 200g di pasta al formaggio?', beh facile, altrimenti non è delicious! Se invece non ti piace questo stile ti consiglio io personalmente il locale accanto. Da me però trovi tutto, trovi la baguette normale con il prosciutto o con la carne, la baguette healty con salmone avocado e rucola e poi trovi anche la baguette con il mac n cheese."

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Baguette mac n cheese

Baguette mac n cheese

Continua: "Ad esempio, adesso abbiamo mangiato un bel po’ di cose, spero che vi sentiate bene, cioè che siate sazie ma con la sensazione di aver mangiato prodotti di qualità. Se non avete la sensazione di gonfiore è per questo.”

E per concludere burrata dolce al pistacchio. Anche qui tutto molto you porn categoria romantic.

DolceDelicious

“Ora che avete visto tutto il mio progetto e ne conoscete ogni aspetto vi posso dire che è esattamente così che è stato concepito, non si è sviluppato negli anni. Noi serviamo queste cose oggi esattamente come le servivamo 4 anni fa, abbiamo solo ampliato la varietà e creato nuove ricette, ma la filosofia è sempre stata questa.”

E non vedo perché, caro Vincenzo, questa filosofia io non debba abbracciarla. E forse anche qualcosa di più.

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