Kristian Brask Thomsen
Foto di Rasmus Jakobi - Nøttrup per gentile concessione dell'intervistato
Cibo

L'uomo che sta organizzando un jet per visitare tutti i migliori ristoranti del mondo

Se avete decine di migliaia di dollari da spendere, e amate il buon cibo, l'Ambassador Bon Vivant è l'uomo giusto.
Giorgia Cannarella
Bologna, IT

"Mi piace spendere i soldi. I miei e quelli degli altri"

Avrei dovuto conoscere Kristian Brask Thomsen lo scorso marzo Bologna. Una volta sceso dal suo jet privato mi avrebbe accolto all'aeroporto e con un transfer in limousine sarei andata, insieme a lui e ai suoi compagni di viaggio, a Modena. In hotel avremmo fatto un aperitivo a base di champagne e poi cenato all'Osteria Francescana. I piani sono saltati (per colpa mia). Io e Kristian ci siamo finalmente conosciuti un paio di mesi dopo a Ginevra. E lì mi ha raccontato di com'era andato quel viaggio, la prima edizione di DI: JET - tre cene in tre giorni in tre dei migliori ristoranti del mondo tra Modena, Girona e Mentone, viaggiando su un jet privato e chiudendo con una festa in un casinò di Montecarlo. Roba che mai nella vita potrei permettermi, mettiamo le cose in chiaro.

Pubblicità

La Bon Vivant communications organizza eventi con i migliori chef del mondo e rappresenta ristoranti e resort da San Pietroburgo alle Maldive.

È andato così bene che dal 4 al 7 settembre ne organizza un altro. Stavolta il programma prevede champagne e caviale in cima alla Torre Eiffel come aperitivo di benvenuto, quattro cene super-stellate tra Parigi, Mentone, San Sebastian e Girona, innumerevoli cocktail e alloggi in hotel lussuosi. Sul prezzo mantiene il riserbo, ma le cifre si aggirano intorno alle decine di migliaia di euro per una ventina massimo di ospiti. Chi partecipa a queste cene, chiedete? Dipende. C'è chi si è arricchito con i bitcoin, chi fa la fisioterapista di Formula Uno, chi il chirurgo estetico, chi vende armi, chi eredita. Con una semplificazione grossolana: gente molto ricca che ama molto mangiare. "Mi piace spendere i soldi. I miei e quelli degli altri" sorride sornione Kristian.

Bon-Vivant-Communications

Foto di Kristian Holm per gentile concessione dell'intervistato

Lui ama farsi chiamare "Ambassador Bon Vivant" o "Ambassador of Pleasure" - soprannome datogli da un ministro thailandese, una storia interessante come tutte le storie che racconta Kristian e che quasi sempre coinvolgono aerei persi e feste sul terrazzo di hotel. Forbes l'ha definito "A sommelier turned professional bon vivant and culinary ambassador with one of the world’s best rolodexes" [rolodex è il contenitore di biglietti da visita, NdR]. Kristian è l'epitome dell'edonismo. Gira con un fazzoletto di seta nel taschino e non si toglie mai la giacca (mi ha chiesto il permesso di toglierla una sola volta. Eravamo al sole di mezzogiorno e il termometro segnava 35 gradi. Gliel'ho accordato). Se non l'avessi conosciuto lo detesterei.

Pubblicità

E invece è simpatico. È difficile resistere alla sua infinita riserva di aneddoti surreali, alle sue battute brillanti sempre perfettamente piazzate nella conversazione, e soprattutto alla narrativa, ironica e autoconsapevole, che ha costruito intorno a sé: il self-made man che arriva a creare un'agenzia di "diplomazia culinaria" o, come la chiama lui, una "gastro-embassy". La Bon Vivant communications organizza eventi con i migliori chef del mondo e rappresenta ristoranti e resort da San Pietroburgo alle Maldive.

Bon-Vivant-Communications

Foto di Jan Coomanns

Forse per capire Kristian bisogna andare dov’è nato, 44 anni fa: l’isola danese di Mors, 20.000 abitanti per 360 km quadrati. Qui è nato anche lo scrittore dano-norvegese Aksel Sandemose, conosciuto soprattutto per essere stato il formulatore, in un suo romanzo del 1933, della legge di Jante, un paradigma sociologico dell’immaginario villaggio di Jante che poi, nei decenni, è passato ad essere attribuito alla società scandinava nel suo complesso. La legge di Jante sanziona in maniera negativa ogni successo individuale, ogni tentativo di distinguersi dalla massa. E invece Kristian dalla massa si è distinto fin da piccolo.

Leggo in ordine sparso dal suo curriculum: Professional Hip Hop Dancer (on tour, from the age 17-19); Classical trained waiter (3 1/2 years) and Sommelier by both the Danish and French Sommelier Society; No High School Diploma or University Degree. A 29 anni era proprietario di 3 ristoranti a Copenaghen (di cui uno) con stella Michelin.

Pubblicità
Ambassador-of-Pleasure

Foto di Ole Troelsøe

“Mi sentivo una rockstar” ricorda. “Ero famoso, ero ricco. Ma avevo un comportamento autodistruttivo e una propensione alle droghe che mi stavano bruciando. La mia ragazza di allora mi ha proposto di fare un viaggio per provare a rimettere i piedi per terra e salvare il nostro rapporto. Siamo stati via tre settimane. Al ritorno ho scoperto che il mio staff chiave mi aveva fregato e il mio commercialista chiaramente non mi aveva protetto. Per farla breve: da un mese all'altro ho perso quasi un milione di euro, i ristoranti, l'appartamento. Sono andato in bancarotta."

"Mangia una media di 4000 calorie al giorno e poi due volte all'anno fa detox in una clinica di lusso in Germania"

Kristian torna nell’isola di Mors e si stabilisce nella cantina di suo padre. Lì inizia a leggere: classici della letteratura americana, russa, francese (leggo sempre dal curriculum: Self trained in classic literature). Scopre che gli piace - e che lo sa fare bene. L’anno dopo comincia una collaborazione con un magazine danese. Lo pagano una miseria, ma inizia a viaggiare, a conoscere e a farsi conoscere come il bon vivant che è ora. “Quella bancarotta è la cosa migliore che mi sia mai capitata” afferma ora perentorio. Inizia a lavorare come consulente e PR per chef e ristoranti :“La prima volta ho guadagnato 1000 euro, da dividere a metà con uno chef, per la partecipazione a un festival. Mi sono sembrati una cifra enorme.”

Pubblicità

Il Noma di Copenaghen, all'epoca il miglior ristorante del mondo, era ancora, come racconta Kristian, 'democratico': rifiutava presidenti e VIP e rispettava rigorosamente una lista d'attesa di mesi. E allora lui pensa: perché non organizzare, in una saletta privata del ristorante, dei dinner parties per chi può permettersi di pagare migliaia di dollari per una cena al Noma, ma non riesce a trovare posto? Organizza una volta al mese una cena privata per 16 persone. Partecipano attori, spie, perfino l'ambasciatore thailandese. Sono gli anni della crisi economica. Mentre in tutta Europa si tirano i cordoni della cinghia lui li fa aprire a milionari da tutto il mondo. Espande l'idea ad altri ristoranti. "È impossibile!", gli dice la gente. E allora lui organizza un altro evento chiamato Dining Impossible: tre giorni di festeggiamenti in diverse città del globo con cene in ristoranti stellati, aperture di bottiglie mitologiche, e qualsiasi altro lusso enogastronomico siate in grado di immaginare.

Sono riuscito a ripagare tutti i miei debiti facendo la vita di un milionario: ogni tanto mi guardo dall'esterno e mi sembra di vivere in un film.

Kristian diventa il PR di alcuni dei migliori ristoranti del mondo. Lui non ama definirsi manager, agente o promoter, come nel calcio o nella musica, perché "Per me hanno il suono di chi lo fa solo per denaro. Non è il mio caso. Mi sento un ambasciatore. Porto in giro gli chef e li faccio conoscere. Organizzo eventi incredibili. Sono riuscito a ripagare tutti i miei debiti facendo la vita di un milionario: ogni tanto mi guardo dall'esterno e mi sembra di vivere in un film." Sei anni fa si è trasferito a Barcellona, che definisce 'la donna della sua vita' e che sente di tradire perché è costantemente in viaggio. Mangia una media di 4000 calorie al giorno e poi due volte all'anno fa detox in una clinica di lusso in Germania.

Pubblicità

Du skal ikke tro du er noget!, dice una delle regole della società di Jante, Non credere di essere qualcosa di speciale! Du skal ikke tro at du duer til noget, afferma un’altra, Non credere di essere capace di qualcosa. Kristian l’ha creduto, l’immaginato e l’ha fatto.

Magari non ve lo potete permettere come mei, ma se siete curiosi il programma del DI: JET di settembre sarà questo.

4 settembre:
- Four Seasons Hotel George V.
- Champagne e caviale in cima alla Torre Eiffel
- Cena a L'Arpege (3 *; 8 ° ristorante mondiale)
- Cocktail al Georges V. Bar 5 settembre:
- Aereo privato per San Sebastian
- Hotel Maria Cristina, Champagne Ricevimento sulla terrazza
- Cena al Mugaritz (2 *; 7th World Restaurant)
- Cocktail al Dry Martini Bar 6 settembre:
- Aereo privato per Girona
- Hotel Sants Metges Resort
- Cena a El Celler de Can Roca (3 *; ex 1 ° ristorante mondiale) 7 settembre:
- Aereo privato per Nizza
- Elicottero per Monaco
- Grand Hotel Metropole
- Cena a Mirazur (3 *; 1 ° ristorante del mondo)
- Festa finale al Casinò di Monte Carlo C'è ancora qualche posto libero.

Per il prezzo chiedete a Kristian. Attenzione: potrebbe davvero convincervi a salire su quel jet.

Segui MUNCHIES su Facebook e Instagram.

Segui Giorgia anche su Instagram.

Vuoi restare sempre aggiornato sulle cose più belle pubblicate da MUNCHIES e gli altri canali? Iscriviti alla nostra newsletter settimanali.