Ho provato tutto lo Street Food Filippino di Milano e vi dico che spacca

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Cibo

Ho provato tutto lo Street Food Filippino di Milano e vi dico che spacca

A Milano si può mangiare dell'ottimo street food filippino, basta sapere dove trovarlo e soprattutto cosa ordinare.

Quando siamo in giro per Milano affamati, senza troppi soldi in tasca e abbiamo voglia di asiatico, finiamo inevitabilmente in qualche osteria cinese a mangiare del comfort food fumante, o ci vediamo già proiettati con un Bao tra le mani, magari in Paolo Sarpi.

Ma se vi piacciono i sapori asiatici agrodolci, la carne di maiale e la voglia di sperimentare cucine nuove, la prossima volta lanciatevi su uno di questi street food filippini.

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A Milano come in tutta Italia, la comunità Filippina è molto presente, tanto che nel Gennaio 2016 l’Istat registrava, più di 40.000 filippini residenti legalmente nel solo comune di Milano. In molti credono che siano impiegati nelle mansioni domestiche, ma non è proprio così.

I Filippini sono un popolo molto legato alla comunità, come mi racconta il titolare del Halo Halo bar, un italiano con un amore sfrenato per le Filippine. Dieci anni fa ha conosciuto sua moglie nelle Filippine e insieme hanno aperto un baracchino con specialità filippine ai margini di Parco Sempione. A Milano, mi dice, sono attivi e organizzati, e cucinare il proprio cibo è importante per mantenere salda e unita la comunità. Il modo migliore per approcciarsi alla cucina filippina è senza dubbio lo street food, che timidamente si affaccia nel panorama milanese del cibo di strada.

I locali che ho provato durante una mattinata milanese, infatti, sono in giro per la città e si distribuiscono nelle zone frequentate dalla comunità filippina: alcuni non sono proprio dei locali "canonici" se capite cosa intendo, quindi non saprò darvi degli indirizzi precisi, a voi il divertimento nello scovarli. Vi consiglio di chiederlo ai vostri amici o vicini di casa filippini, vi sapranno indirizzare in un attimo.

Pinoy Street Food: le salsicce per la colazione

street food filippino panino

Tutte le foto di Vincenzo Ligresti

Un camioncino giallo, che potrebbe benissimo essere scambiato per un camioncino dei gelati, se non fosse per la scritta sul fianco “Pinoy fast food” e alcune foto di strane pietanze. Il veicolo è appostato in una via nella zona Nord-Ovest di Milano. Non vi daremo l'indirizzo preciso.

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La parola Pinoy è un aggettivo che si riferisce a tutto quello che fa parte della cultura filippina, tra cui la gastronomia.

Pinoy fast food filippino a Milano

Dal lunedì al venerdì dalle 10 fino alle 17, o meglio fino a quando il cibo inizia a scarseggiare, marito e moglie si organizzano per sfamare filippini con cibi semplici da mangiare tra uno spostamento all’altro della città, o in piedi con piatti e posate di plastica.

Il camioncino è super fornito, ci sono una serie di stufati caldi, un grande cuoci-riso pronto all'uso, una griglia e una serie di snack; nel complesso risulta tutto pulitissimo e ordinato. Un piatto unico caldo costa dai 5 ai 7 euro.

Empanadas filippine e panini di carne di maiale.

Sono le undici del mattino e mentre cerco di capire cosa ordinare, il proprietario e un signore che sta mangiando sembrano incuriositi dalla mia presenza; mi dicono che difficilmente gli italiani si fermano a mangiare qualcosa. All'inizio appaiono spaventati dalla mia presenza, ma in un attimo si sciolgono e mi fanno sentire una di loro.

Scelgo di provare qualcosa di estremo, il Bopis: polmoni di maiale, aglio, spezie e verdure, tutto tagliato a piccoli cubetti e saltato. Più tardi scoprirò che si tratta di una tipologia di Pulutan, snack che va accompagnato con gli alcolici. Il proprietario mi fa assaggiare anche due fette di Longaniza, salsiccia dolce, è la stessa che sta mangiando il mio vicino al fianco di un uovo fritto e del riso bollito, mi dice che è un classico della colazione filippina.

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Nel bancone hanno una serie di altri piatti caldi come il Dinuguan, zuppa dal colore poco invitante a base di cuore e sangue di suino, aceto, cipolla e peperoni.

Siopao

Sono incuriosita anche dal Siopao, che mi ricorda il Baozi cinese: pane cotto al vapore ripieno di carne di maiale, uova soda e verdure dal sapore dolciastro. Uno dei cibi preferiti dai filippini di città, che lo consumano tra uno spostamento e l'altro, come pranzo al sacco. Costa solo 2 euro ed è davvero buono.

Spiedini di carne alla griglia

Lascio il banco senza essere riuscita a provare nemmeno un quarto di tutto il ben di dio esposto: Banane fritte, spiedini di carne, Chicharon ed Empanadas alla filippina, risultato della colonizzazione spagnola nelle Filippine.

Jollibee, il fast-food filippino mainstream

Poi mi sposto da Jollibee, famoso fast-food delle filippine che da marzo ha aperto anche in Italia. Si trova dietro il Duomo, in piazza Diaz.

I piatti che si possono ordinare dal grande menù luminoso sopra le casse fanno capire subito come la cucina filippina sia influenzata da culture diverse: americana, inglese e anche italiana. Oltre al classico pollo fritto, hot dog e panini; ci sono strani contorni come mais al burro, mashed potatoes, riso e pasta. Decido di affrontare quest'ultima, un po' come ordinare una pizza in Cina.

Gli Jolly spaghetti si presentano all'interno di una scatola di carta, cosparsi di un sugo rosso da cui spuntano le cose più disparate: würstel, formaggio, carne macinata. Assaggiandola sembra di mangiare pasta con il ketchup, il sugo è super concentrato e dolce ma gli spaghetti sono sorprendentemente al dente.

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Di fianco alla pasta nel menù scelto c'è anche il Chickenjoy, così viene chiamato il pollo fritto che viene accompagnato da una salsa Gravy, ovvero un brodo di pollo concentrato dal colore e sapore ospedaliero.

The Rolling: pesce fritto e stufati di verdura

Mi dirigo verso piazza Vesuvio, a due passi dall'ex sede del Consolato Filippino a Milano tra gli alberi spunta un camioncino fucsia. Da dieci anni madre e figlie servono cibo filippino caldo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 15. Il massimo che si può spendere per un piatto è 8 euro.

Cefalo fritto

Una delle ragazze mi dice che i piatti cambiano ogni giorno, non c'è solo carne e pesce, ma anche piatti a base di verdure: uno stufato di melanzane e fagiolini un po' piccante, una zuppa di lenticchie e un contorno di papaya verde acerba con con foglie di Malunggay. Affianco pesce cefalo e cosce di pollo fritte, oppure spiedini di carne di maiale cotti alla griglia. Tutto viene servito accompagnato dal classico riso basmati bollito.

Halo Halo Bar per i dolci filippini

Dopo il mio primo approccio all'Halo Halo di quest'estate, sono tornata a provarlo, nella mecca dell'Halo Halo a Milano. L'Halo Halo bar, storico baracchino nel retro di Parco Sempione, dove il signor Antonio, italiano, e sua moglie filippina servono bibite, snack e dessert filippini da più di 10 anni.

Snack filippini a sx e Halo Halo a dx.

Paragonare l'Halo Halo alla granita è riduttivo, è un mix di sapori dolci, consistenze gelatinose e ghiaccio. Qui per 4 euro, te lo preparano con Nata de pina (gel di ananas), Kaog (gel di cocco), Sago (tapioca), mais dolce, melone tagliato a fili, Jackfruit, Pinipig (riso soffiato), latte condensato, ghiaccio e una pallina di gelato fatto in casa, ai gusti Pinoy come l'Ube (patata dolce viola), Mango o Buko Pandan oppure gusti più italian friendly come stracciatella, fiordilatte ecc. Per 5 euro, invece, puoi provare la versione dell'Halo Halo con il loro Leche Flan, una sorta di Creme Caramel ma lievitato a vapore.

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Antonio quando inizia a parlare delle Filippine non si ferma più, è una Lonely Planet vivente, ci va spesso più volte all'anno, anche per rifornirsi degli ingredienti per le loro prelibatezze, e per non rimanere a corto tutti quegli snack salati che vedo sugli espositori. Ad un certo punto mi mostra una sorta di brioche, è Pan de Coco, pane dolce filippino che si può farcire con palline di gelato, proprio come la brioche siciliana.

Pan de coco.

Da amante del mango mi faccio preparare anche un Mango shake, ovvero una bevanda a base di latte e polpa di mango. Oltre a delle merende esotiche si può anche pranzare con Siopao, Pancit e piatti del giorno. Antonio mi dice che nei prossimi mesi lasceranno il baracchino per trasferirsi in un locale stabile poco più in la, dietro all'acquario civico.

Dopo aver provato tutti questi cibi incredibili, oltre ad aver imparato qualcosa su una cucina che prima ignoravo, mi sono resa conto di quanto la cultura gastronomica filippina sia il futuro del comfort food da strada. Almeno a Milano.

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