Tutte le foto dell'autore. Collage by Munchies Italia.
Chi è delle zone dell’Emilia lo sa: il “Savarin di Riso” è un piatto storicamente iconico di queste parti, quasi dimenticato ed è un trionfo di cucina barocca.Il Savarin di Riso è un trionfo del riso burro e parmigiano arricchito con l’abbondanza della bassa parmense.
Con la sua forma a ciambella, completamente ricoperto di lingua salmistrata, il Savarin di Riso è, di fatto, il riso burro e parmigiano più opulento del mondo, in cui trovano spazio persino delle polpette di carne.
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Così ha ricoperto il fondo della teglia tonda con della lingua salmistrata, ha fatto un risotto al parmigiano bello carico e poi un ragù di funghi porcini essiccati della zona di Borgotaro. Infine ci trova pure lo spazio per delle polpettine di manzo un po’ piccanti. Inutile dire che il piatto ha un successo immane: il Savarin di Riso diventa, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, un simbolo di emilianità.
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L’Osteria del Viandante a Rubiera, tra Reggio Emilia e Modena è una bellissima realtà all’interno di un vecchio forte quattrocentesco. Lo chef Jacopo Malpeli ha lavorato per anni da la Stella d'Oro a Soragna, nel parmense, il ristorante che si è assunto l’onere di perpetuare gli insegnamenti di Peppino e Mirella Cantarelli. Lì, come potete immaginare, il Savarin di Riso è rimasto un caposaldo che lo chef ha deciso di portarsi dietro anche all’Osteria del Viandante.“Il passo più difficile è la cottura e la mantecatura del riso: deve essere cremoso, ma anche stare in piedi compatto. In più la lingua salmistrata la facciamo in casa e ci vogliono dieci giorni per quella.”
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