Ho chiesto a 6 giovani italiani se anche loro sono ossessionati dal cibo tradizionale
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Cibo

Ho chiesto a 6 giovani italiani se anche loro sono ossessionati dal cibo tradizionale

Per capire se l’attaccamento degli italiani nei confronti della cucina italiana sia maniacale come traspare dal web, mi sono introdotto nelle cucine di alcuni ragazzi verso l’ora di pranzo.
Vincenzo Ligresti
Milan, IT

Aprile 2016: monta la protesta contro la "Carbonara Francese".
Gennaio 2017: la video-ricetta di Tasty, “One-Pot Creamy Chicken Bacon Pesto Pasta”, è seguita da un lungo thread di commenti di italiani risentiti.
Marzo 2018: ai genovesi non piace il pesto con menta e briciole di pane di Massimo Bottura. Marzo 2018: per molti la pizza di Carlo Cracco non è una pizza napoletana, anzi non è proprio una pizza. Questi sono alcuni degli esempi di polemiche sul cibo che, ciclicamente, montano nell’internet a difesa di quello che mi piace immaginare e chiamare grande-e-sacro-ricettario-italiano. Si tratta di polemiche sicuramente diverse nel contenuto, ma medesime nel costrutto. Costrutto sintetizzabile in sei facili punti: 1. Qualcuno cucina qualcosa di italiano.
2. Sbaglia (nella scelta degli ingredienti, nella preparazione del piatto, nel citare in maniera fuorviante un italianismo).
3. Alcuni utenti italiani se ne accorgono.
4. Questi stessi utenti si infastidisco.Altri utenti gli dicono di darsi una calmata.
5. I giornali si accorgono della reazione degli utenti.
6. La polemica si esaurisce, e tutti continuano con le proprie abitudini alimentari.

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Adesso: io sono un big fan della cucina italiana fatta bene. Eppure so anche che—come recitava già nel 2010 il primissimo report di Coldiretti sul tema—sono sempre più “soggettive, eterogenee, mutevoli” le abitudini alimentari degli italiani. Non solo perché ci piace sempre più spesso provare cucine straniere o mangiare sano, ma anche per il fatto di non farci troppi problemi nel mettere la pancetta nella carbonara quando a casa non abbiamo altro. O, almeno, questo è quello che farei serenamente io, al posto di digiunare per seguire le regole. Per capire, quindi, se l’attaccamento degli italiani nei confronti della cucina italiana sia maniacale come traspare dell’internet, mi sono introdotto nelle cucine di alcuni ragazzi che vivono a Roma e Milano verso l’ora di pranzo. Abbiamo parlato dei piatti che cucinano o preferiscono, di attaccamento alle tradizioni e soprattutto di cosa pensano delle reazioni al cibo italiano manomesso/rivisitato (scegliete voi l’opzione che più vi aggrada). Ovviamente il campione è troppo piccolo per essere rappresentativo, ma è indicativo e in compenso ho mangiato un sacco.

Arianna, 25 anni

Se ci togliessero il cibo, oppure l’arte, di cosa potremmo continuare a vantarci?

MUNCHIES: Ciao Arianna, cosa hai cucinato?
Arianna: Ho preparato una pasta al pistacchio, uno dei miei piatti preferiti. Soffriggi cipolla, pancetta, sfumi con del vino rosso, aggiungi la panna, granella di pistacchio e mescoli il tutto con la pasta che hai fatto cuocere al dente.

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Giovani italiani e rapporto con il cibo

Foto Vincenzo Ligresti

[La assaggio] ‘Mazza buona, mi sembri una che in cucina si muove bene.
È un po’ una questione di famiglia: mia nonna ha tramandato la sua passione a mia madre. Quando stavamo sotto lo stesso tetto mi limitavo a mangiare il frutto di questo passaggio di consegne, ma dopo un po’ che mi ero trasferita non ne potevo più di surgelati e piadine. Adesso cucino soprattutto primi e secondi di carne—tipo le scaloppine. Ma mi piace anche un sacco girare su Facebook e provare alcune ricette particolari che trovo.

La pasta preparata da Arianna

A proposito, quando incappi in ricette italiane che non rispecchiano l’originale o si avvicinano molto poco, qual è la tua reazione?
Nonostante mi piaccia molto preparare piatti tradizionali, non mi infastidisce. Per dire, cuciniamo la pasta in un certo modo, ma è normale che in America o altrove abbiano un concetto di pasta completamente diverso. Sono abituati così, non casca il mondo. L’importante è che la pasta col ketchup piaccia tanto a loro quanto quella col sugo piace a noi. Poi se a voler sperimentare è uno chef italiano, faccia pure. Ne saprà sicuramente più di me.

Quindi credi che comunque gli italiani siano molto legati al cibo?
Credo sia un fattore culturale. Molti italiani faticano ancora ad adattarsi a sapori a cui non sono abituati. Mi ricordo che quando sono andata qualche anno fa a Praga nessuno dei miei compagni, per partito preso, ha voluto assaggiare le zuppe—e lì campano di zuppe. Piuttosto, si facevano preparare la cotoletta, che ovviamente non era una cotoletta, e quindi continuavano a lamentarsi. Io, invece, le zuppe adoro da quel momento.

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Pensi che abbiano le loro ragioni quando all’estero, anche con meme ironici o account twitter dedicati, sottolineano che abbiamo la fissa per il cibo?
Da un lato secondo me fanno bene a puntualizzarlo, perché siamo troppo inquadrati da questo punto di vista; dall’altro penso che se ci togliessero il cibo, oppure l’arte, di cosa potremmo continuare a vantarci? È un po’ provinciale come comportamento, ma al contempo molto patriottico.

Bianca, 26 anni

Quando mi capita di vedere video ricette italiane stravolte, chiudo subito.

Bianca.

Mi hai detto che il tuo piatto preferito è la pizza, tanto da poterla mangiare anche a colazione.
Sì, purché sia di ottima qualità. Una pizza buona si distingue dal tipo di farina, salsa e mozzarella. In generale è preferibile che la farina si di tipo 00, che l’odore del sugo non sia forte e che—se vai in posto nuovo—la mozzarella sia di bufala. Solitamente, la ordino, non la preparo. Me la cavo piuttosto molto bene coi primi, so fare di tutto: dalla amatriciana alla boscaiola. Per quanto riguarda i secondi, invece, potrei invitarti per una cotoletta o del pollo in padella.

La pizza ordinata da Bianca

Pensi che la qualità degli ingredienti sia importante?
Certo, perché in Italia abbiamo la fortuna di poterli reperire davvero freschi, grazie alle condizioni climatiche adatte. Guarda la stessa frutta. Se vai in Inghilterra ne trovi un sacco già inscatolata al banco frigo, perché già a quelle altitudini iniziano ad avere problemi. Un discorso a parte, poi, andrebbe fatto per l’assemblaggio che in certe ricette estere non hanno alcun senso.

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A proposito di assemblaggi, ti è mai capitato di vedere sulla tua home video di ricette italiane rielaborate da cuochi stranieri?
Sì, e mi viene quasi sempre da vomitare. Ultimamente sono incappata nella ricetta di un dolce americano in cui ingrediente principale era il pancarré integrale—dove mai si è visto un dolce con del pancarré integrale? Ma è peggio quando mi capita di vedere ricette italiane stravolte, in quel caso chiudo subito.

Quindi, la pizza di Cracco?
Semplicemente non è pizza. Diciamo che somiglia più a una crosta con sopra il pomodoro versato sopra e tocchi di mozzarella (se proprio uno li vuole sprecare così). Comunque per quella cosa non pagherei nemmeno un euro, altro che 16.

Filippo, 26 anni

Mi sembra eccessiva la gente che si infervora per queste cose: non capisco perché si debbano attaccare pipponi infiniti per una pizza cucinata in modo poco ortodosso.

interviste giovani e tradizioni italiane

Filippo nella sua cucina

Hai cucinato una carbonara. Sai che avresti dovuto mettere il guanciale al posto della pancetta?
In realtà sì, anche se devo ammettere che non ho molto chiara la differenza tra pancetta e guanciale. Non sono sicuro che riuscirei a distinguerli al supermercato. Io comunque ho sempre usato la pancetta, credo anche mia madre, e ormai l’errore è diventato tradizione, in contrasto con la ricetta tradizionale.

La carbonara con pancetta preparata da Filippo.

Cucini spesso?
Se intendi preparare del cibo ogni giorno sì, ma non lo definirei cucinare nel senso nobile del termine. Diciamo che mi riscaldo cose, mi faccio la pasta, taglio e condisco verdure e metto un po’ di carne in padella. In generale la mia regola è che non deve volerci più tempo a cucinare di quanto non ce ne vuole per mangiare e io sono piuttosto veloce a mangiare, quindi puoi immaginare la mia idea di “cucina.” Mangio un po’ di tutto: non ho alcuna ossessione o reverenza rispetto al concetto di cucina italiana. Sicuramente mangio più piatti italiani perché così sono stato abituato—come tutti del resto.

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Perché secondo te all’estero l’associazione italiani-cibo è così ricorrente?
Perché siamo un paese con una forte tradizione culinaria che ha esportato cibi e ricette che vengono mangiate ogni giorno in tutto il mondo—basta pensare alla pasta e alla pizza. Ovviamente ci sono tanti motivi che hanno reso celebre la cucina italiana: siamo stati un popolo di migranti che si è sparso in giro per il mondo portando con sé le sue tradizioni, di cui il cibo è un aspetto fondamentale. Quindi non c’è da stupirsi se poi nelle generalizzazioni che si fanno delle caratteristiche nazionali a noi sia toccato il cibo, mi sembra abbastanza giustificato. Agli inglesi è toccato l’humor e ai tedeschi la rigidità: direi che non ci è andata male.

Quando ti capita di incappare in una ricetta italiana “stravolta”, ti infastidisce?
Tendenzialmente non mi frega molto di come le ricette vengano stravolte da uno chef stellato o da altri. Sono il primo che beve il caffè con un litro di acqua e che quando prova a cucinare robe straniere le cambia a seconda di come gli gira. Mi sembra eccessiva la gente che si infervora per queste cose: non capisco perché si debbano attaccare pipponi infiniti per una pizza cucinata in modo poco ortodosso.

Però devo ammettere che quando a Londra vidi il mio coinquilino olandese cucinare la pasta in un pentolino praticamente senza acqua e poi condirla, durante la cottura, con una busta di insalata e uno spezzatino di carne, rimasi un attimo sotto choc: era troppo persino per me.

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Nicole, 25 anni

Noi nuove generazioni siamo meno schizzinose, e mangiamo roba diversa o spazzatura

Nicole mentre pranza con il suo toast.

Che cos’è quel coso che hai preparato?
Un toast all’avocado. Ho messo alla griglia il toast, pestato l’avocado con olio, pepe nero e aggiunto delle nocciole tritate. Come si intuisce–ci ho messo davvero poco a farlo. Sono entrata in fissa con l’avocado da poco, dopo che ho scoperto che può avere anche un sapore—in mezzo al sushi non sa mai di nulla.

L'Avocado Toast preparato da Nicole

Di primo acchito direi che non sembri una che tiene molto a ciò che mangia. Più in generale, credi sia vero che gli italiani sono un po’ fissati col cibo?
Non credo che gli italiani siano fissati col cibo, piuttosto con i piatti tradizionali—che sono più salutari e completi di altri. Anche se, a essere del tutto sincera, credo che ognuno faccia un po’ come gli pare: mia madre per esempio prepara tutto a vapore, che è più roba da cucina salutista. Un discorso a parte, invece, è da fare per le feste comandate: in casa mia nessuno scampa alle Zeppole fritte a Natale.

Con questa moda dei video-spot di ricette, capita alle volte di vedere la preparazione di una ricetta italiana che in effetti no lo è. Qual è la tua reazione a riguardo?
Per un istante penso che almeno l’omino che non si vede mai avrebbe dovuto studiare di più, ma continuo serenamente la mia esistenza. Non capisco per nulla quelli che scrivono arringhe indignate…

Tornando all’avocado, effettivamente non è una pietanza tipica delle tradizione italiana.
La verità è che facile da preparare, anche per chi non si applica in cucina. Credo che una cosa siano i piatti italiani, un’altra provare patti diverse. Soprattutto noi nuove generazioni siamo meno schizzinose, e mangiamo roba diversa o spazzatura. Non dico che si debba andare sempre al Mc Donald’s, ma se qualcuno compra in continuazione la papaya non vedo quale sia il problema.

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Aldo, 28 anni

Ognuno è libero di mangiarsi la merda che vuole, ma non dovrebbe postare un video mentre la cucina

Aldo mentre mangia una caprese.

Oltre a preparare una classica caprese, cucini spesso?
In realtà non quanto vorrei, le occasioni si restringono tutte nel weekend. Infatti è soprattutto la domenica che mi dedico ai fornelli e preparo un po' di teglie di lasagna. Da piccolo dicevo sempre, “O mi apro un pub a 7 piani con tutti i tipi di cucina, oppure divento un pilota di Jet”. Non ho fatto nessuna delle due cose alla fine, però sono riuscito a coniugarle bene, dato che adoro i pranzi leggeri al volo—come la caprese.

La classica caprese di Aldo.

Se ti faccio vedere questi video, cosa provi?
Di certo tra le mie sensazioni non posso annoverare la curiosità di assaggiare questi piatti. Ognuno è libero di mangiarsi la merda che vuole, ma non dovrebbe postare un video mentre la cucina—perché poi capita che tutti lo guardino per curiosità. La cucina di Buzzfeed per noi Italiani è come un incidente stradale, orribile, ma non puoi fare a meno di guardarla.

Ti capita spesso di parlare di cibo coi tuoi amici?
Capita spesso, e i discorsi diventano interessanti soprattutto quando ho amici di più regioni seduti al tavolo. Per esempio, l’ultima volta si è aperta una diatriba tra chi sapesse cucinare meglio la carne tra Toscana e Calabria. Alla fine ha vinto la Toscana grazie a un’argomentazione su "chianina&chianti", ma è stato comunque riconosciuto alla Calabria il primato per la migliore lavorazione della carne—vedi la 'Nduja.

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In generale che cibi preferisci?
La mia cucina preferita rimarrà sempre la prima che ho assaggiato, ovvero la mediterranea. Ancora non ne ho conosciute di migliori, ma non escludo la possibilità di rivedere la mia opinione iniziale in futuro.

Lucrezia, 26 anni

Ogni volta che mi capita di viaggiare, ho sempre più la conferma che la nostra cucina non abbia rivali.

Lucrezia e la sua insalata.

Perché stai mangiando una misera insalata?
Innanzitutto perché sei arrivato in ritardo e ho sgranocchiato qualcosa prima, poi perché sono a dieta un po’ da sempre. Come ogni italiano che si rispetti sono una buona forchetta, e come ogni italiano—almeno nelle intenzioni—ciclicamente mi riprometto di mangiare un po’ meno. Quando non sono a dieta, di solito cucinano gli altri: tanta pasta, preferibilmente al forno; sennò dei secondi, preferibilmente di pesce. Se invece mi applico un po’—cosa che succede di rado—faccio una pasta al salmone o delle polpette di carne buonissime. La cosa che mi riesce meglio, però, sono in assoluto gli aperitivi—quelli già pronti.

La triste insalata di Lucrezia.

In generale, mangi robe italiane o di tutto?
Sono stata un anno in Erasmus a Barcellona e lì ho capito quanto sia buona la cucina italiana. In generale, ogni volta che mi capita di viaggiare, ho sempre più la conferma che la nostra cucina non abbia rivali. Anche perché per noi mangiare non è semplicemente mangiare: consideriamo il pranzo e la cena dei rituali, momenti di condivisione. Però amo il sushi. Anche se tra sushi e pizza, preferirei una pizza—almeno al momento.

Ti capita di soffermarti su dei video di Tasty o simili?
Io vado proprio a cercarli, sono proprio un’addicted. Mi piacciono perché preparano di quelle porcate allucinanti, che sono così assurde a vedersi che ti rendono felice di rivalutare le tue doti culinarie— almeno quando capita di incappare in qualche castroneria sulla nostra cucina. Osservare la preparazione di altri piatti esteri o inventati, invece, ti rende felice e basta.

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